Occupazione di Monte Popera, Cresta Zsigmondy, Cima Undici

29 Luglio, 4 e 7 Agosto 1915

La zona costituita da Cima Undici, Cresta Zsigmondy, Monte Popera e dai due Monti Giralba (di Sopra e di Sotto) nel 1915 non era presidiata da nessuno dei belligeranti: nella fattispecie consentiva agli austriaci di incunearsi lungo la linea italiana e di aggirare le truppe di stanza su Forcella Giralba (fianco destro del Settore Ansiei) e di Vallon Popera (fianco sinistro del settore Padola).
Durante le giornate del 3, 7 e 19 giugno, Sepp Innerkofler guida delle pattuglie a compiere delle ricognizioni nelle zone indicate.
Nella prima metà di luglio gli italiani piazzano le loro artiglierie: le batterie erano schierate nell'avvallamento a sud del passo di Monte Croce, a ridosso della cresta dal Col Quaternà al Col Rosson, sui Colesei e dall'altra parte nella zona del Passo Fiscalino, sul Pian di Cengia, dietro la Forcella Lavaredo e presso Forcella Giralba. I principali obiettivi erano i forti Haideck e Mitterberg (che non offrirono alcuna resistenza) e gli abitati di Sesto e Moso che dovettero essere sgomberati; per la truppa vennero costruiti nuovi accantonamenti allo sbocco della Val Campo di Dentro, presso la segheria Lanzinger.

Panorama della zona Panorama della Region Popera (foto gen. Cabiati)

Il 27 luglio il generale Fabbri (in previsione degli attacchi contro la Torre e la Forcella di Toblin) ordina che un plotone di alpini della 75ª del battaglione Cadore (ten. De Zolt) dia la scalata alla Cresta Zsigmondy, sostituendo in tal modo la destra del settore Ansiei, e, se pu?, provi a tendere verso Cima Undici. Al comando di tale plotone si trova il ten. De Zolt, il quale deve inoltre collaborare a mettere in postazione due pezzi da montagna (della 23ª batteria del 2° Regg. Artiglieria da montagna, ten. Salvetti) sul Monte Popera. Per maggiore precauzione partono solo i 2 tenenti (secondo Berti è presente anche il ten. Tarra) con sette alpini; salgono sul Monte Giralba di Sopra, dove bivaccano e poi raggiungono il giorno dopo la cima del Monte Popera. Il 29 luglio (il 31 nella versione di Berti) giunge tutto il plotone con i restanti 40 effettivi. Subito dopo inizia il traino dei due pezzi da 65 lungo il vallone che dall'Alta Val Giralba sale fino alla Forcelletta. Poi da l? lo issano per i 200 metri dello spigolo, mai precedentemente salito. Lo spigolo è costituito da tre tratti, sopra i quali si stende l'ampia cupola rocciosa e nevosa del Monte Popera. Il primo tratto di roccia, alto 30 m circa, è ertissimo, e termina in un ripiano: artiglieri e alpini, superatolo, sollevano il materiale con una specie di gru girevole, formata con un tronco d'abete, e corde e carrucole. Il secondo tratto è alto circa 80 m e nevoso: si usufruisce della neve come piano inclinato, e mediante un tronco conficcato in una spaccatura della parete sovrastante e con carrucole viene sistemata una specie di funicolare rudimentale, che ha per rotaie due solchi sul piano inclinato del nevaio stesso. Nel terzo tratto di roccia, il più lungo, il materiale viene sollevato a braccia.
"E' suggestivo pensare a quegli uomini, molti dei quali nati nella laguna, che tre mesi prima non sapevano che cosa fosse montagna: pensarli lassù nel buio, lucciole lentamente spostantisi su quel muraglione dritto, a quell'altezza siderea: microscopici titani."

Monte Popera Il Popera (a sx) e la Cresta Zsigmondy (foto da Ebner)

Uno dei due fu posto a 3.000 metri di altezza ("il cannone che sparava dalle stelle") sulla cupola del Monte Popera ed aveva come obiettivo principale l'osservatorio di Croda Rossa.
I primi colpi vennero sparati il 4 agosto. Il 7 agosto una squadra sale a presidiare la forcella di destra della cresta di Cima Undici (in prossimità della Torre Undici): la forcella verrà poi ricordata come "Forcella della Tenda" per via della tenda che proprio il De Zolt vi lasci?. La posizione domina il Circo Superiore del Vallon Popera e tiene sotto tiro il Passo della Sentinella.

La fanteria (70° reggimento, brigata Ancona) invece rimane schierata nel Vallon Popera, escluso l'invio di qualche pattuglia verso il Passo della Sentinella. Solo il 22 luglio gli italiani si rendono conto che il Passo è stato stabilmente occupato dagli austriaci e si devono accontentare di sparargli contro a shrapnel con un pezzo portato sul Creston Popera a metà luglio.

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