La fine dell'anno
Ottobre 1915
In autunno inoltrato, con la caduta della prima neve, la pressione italiana nel settore diminuì
notevolmente e si giunse così alla guerra di posizione: saltuari interventi di artiglieria,
irrilevanti scontri tra pattuglie nella terra di nessuno e snervante addestramento nelle retrovie.
I Landesschützen ed i Landstürmer vennero riuniti in un reparto speciale che poi assunse il nome
di "distaccamento alpino" che venne destinato anche a svolgere incarichi nel fondovalle di polizia
militare e controllo dei boschi.
In alta montagna la situazione era invece molto meno agevole: verso la fine di settembre il pezzo
schierato a q. 2.673 venne sepolto dalla neve e così rimase per alcuni giorni. Perfino peggiore
era la situazione nel Circo Ovest che doveva combattere contro bufere, valanghe e difficoltà negli
approvvigionamenti.
In quel periodo l'Alpenkorp fu avvicendato dal 2° Reggimento Kaiserjäger ed anche le batterie tedesche furono gradualmente ritirate dal fronte. Il 9 ottobre anche il pezzo di q. 2.673 scese verso il fondo valle. L'intero presidio della Croda Rossa viene ridotto a 10 uomini e rimane una mitragliatrice a Forcella Undici ed una sul Passo della Sentinella. Analogamente il presidio italiano di Cima Undici si rischiera su Cresta Zsigmondy abbandonando le postazioni più difficili. L'unico "segno di vita" viene dato da qualche sporadico intervento di artiglieria da ambo le parti.
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