Nazione Negro Alessandro

Grado Soldato

Mostrina  49° Brigata Parma

Ritratto

Nato l'8 giugno 1890 a Torino

Morto per valanga il 9 marzo 1916

Note biografiche (Archivio Franco Licini)

Figlio di Carlo e di Margherita Ruffo, Alessandro Negro nasce a Torino l’8 giugno del 1890. La sua è una famiglia di litografi, attività alla quale, oltre a suo padre, una volta cresciuto, si dedica egli stesso assieme ai suoi fratelli Vincenzo e Alfredo. Ai primi di dicembre del 1910 Alessandro è chiamato al servizio di leva ed il giorno 9 giunge a Pisa al 22° reggimento di fanteria col quale, otto mesi più tardi, parte per la Cirenaica. Il 21 ottobre del 1911 s’imbarca a Napoli e dopo tre giorni di navigazione scende al porto di Tripoli. Assieme agli alpini del battaglione Saluzzo i fanti raggiungono Derna dove vengono impiegati nel presidio del ciglione che, poco distante dalla città, si affaccia sull’altopiano desertico. Alessandro presta servizio presso la “Ridotta Pisa” partecipando a vari fatti d’arme e il 6 gennaio del 1913 fa quindi ritorno in Italia per essere congedato a Torino il 1° di febbraio. Richiamato alle armi l’8 agosto del 1914, viene temporaneamente esonerato dal servizio militare in quanto suo fratello Alfredo si trova già sotto le armi. Ciò nonostante, l’11 maggio del 1915, approssimandosi la dichiarazione di guerra all’Austria, viene richiamato ed il 23 maggio si trova già in territorio in stato di guerra, arruolato nel 49° reggimento di fanteria della brigata Parma.
Risalita la Valle del Cordevole, Alessandro raggiunge, assieme al suo reggimento, il Passo San Pellegrino da dove, il 22 ottobre, parte per tentare l’occupazione del Monte Castellazzo, nei pressi del Passo Rolle. I fanti rientrano dalla prima linea sotto una fitta nevicata che prelude all’inverno che, quell’anno, si manifesterà come uno dei più freddi e nevosi del secolo. Gli alloggiamenti sono scavati in parte nella neve gelata, e molte baracche cedono sotto il peso del manto nevoso che supera i due metri di spessore. Le attività militari si riducono a servizi di pattugliamento ed a faticose corvè per il trasporto dei rifornimenti. Le bufere si susseguono per tutto l’inverno ed anche in primavera lo strato di neve è ancora consistente. A Fulciade (Fuchiade), ai piedi della Marmolada, i fanti del 49° e gli alpini del “Val Cordevole” hanno combattuto la loro battaglia contro il “Generale Inverno”, ma un’altro nemico insidioso è ora in agguato. All’inizio della primavera gli sbalzi di temperatura fanno compattare gli strati di neve profondi e quelli più superficiali, lungo i pendii, sono ora alquanto instabili. Si verificano numerosi distacchi di neve e ghiaccio e le corvè devono stare ben attente a scegliere i passaggi meno esposti, ma non basta!
Una domenica, il 9 marzo del 1916, a Col Bèl il manto nevoso si muove, scivola lungo il pendio e prende forza, accelera nel canalone e si abbatte furioso su Fulciade travolgendo le baracche, i ricoveri ed i magazzini, seppellendo gli uomini. I soccorsi sono avviati immediatamente ma la neve è spessa e pesante; non è facile scavare e solo alcuni possono essere tratti in salvo. Il corpo esanime di Alessandro Negro, soldato del 49° reggimento di fanteria, viene estratto esanime da quel che resta di una baracca divelta. Di quanto gli successe quel giorno resta solo una annotazione, una delle tante nel registro degli atti di morte del suo reggimento: “Morto in seguito a travolgimento da valanga in Fulchiade li 9 marzo 1916. Verificato, Torino 17.4.1916”.