Nazione Arbasi Angelo

Grado Soldato

Mostrina  92° Brigata Basilicata

Ritratto

Nato il 27 luglio 1895 a San Fiorano (LO)

Morto il 25 gennaio 1963 a Lodi

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Oro

Ferito ad un braccio mentre, ritto nella persona, tagliava i reticolati nemici, visto cadere il proprio ufficiale, che gli era vicino, mise fuori combattimento l’uccisore. Nell’accingersi poi a porre al sicuro la salma del superiore, essendo stato ordinato l’assalto alle trincee avversarie, vi partecipò con mirabile valore per ben due volte, tornando non appena possibile, ad ultimare il generoso compito già prima interrotto. In seguito, ferito ad una spalla, continuò a combattere con impareggiabile tenacia; colpito per la terza volta, si slanciò con furia sulla trincea nemica, infliggendo gravissime perdite ai difensori della stessa. Si portò quindi strisciando sul terreno, in altro tratto di trincea avversaria, dalla quale continuò a far fuoco per ancora 5 ore, dopo che il suo battaglione aveva ripiegato, ritirandosi infine egli stesso durante la notte e riportando ancora utili informazioni. Fulgido esempio di costante ardimento e di incomparabile fermezza.
Monte Rotheck, 4 agosto 1915

Note biografiche

Figlio di Pietro e di Colomba Spadari.
Contadino della bassa lodigiana, viene chiamato alle armi nel gennaio del 1915 ed assegnato alla 1ª/I/92° Basilicata. Fin dagli inizi del conflitto gli attacchi della Basilicata si concentrano nel settore del Passo di Montecroce Comelico. Il 4 agosto la brigata è impegnata nell'attacco alle trincee del Rotheck, azione durante la quale il 92° Reggimento guadagna una MAVM alla bandiera, ed Angelo una MOVM, rarissimo (se non unico) caso di assegnazione di una Medaglia d'Oro ad un sopravvissuto. Ma le azioni di Angelo non finiscono qui; in ottobre viene ferito sul Col di Lana ed il 28 ottobre 1916 viene nuovamente ferito su Monte Sief. A novembre passa nei mitraglieri con il grado di caporale (assegnato alla 1120ª compagnia mitragliatrici del 241° Fanteria). Da gennaio 1919 assegnato in Libia ed a novembre viene congedato.
Ritorna nella sua Lodi da Medaglia d'Oro (gli viene conferita il 28 settembre 1919) ma nonostante questo accetta umilmente il lavoro da messo dell'Ufficio Ragioneria, che per lunghi anni porterà avanti con semplicità e riserbo, lui che avrebbe diritto ad essere annunciato da tre squilli di tromba all'ingresso in una qualsiasi caserma del Regno.