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Cannone da 149G (149/23G)

Il 149G era un cannone corto a retrocarica, a volte indicato come obice, su affusto rigido a ruote. La canna era in ghisa acciaiosa, cerchiata in acciaio, e la sua elevazione era regolata da un vitone a volantino sottostante la culatta. L'otturatore, pesante 69 kg, era del tipo Welin, in acciaio con anello plastico. L'affusto era a coda unica, in acciaio, con due ruote in legno a 12 razze di 1 560 mm di diametro. Per facilitare il traino e per contenere il rinculo, negli anni precedenti alla guerra sui battistrada delle ruote vennero installate le "rotaie a cingolo" brevettate dal maggiore italiano Crispino Bonagente. Visibili in quasi tutte le fotografie di pezzi d'artiglieria di molte nazioni coinvolte nella Grande Guerra, i cingoli "Bonagente" erano formati da 12 piastre rettangolari unite da 12 elementi su ogni ruota, che allargavano il piano d'appoggio delle ruote permettendo il transito su terreni soffici e cedevoli e soprattutto rendendo superfluo l'impiego delle piattaforme. Inoltre, la ruota girava con una velocità angolare maggiore all'interno del cingolo e l'attrito tra il battistrada ed il cingolo stesso dissipava parte dell'energia del rinculo. Altre dotazioni erano i cunei ed il pancone. I cunei erano due piani inclinati, più grandi di quelli usati con la piattaforma, che venivano posizionati circa un metro e mezzo dietro alle ruote. Al momento dello sparo il cannone rinculava sui due cunei, che grazie al suo peso ne frenavano la corsa, esaurita la quale il cannone per gravità tornava nella posizione di partenza. Il pancone era una sorta di slitta in legno e metallo posizionata sotto alla coda dell'affusto; esso accompagnava la coda nel rinculo evitando, di concerto con i cunei, il disallineamento del pezzo; contemporaneamente, per attrito, ne frenava la corsa retrograda. Il traino, animale o meccanico (solitamente da una trattrice Pavesi-Tolotti Tipo B), era effettuato tramite un avantreno, previo arretramento della canna sulle orecchioniere "di via" situate sulla coda dell'affusto, in modo da spostare indietro il baricentro, tra la sala dell'affusto e quella dell'avantreno. Il numero indica il calibro in millimetri (diametro tra i pieni delle righe), la lettera indica il metallo (Ghisa) di cui è formata l'artiglieria. L'anima è solcata da 36 righe ad inclinazione costante volgenti da destra a sinistra (il senso della rigatura si giudica guardando dalla culatta la riga superiore). Il cannone è rivestito da uno strato di cerchi d'acciaio; uno dei cerchi porta gli orecchioni muniti di bottoni di maneggio. Sulla faccia piana del bottone di destra ci sono quattro fori, chiusi ordinariamente con viti di ottone, che servono ad applicare l'orecchino per il puntamento indiretto. Sull'orecchione destro inoltre è fissato un supporto per il cerchio di puntamento. Il cannone ha due linee di mira (di destra e di sinistra) parallele all'asse. I talloni per le mire sono fissati sul primo cerchio, quelli per l'alzo sul vivo di culatta.

Fonte: Amici del 149

Foto

Cannone da 149G

Dati tecnici

Calibro: 149,1 mm
Lungh. canna: 3980 mm
Peso canna: 3215 Kg
Peso Tot.: 3300 Kg
Peso in batteria: 6050 Kg
Alzo: max +35°
Brandeggio: -5/+5°
Gittata: 9300 m
Peso Granata: 30,5 Kg (ordinaria) - 35 Kg (shrapnell)