Baldi Carlo
Sottotenente di complemento
50° Brigata Parma
Nato il 27 settembre 1891 a Cassolnovo (PV)
Morto il 9 maggio 1917 sulla quota 1.050 in Macedonia
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Conduceva arditamente il proprio plotone all'assalto della posizione nemica fortemente occupata,
dando bell'esempio di coraggio. Rimaneva ferito ad una gamba.
Col di Lana, 22 ottobre 1915
Note biografiche (Archivio Silvia Musi, Valter Marchetto e Danilo Morell)
Prima della guerra
Carlo nacque a Cassolnovo, in provincia di Pavia, il 27 settembre 1891 da Felice e Margherita
Tromellini. Era ancora studente quando scoppiò la prima guerra mondiale.
La Grande Guerra
Frequentò il corso allievi ufficiali uscendone con il grado di sottotenente e partì per il fronte
nei ranghi del 50° Reggimento Fanteria della Brigata Parma. Il suo reggimento si trovava schierato
a presidio dei passi Valles e San Pellegrino alle dipendenze della 1ª Divisione. In ottobre vennero
destinati al fronte del Col di Lana per rincalzare gli altri reparti impegnati negli attacchi
contro la cima stessa e la linea Sief-Setsass. Il 22 ottobre 1915 durante l’azione Carlo venne
ferito ad una gamba e gli venne concessa la medaglia di bronzo al valor militare.
Dopo un periodo di degenza in ospedale, Carlo venne promosso al grado di tenente e venne trasferito
alla 9ª compagnia del 161° Reggimento Fanteria Brigata Ivrea.
Seguì le sorti del suo reggimento meritandosi una medaglia d’argento al valor militare con questa
motivazione: “In un’azione offensiva dava prova d’intrepido valore e mirabile coraggio
coll’attraversare più volte zone intensamente battute dai tiri nemici, per trasmettere ordini ai
reparti del battaglione e recare informazioni al comando di reggimento. Ferito, non appena medicato
tornava sul luogo della lotta incitando i combattenti a compiere in nome d’Italia il proprio dovere
dando a tutti bell’esempio nel compiere il proprio. Rimaneva poi in linea l’intera notte per essere
di ausilio, mercè la conoscenza che aveva del terreno, al comando di un battaglione nuovo, giunto
sull’imbrunire in trincea. Già distintosi in un’azione eseguita tre giorni prima nello stesso
luogo. Villanova, 14 settembre 1916”.
Il trasferimento in Macedonia
La Brigata Ivrea verrà destinata sul fronte in Macedonia e raggiunse Salonicco il 19 ottobre 1916
per poi portarsi in prima linea nella zona della quota 1.050.
Alternò turni in linea con turni di riposo fino al 9 maggio 1917 data in cui la Brigata iniziò una
vigorosa azione aggressiva nella zona della Cerua ed il 161° Fanteria attaccò su due colonne la
quota 1.050. Le prime ondate del 161° Fanteria raggiunsero le linee avversarie e si accinsero a
procedere oltre ma il violentissimo fuoco avversario e l’esplosione di alcune mine predisposte
sotto le trincee bloccarono ogni ulteriore avanzata e la 9ª compagnia del 161° fanteria venne quasi
completamente distrutta. Carlo venne ferito gravemente al torace alle ore 19 e la ferita non gli
lasciò scampo. Venne sepolto nel Cimitero Militare Italiano di Salonicco ed alla sua memoria
venne concessa la medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione:
“Durante un’intenso bombardamento nemico dava mirabile esempio di calma e coraggio. Slanciatosi
poscia all’assalto alla testa della sua compagnia, raggiungeva primo la trincea avversaria. Sebbene
ferito da scoppio di bombe a mano, perseverava nella lotta, e, facendo egli stesso fuoco, incitava
i suoi soldati per un nuovo sbalzo finchè, colpito una seconda volta, cadeva gloriosamente sul
campo. Macedonia Serba, 9 maggio 1917”.
