Nazione Basano Domenico

Grado Soldato trombettiere

Mostrina  92° Brigata Basilicata

Ritratto

Nato il 7 giugno 1891 a Candiolo (TO)

Morto il 4 agosto 1915 sul Monte Rotheck

Note biografiche (Archivio Franco Licini)

Prima della Guerra

Domenico Basano nasce a Candiolo, un paese a qualche chilometro da Torino, il 7 giugno del 1891. La sua famiglia, per sopravvivere, ha bisogno del lavoro di tutti ed anche Domenico, non appena terminate le scuole elementari, affianca suo parde Francesco ed il fratello Giovanni imparando il mestiere di muratore. La vicina palazzina di caccia di Stupinigi, in quei tempi frequentata soprattutto dalla Regina Margherita, offre qualche buona occasione di lavoro, ben pagato e comodo, che si aggiunge alle solite commissioni racimolate in città. A badare alla casa ci pensa sua madre, Caterina Meinardi, che riesce a conciliare le faccende domestiche con la cura dell’orto e qualche lavoretto di cucito affidaole da “madame e madamin”.
Nonostante i suoi impegni Domenico non trascura comunque la sua grande passione per la musica e nelle ore libere frequenta gli amici della Società Filarmonica Candiolese con la quale non manca di esibirsi nei giorni di festa e nelle cerimonie religiose, in paese e nel circondario.
Chiamato alle armi, nell’ottobre del 1911 Domenico parte per Firenze ed il 5 novembre si presenta al deposito del 69° reggimento di fanteria. Terminato il periodo di istruzione, con sua grande gioia, viene ammesso nella banda del reggimento come allievo musicante, avendo così modo di proseguire gli esercizi con la sua amata cornetta.

La Grande Guerra

Congedato il 10 dicembre del 1913, due anni più tardi viene richiamato alle armi per mobilitazione generale ed il 20 aprile del 1915, a Torino, presso il 92° fanteria, veste di nuovo la divisa militare. Le mostrine non sono più giallo-nere, ma anche il viola e il bianco che distinguono la brigata Basilicata per lui vanno benissimo. I colori cambiano ma la musica resta la stessa perché Domenico viene accolto tra i suonatori della banda anche nel suo nuovo battaglione.
Il 20 maggio del 1915 parte per il fronte ed in due giorni di strada ferrata raggiunge Longarone, alle soglie del Cadore. A metà giugno è ad Auronzo ed il 4 agosto, aggregato al primo battaglione, partecipa all’azione preparata in grande stile per l’attacco al Monte Rotheck. Per la conquista di quel lembo di terra sono in molti a versare il proprio sangue: trentaquattro ufficiali e millequarantanove uomini di truppa; tra quelli che non fanno ritorno c’é anche Domenico, il trombettiere della compagnia.
A ricordare il valore e la tenacia dei fanti del I battaglione resta la medaglia d’argento con la quale il Re Vittorio Emanuele III premia il 92° reggimento. A Cortina, in faccia al nemico, il generale Luigi Segato la appunta alla bandiera leggendone la motivazione: «Il battaglione, dopo faticosa marcia notturna e sotto intenso fuoco avversario, conquistò le posizioni alpestri del M. Rotheck (Alta Valle di Sexten) e le mantenne per otto ore resistendo da solo a forze soverchianti del nemico. (4 agosto 1915)».