Barbieri Francesco
Tenente
7° Alpini, battaglione Val Cordevole
Nato il 13 luglio 1894 a Milano
Morto in combattimento il 5 ottobre 1916 sulla Cresta di Costabella
Decorazioni
Medaglia d'Oro
Ogni atto di fronte al nemico fu di ardimento e di valore. Tenente aiutante maggiore in seconda, si
offrì spontaneamente a condurre un nucleo di arditi alla conquista di posizioni nemiche per rocce
impervie e dirute, sulle quali più volte aveva già rischiata la vita. Primo sempre in tutto lo
svolgersi dell'operazione, conquistò le difficili posizioni. Ferito, non volle recarsi al posto
di medicazione, nè volle farsi medicare sul posto per non distrarsi dall'azione. Propostogli di
farsi precedere nel labirinto dei camminamenti nemici, rifiutò sdegnosamente, e, primo sempre,
con soli 17 alpini si slanciò sui baraccamenti avversari, costringendo alla resa l'intero presidio
di oltre cento uomini. Ferito nuovamente e a morte, quasi a bruciapelo, mentre dava ordini per
organizzare i prigionieri, spirava sul campo stesso, lanciando l'ultimo grido del suo brillante
ardimento: "Avanti sempre! Evviva gli alpini!"
Creste di Costabella, 5 ottobre 1916
Note biografiche (Archivio Franco Licini, Foto Gianni Mandelli e Silvia Musi)
Nasce a Milano nel 1894.
Uscito giovanissimo dal Collegio Alessandro Manzoni di Merate, consegue il diploma di Perito edile
nell'Istituto Tecnico Carlo Cattaneo di Milano. Nel dicembre del 1913 si arruola volontario come
allievo Ufficiale di complemento nel 5° reggimento Alpini e nel novembre del 1914, nominato
sottotenente, viene assegnato al 7° reggimento Alpini battaglione
Val Cordevole di nuova costituzione. Entrato in guerra
come aiutante maggiore in seconda del battaglione, prende parte alle operazioni nell'alta Val
Cordevole (18ª Divisione della 4ª Armata).
Già nei primi giorni del conflitto viene occupato il Passo di Forca Rossa, considerato un punto
strategico di notevole importanza essendo la principale via di comunicazione tra Malga Ciapela ed il
Passo San Pellegrino. La 206ª compagnia viene impiegata sul grande massiccio dolomitico, mentre la
266ª è posta a presidio delle trincee di Passo Tasca (m. 3003) e del Sasso di Costabella. Le azioni
in questo settore si compiono con continui duelli tra esperti alpinisti e coraggiosi soldati, ma la
vera protagonista della guerra è la montagna trasformata in una gigantesca fortezza di roccia e di
ghiaccio.
Barbieri, che era stato promosso tenente nel marzo del 1916, è impegnato in continui combattimenti
ed in aprile respinge un attacco nemico particolarmente energico riuscendo a mantenere le sue
posizioni sul Sasso di Costabella. Sulle pendici dello stesso gruppo montuoso, la mattina del 5
ottobre, dopo che le artiglierie italiane hanno battuto ripetutamente la posizione avversaria, alla
testa di un drappello di arditi composto da 17 uomini della 266ª compagnia, inizia la scalata e
piomba sulla prima linea nemica. Pur essendo stato ferito, si lancia coi suoi contro i baraccamenti
austriaci provocando la resa di tutto il presidio. Con l'arrivo di altri due plotoni della stessa
compagnia, subito dopo gli alpini possono espugnare le difese più a nord fino alle quote 2540 e
2723. Mentre ordina il trasferimento dei prigionieri, il tenente Francesco Barbieri viene
inaspettatamente colpito a morte da una fucilata.
Gli viene conferita la Medaglia d'oro al Valor Militare con d.l. del 13 maggio 1917.
Francesco Barbieri riposa al Sacrario Militare di Pocol. Il suo nome è scolpito sulla piattaforma
del monumento situato al centro della torre assieme a quello del generale
Antonio Cantore. A Milano gli è intitolata una via cittadina.