Domenica 11 maggio 1924 la salma venne rimpatriata e venne sepolto nella tomba di famiglia nel
cimitero di Cassolnovo dove ancor oggi riposa.
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Nato il 27 settembre 1891 a Cassolnovo (PV)
Morto il 9 maggio 1917 sulla quota 1.050 in Macedonia
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Conduceva arditamente il proprio plotone all'assalto della posizione nemica fortemente occupata, dando bell'esempio di coraggio. Rimaneva ferito ad una gamba.Col di Lana, 22 ottobre 1915
Note biografiche (Archivio Silvia Musi, Valter Marchetto e Danilo Morell)
Prima della guerra
Carlo nacque a Cassolnovo, in provincia di Pavia, il 27 settembre 1891 da Felice e Margherita Tromellini. Era ancora studente quando scoppiò la prima guerra mondiale.La Grande Guerra
Frequentò il corso allievi ufficiali uscendone con il grado di sottotenente e partì per il fronte nei ranghi del 50° Reggimento Fanteria della Brigata Parma. Il suo reggimento si trovava schierato a presidio dei passi Valles e San Pellegrino alle dipendenze della 1ª Divisione. In ottobre vennero destinati al fronte del Col di Lana per rincalzare gli altri reparti impegnati negli attacchi contro la cima stessa e la linea Sief-Setsass. Il 22 ottobre 1915 durante l’azione Carlo venne ferito ad una gamba e gli venne concessa la medaglia di bronzo al valor militare.Dopo un periodo di degenza in ospedale, Carlo venne promosso al grado di tenente e venne trasferito alla 9ª compagnia del 161° Reggimento Fanteria Brigata Ivrea. Seguì le sorti del suo reggimento meritandosi una medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione: “In un’azione offensiva dava prova d’intrepido valore e mirabile coraggio coll’attraversare più volte zone intensamente battute dai tiri nemici, per trasmettere ordini ai reparti del battaglione e recare informazioni al comando di reggimento. Ferito, non appena medicato tornava sul luogo della lotta incitando i combattenti a compiere in nome d’Italia il proprio dovere dando a tutti bell’esempio nel compiere il proprio. Rimaneva poi in linea l’intera notte per essere di ausilio, mercè la conoscenza che aveva del terreno, al comando di un battaglione nuovo, giunto sull’imbrunire in trincea. Già distintosi in un’azione eseguita tre giorni prima nello stesso luogo. Villanova, 14 settembre 1916”.
Il trasferimento in Macedonia
La Brigata Ivrea verrà destinata sul fronte in Macedonia e raggiunse Salonicco il 19 ottobre 1916 per poi portarsi in prima linea nella zona della quota 1.050. Alternò turni in linea con turni di riposo fino al 9 maggio 1917 data in cui la Brigata iniziò una vigorosa azione aggressiva nella zona della Cerua ed il 161° Fanteria attaccò su due colonne la quota 1.050. Le prime ondate del 161° Fanteria raggiunsero le linee avversarie e si accinsero a procedere oltre ma il violentissimo fuoco avversario e l’esplosione di alcune mine predisposte sotto le trincee bloccarono ogni ulteriore avanzata e la 9ª compagnia del 161° fanteria venne quasi completamente distrutta. Carlo venne ferito gravemente al torace alle ore 19 e la ferita non gli lasciò scampo. Venne sepolto nel Cimitero Militare Italiano di Salonicco ed alla sua memoria venne concessa la medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione: “Durante un’intenso bombardamento nemico dava mirabile esempio di calma e coraggio. Slanciatosi poscia all’assalto alla testa della sua compagnia, raggiungeva primo la trincea avversaria. Sebbene ferito da scoppio di bombe a mano, perseverava nella lotta, e, facendo egli stesso fuoco, incitava i suoi soldati per un nuovo sbalzo finchè, colpito una seconda volta, cadeva gloriosamente sul campo. Macedonia Serba, 9 maggio 1917”.Domenica 11 maggio 1924 la salma venne rimpatriata e venne sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Cassolnovo dove ancor oggi riposa.
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