Conquista italiana delle Punte del Forame

4-6 Settembre 1916

Per l'azione viene incaricato il ten. Polla che sceglie altri 17 volontari.
"Carichi di bombe salirono al Foro Triangolare; di qui si portarono sotto la parete che sostiene e la Balza Superiore e la scalarono; poi dalla Balza Superiore, scalarono lo strapiombo di una sessantina di metri sopra il quale era la posizione nemica del Panettone o Punta Ovest del Forame. Giunti che furono sul ciglio, il tenente Polla disse: - Ora bisogna essere pronti per l'assalto. E, volto al volontario Pippo Venzon: - Tu - proseguì - ti prenderai i volontari Miot, Caldart, Zangrando e Tabacchi e tutti cinque andrete dritti verso quel punto lì della trincea, vedi? senza far rumore. Quando sarete lì, vedrete le sentinelle e le prenderete a fucilate. Non preoccupatevi se non vedrete i vostri compagni, perchè io con essi agirò da un'altra parte. Erano le due di notte; il Venzon e i suoi quattro si levarono le scarpe e, col fiato sospeso, senza fare uno zitto si portarono adagio adagio a breve distanza dalle vedette; poi, ancora più avanti, strisciando. Le vedette erano accoppiate. Due cappotti turchini, lì, rigidi, inconsci di quel che stava per succedere, si disegnavano sullo sfondo grigio cupo del cielo. Due colpi: i cappotti s'afflosciano. Le altre vedette danno l'allarmi; il presidio accorre verso quella parte; ma il Polla con gli altri dodici, al grido di "Savoia" e "Battisti", balza come fuor dalle tenebre su un fianco della lunetta nemica, travolge le vedette di quel posto, salta sopra i ripari, piomba sul tergo dei difensori assonnati e confusi."
All'alba del 3 settembre il Panettone è preso al prezzo di un solo ferito. L'occupazione viene poi estesa alla Punta del Forame, nella quale gli austriaci del 36° IR non possono resistere. Subito vengono fatti affluire in rinforzo gli alpini del Fenestrelle. Ma i comandi austriaci danno grandissima importanza alla postazione appena perduta, per cui per tutto il 3 e 4 settembre si alternano i tiri del 305 con gli attacchi del 36°. Ma il comando di Villabassa (Flm. Pichler) decide l'invio degli Standschützen: il 4 arrivano alla Nasswand e nel pomiriggio giungono nel fondovalle tra la Costabella ed il Forame. Il cap. Goller, degli Stanschützen di Sillian, incaricato della riconquista, stabilì di attaccare da due parti contemporaneamente; scelse per sè 30 scalatori ed altrettanti ne lascia al ten. Stallbaumer. Alle 1 del 5 settembre gli austriaci partono da Forcella Gialla per risalire lo spigolo sud della Punta Est; un bossolo di shrapnel colpisce Stallbaumer che precipita dalla parete. Alle 3 Goller giunge sul ciglio e dà l'assalto ai pochi alpini sopravvissuti all'artiglieria austriaca, i quali in breve tempo sono costretti a ripiegare sul Panettone, al prezzo di 19 feriti. Subito si scatena la reazione dell'artiglieria italiana che prende di mira la Punta Est. Nella fattispecie, i pezzi postati sul Col dei Stombi riescono a contrastare due attacchi austriaci verso la Punta Ovest lanciati alle 21 ed alle 23.30. Un terzo attacco viene respinto dagli italiani all'alba del 6 settembre. La Punta Ovest viene continuamente battuta dall'artiglieria austriaca ed anche dalle mitragliatrici; gli italiani provano a scavare una galleria per ripararsi dalle granate e dal freddo sempre più intenso ma gli uomini non sono sufficienti (6 minatori soltanto) e neppure i materiali, tanto che si procede di soli 70 cm al giorno. Dal 4 all'8 settembre le perdite italiane assommano a 270 unità.

< PrecedenteSuccessivo >