Azione di cima Falzarego

21 Agosto 1915

Dopo il fallimento della grande offensiva di luglio, gli italiani mutarono tattica, passando ad attacchi e sorprese locali, cercando soprattutto di logorare il fronte austriaco. Gli attacchi vennero sferrati in vari punti (dal Col di Lana a Monte Piana a Landro) ma senza una meta ambiziosa; un altro attacco fu sferrato nella parte superiore della Val Travenanzes.

A partire dal 18 agosto l'artiglieria italiana inizia a colpire le posizioni austriache nella parte meridionale della valle. La mattina del 21 agosto, 2 battaglioni del 45° Reggio e 2 compagnie del Val Chisone si lanciano all'attacco di Forcella Travenanzes e di cima Falzarego. A breve distanza 4 colonne puntano su q.2547 ma vengono respinte. Subito dopo altri 4 plotoni attaccano presso Forcella Travenanzes ma sono investiti sul fianco dal tiro di mitragliatrici e si devono ritirare.

Forcella Travenanzes Forcella Travenanzes (a destra) e Forcella Lagazuoi (a sinistra) in una foto del 1916
(archivio D. Morell)


Un secondo tentativo con forze raddoppiate venne ancora respinto e secondo il Burtscher costò agli italiani più di 300 morti (cifra che il Pieri non condivide).
L'artiglieria italiana di settore (costituita da 4 pezzi da campagna, 4 pezzi da montagna e da 2 pezzi da 149) non supportò adeguatamente l'azione che si infranse contro la 4ª compagnia del XIV Reserve Jäger, una compagnia del II/3° Jäger ed una compagnia di Landstürm.
Su questo episodio, si riporta l'opinione del ten. gen. Pichler: "Solamente una supina ignoranza della condotta bellica in una simile contrada, una sconsiderata sottovalutazione delle difficoltà da superare, nonchè la trascuranza delle precauzioni più elementari, possono spiegare una tale catastrofe. L'alta efficienza di bene appostate mitragliatrici e lanciamine ha pienamente giustificato questo combattimento; ma si è avuto ancora una volta la prova, d'altra parte, che una preparazione d'artiglieria, per quanto intensa, non può sopperire a tutto."

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