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Nato il 13 luglio 1894 a Milano
Morto in combattimento il 5 ottobre 1916 sulla Cresta di Costabella
Decorazioni
Medaglia d'Oro
Ogni atto di fronte al nemico fu di ardimento e di valore. Tenente aiutante maggiore in seconda, si offrì spontaneamente a condurre un nucleo di arditi alla conquista di posizioni nemiche per rocce impervie e dirute, sulle quali più volte aveva già rischiata la vita. Primo sempre in tutto lo svolgersi dell'operazione, conquistò le difficili posizioni. Ferito, non volle recarsi al posto di medicazione, nè volle farsi medicare sul posto per non distrarsi dall'azione. Propostogli di farsi precedere nel labirinto dei camminamenti nemici, rifiutò sdegnosamente, e, primo sempre, con soli 17 alpini si slanciò sui baraccamenti avversari, costringendo alla resa l'intero presidio di oltre cento uomini. Ferito nuovamente e a morte, quasi a bruciapelo, mentre dava ordini per organizzare i prigionieri, spirava sul campo stesso, lanciando l'ultimo grido del suo brillante ardimento: "Avanti sempre! Evviva gli alpini!"Creste di Costabella, 5 ottobre 1916
Note biografiche (Archivio Franco Licini, Foto Gianni Mandelli e Silvia Musi)
Nasce a Milano nel 1894.
Uscito giovanissimo dal Collegio Alessandro Manzoni di Merate, consegue il diploma di Perito edile
nell'Istituto Tecnico Carlo Cattaneo di Milano. Nel dicembre del 1913 si arruola volontario come
allievo Ufficiale di complemento nel 5° reggimento Alpini e nel novembre del 1914, nominato
sottotenente, viene assegnato al 7° reggimento Alpini battaglione
Val Cordevole di nuova costituzione. Entrato in guerra
come aiutante maggiore in seconda del battaglione, prende parte alle operazioni nell'alta Val
Cordevole (18ª Divisione della 4ª Armata).
Già nei primi giorni del conflitto viene occupato il Passo di Forca Rossa, considerato un punto
strategico di notevole importanza essendo la principale via di comunicazione tra Malga Ciapela ed il
Passo San Pellegrino. La 206ª compagnia viene impiegata sul grande massiccio dolomitico, mentre la
266ª è posta a presidio delle trincee di Passo Tasca (m. 3003) e del Sasso di Costabella. Le azioni
in questo settore si compiono con continui duelli tra esperti alpinisti e coraggiosi soldati, ma la
vera protagonista della guerra è la montagna trasformata in una gigantesca fortezza di roccia e di
ghiaccio.
Barbieri, che era stato promosso tenente nel marzo del 1916, è impegnato in continui combattimenti
ed in aprile respinge un attacco nemico particolarmente energico riuscendo a mantenere le sue
posizioni sul Sasso di Costabella. Sulle pendici dello stesso gruppo montuoso, la mattina del 5
ottobre, dopo che le artiglierie italiane hanno battuto ripetutamente la posizione avversaria, alla
testa di un drappello di arditi composto da 17 uomini della 266ª compagnia, inizia la scalata e
piomba sulla prima linea nemica. Pur essendo stato ferito, si lancia coi suoi contro i baraccamenti
austriaci provocando la resa di tutto il presidio. Con l'arrivo di altri due plotoni della stessa
compagnia, subito dopo gli alpini possono espugnare le difese più a nord fino alle quote 2540 e
2723. Mentre ordina il trasferimento dei prigionieri, il tenente Francesco Barbieri viene
inaspettatamente colpito a morte da una fucilata.
Gli viene conferita la Medaglia d'oro al Valor Militare con d.l. del 13 maggio 1917.
Francesco Barbieri riposa al Sacrario Militare di Pocol. Il suo nome è scolpito sulla piattaforma
del monumento situato al centro della torre assieme a quello del generale
Antonio Cantore. A Milano gli è intitolata una via cittadina.