Altavilla Enrico
Sottotenente
13° Artiglieria da Campagna
Nato il 7 maggio 1894 a Catanzaro
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Comandante di sezione, per meglio curare il servizio, rimaneva, impassibile, accanto ad un
cannone, fatto segno a tiro aggiustato dall'artiglieria avversaria. Ferito dallo scoppio
di una carica, solo si preoccupava dello stato del suo puntatore, pure ferito, e pregava
insistentemente il proprio comandante di batteria per rimanere sulla linea di fuoco.
Valiate, 18-21 ottobre 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Enrico nacque il 7 maggio 1894 a Catanzaro da Raffaele e Rosa Colao.
Intraprese la carriera militare e durante la prima guerra mondiale partì per il fronte quale
sottotenente nel 13° Reggimento Artiglieria da Campagna e raggiunse il fronte del Col di Lana
dove si meriterà una medaglia di bronzo al valor militare.
Venne promosso fino al grado di colonnello d’artiglieria e negli anni della seconda guerra
mondiale partirà per il fronte russo al comando del 201° Artiglieria Motorizzata dove si meriterà
una medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione: “In meno di quattro mesi
costituiva il suo reggimento, trasfondendovi tutta l’anima sua e formandolo in diretta emanazione
di se stesso, si che può dirsi che gli innumerevoli atti di valore compiuti dalle sue batterie
derivino quasi esclusivamente da lui. Sia col reggimento riunito, sia quando i gruppi furono
decentrati al II C.A. ed alle divisioni Celere e Sforzesca la sua opera di animatore dei
gruppi e di esperto manovratore non ebbe sosta: sempre all’altezza delle pattuglie più avanzate,
sempre personalmente al corrente di ogni situazione e d’ogni azione, incurante del fuoco nemico,
esempio continuo di valore personale e di perizia tecnica, otteneva fin dai primi giorni il più
alto rendimento dei suoi gruppi, ciò che gli valeva la concessione della croce di ferro germanica
sul campo. Iniziatasi l’azione offensiva del nemico rimaneva fino all’ultimo col III gruppo,
finchè completamente circondato – fatto segno a colpi di mano da partigiani – si apriva a viva
forza un varco fra i nemici, riuscendo a porre in salvo lo stendardo che mai si era separato
dai cannoni del reggimento. Fronte russo, luglio 1942 – 18 gennaio 1943”
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Nato il 7 maggio 1894 a Catanzaro
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Comandante di sezione, per meglio curare il servizio, rimaneva, impassibile, accanto ad un cannone, fatto segno a tiro aggiustato dall'artiglieria avversaria. Ferito dallo scoppio di una carica, solo si preoccupava dello stato del suo puntatore, pure ferito, e pregava insistentemente il proprio comandante di batteria per rimanere sulla linea di fuoco.Valiate, 18-21 ottobre 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Enrico nacque il 7 maggio 1894 a Catanzaro da Raffaele e Rosa Colao.
Intraprese la carriera militare e durante la prima guerra mondiale partì per il fronte quale
sottotenente nel 13° Reggimento Artiglieria da Campagna e raggiunse il fronte del Col di Lana
dove si meriterà una medaglia di bronzo al valor militare.
Venne promosso fino al grado di colonnello d’artiglieria e negli anni della seconda guerra
mondiale partirà per il fronte russo al comando del 201° Artiglieria Motorizzata dove si meriterà
una medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione: “In meno di quattro mesi
costituiva il suo reggimento, trasfondendovi tutta l’anima sua e formandolo in diretta emanazione
di se stesso, si che può dirsi che gli innumerevoli atti di valore compiuti dalle sue batterie
derivino quasi esclusivamente da lui. Sia col reggimento riunito, sia quando i gruppi furono
decentrati al II C.A. ed alle divisioni Celere e Sforzesca la sua opera di animatore dei
gruppi e di esperto manovratore non ebbe sosta: sempre all’altezza delle pattuglie più avanzate,
sempre personalmente al corrente di ogni situazione e d’ogni azione, incurante del fuoco nemico,
esempio continuo di valore personale e di perizia tecnica, otteneva fin dai primi giorni il più
alto rendimento dei suoi gruppi, ciò che gli valeva la concessione della croce di ferro germanica
sul campo. Iniziatasi l’azione offensiva del nemico rimaneva fino all’ultimo col III gruppo,
finchè completamente circondato – fatto segno a colpi di mano da partigiani – si apriva a viva
forza un varco fra i nemici, riuscendo a porre in salvo lo stendardo che mai si era separato
dai cannoni del reggimento. Fronte russo, luglio 1942 – 18 gennaio 1943”