Attività di pattuglie

1917

Il 7 luglio lo stato maggiore della 21° Brigata da Montagna ordina un'incursione di tre pattuglie (ten. Weilheim) contro gli avamposti italiani del Campestrin. Alle 22 dello stesso giorno partono le tre pattuglie:
- il ten. Smisek con 10 uomini del reparto d'assalto della brigata
- il ten. Steiner con 10 uomini del plotone d'assalto del IV/2° Kaiserjäger
- una pattuglia di copertura di 20 uomini
Ma la progettata sorpresa fallisce e le pattuglie si devono ritirare lasciando nella trincea italiana 1 morto, mentre il ten. Steiner viene gravemente ferito. Alle 4 tutte le pattuglie sono di ritorno. Il 23 agosto, all'alba, dopo un intenso fuoco di artiglieria una compagnia d'assalto austriaca, preceduta dai gas asfissianti, attacca il trincerone del saliente italiano del Seikofel e le trincee sulla destra. Nel contempo altri reparti nel bosco tengono impegnata la fanteria delle trincee del Lago Nero, del Lago Daziale e del Rio Bianco. L'attacco sul lato destro viene subito respinto, mentre quello contro il trincerone sembra avere maggiore successo: i reticolati vengono scavalcati mediante l'utilizzo di scale avvolte in coperte di lana, ma il comandante della posizione italiana con l'aiuto di una mitragliatrice respinge gli austriaci nella valletta del Klammbach. A nulla valgono nel seguito i ripetuti passaggi di due aerei austriaci che mitragliano e lanciano bombe per 3 ore tra Padola ed il passo di Montecroce.
Dopo lo sfondamento di Plezzo e Tolomino, le nuove azioni delle pattuglie austriache avevano lo scopo di impedire agli italiani di dirottare le truppe verso il fronte dell'Isonzo. Alla fine di ottobre lo stato maggiore austriaco istituì dei "distaccamenti di inseguimento" allo scopo di stare alle calcagna degli italiani. Il 5 novembre le truppe italiane abbandonarono le posizioni in zona Montecroce per scendere a Padola, lasciando i loro caposaldi agli Standschützen del cap. Fuchs.

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