Nazione Forte Landro

Forte Landro

Cenni storici

Il forte inizialmente (1880) nacque come opera adibita alla difensa dell'impero austo-ungarico. Il forte era accoppiato con il Forte Pratopiazza, con il quale dovevano impedire un eventuale infiltrazione da Cortina a Dobbiaco, quindi lungo la Val di Landro dell'esercito italiano. I due forti formavano quindi un perfetto schema a tenaglia, cosa spesso utilizzata dallo Stato Maggiore Austrungarico. Subito dopo l'inizio delle ostilità con l'Italia, la fortezza venne giudicata dallo Stato Maggiore Austro-Ungarico bellicamente inadeguato. Fu quindi deciso che fosse disarmato e le sue artiglierie vennero sistemate in postazioni all'aperto, ma sempre nelle vicinanze della fortezza (le tre cupole dell'opera inferiore furono installate sul sovrastante Monte di Geierwand), fornendo una più funzionale posizione di tiro. Per questo motivo il forte non subì danni notevoli da parte dell'artiglieria italiana. Durante i combattimenti il forte comunque non fu totalmente abbandonato, anzi questo divenne la sede di comando operativo. Dopo la guerra e precisamnte nel 1936, lo Stato Maggiore Italiano andò a riconsidrare il forte (ora italiano), come un possibile punto di difesa contro la Germania. Infatti all'interno della parte alta del forte vi fu costruito un bunker, e per precisione l'opera 5 dello sbarramento della Val di Landro. Il forte di Landro è il più vasto dei forti in questo settore. E' composto da due opere distinte anche se allineate e disposte trasversalmente alla valle. L'opera inferiore è compatta, ampia, disposta su due ed anche su tre altezze diverse. Quella superiore è più contenuta e compatta. Entrambe costruite in blocchi di pietra squadrati. La guarnigione prevista era di 8 ufficiali e 165 uomini nell'opera bassa e 6 ufficiali e 184 uomini nell'opera alta.

Armamento

3 obici da 100 mm in torri corazzate nell'opera bassa
3 cannoni da 120 mm in casamatta corazzata nell'opera alta
4 cannoni da 90 mm nell'opera bassa
4 cannoni da 90 mm nell'opera alta.