Benazzoli Mario
Sottotenente
3° Alpini, battaglione Val Chisone
Nato il 16 settembre 1893 a Rovigo
Morto in combattimento il 21 agosto 1915 su Cima Falzarego
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Benché il suo plotone fosse colpito di fianco e di rovescio dal fuoco intenso di tre mitragliatrici
nemiche, lo portava all’assalto, gridando: ‘Avanti ragazzi! non fanno niente le mitragliatrici.
Viva l’Italia! Savoia!’ e cadeva gloriosamente crivellato di colpi.
Cima Falzarego, 21 agosto 1915
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Mario Benazzoli nasce a Rovigo il 16 settembre del 1893.
Dopo le scuole elementari, frequenta il collegio "Cesare Aricci" di Brescia e quindi l'Istituto
tecnico di Verona. Qui, nell'imminenza della guerra, si iscrive al corso allievi ufficiali di
complemento del 6° alpini e il 20 aprile del 1915, col grado di sottotenente, viene assegnato al
3° reggimento a Torino. Parte subito per il fronte sulle Dolomiti raggiungendo a Caprile il
battaglione Val Chisone. In Val Costeana prende parte agli attacchi al Sasso di Stria e, a Col
dei Bos, il 21 agosto, alla testa del suo plotone, si lancia all'attacco di Cima Falzarego, azione
che vede impegnate due compagnie del "Val Chisone" e due battaglioni del 45° Fanteria della brigata
Reggio. Presso Forcella Travenanzes gli alpini sono investiti
sul fianco dal tiro delle mitragliatrici e il sottotenente Benazzoli è colpito alla testa da una
sventagliata di proiettili. E' il primo ufficiale del Val Chisone a cadere sul campo. Il
sottotenente Lonardi, che col suo plotone ha partecipato anch'egli all'assalto, scrive al padre di
Mario raccontandogli l'accaduto:
"[...] Sento il dovere di dirle che il suo Mario è caduto da Eroe, a pochi passi da me, mentre,
con raro ardimento, portava il plotone all'assalto di una trincea nemica. [...]. Non ha sofferto,
e la sua cara salma riposa in un piccolo cimitero, posto in una pineta, qui vicino [Pocol]; ne
abbiamo segnato il posto, e sarà nostra cura di vegliare il breve recinto. [...] In mezzo a tanto
dolore lo conforti il pensiero d'aver dato un eroe alla nostra Patria, un eroe, che io mi son fatto
un dovere di proporre per una ricompensa al valor militare, una ricompensa, che ricordi alla
famiglia un glorioso sacrificio. Io pure, signor Benazzoli, posso cadere da un momento all'altro,
e m'auguro solo di poter fare quello che ha fatto Mario."
Al sottotenente Mario Benazzoli è assegnata una medaglia di bronzo al Valor Militare.
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Nato il 16 settembre 1893 a Rovigo
Morto in combattimento il 21 agosto 1915 su Cima Falzarego
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Benché il suo plotone fosse colpito di fianco e di rovescio dal fuoco intenso di tre mitragliatrici nemiche, lo portava all’assalto, gridando: ‘Avanti ragazzi! non fanno niente le mitragliatrici. Viva l’Italia! Savoia!’ e cadeva gloriosamente crivellato di colpi.Cima Falzarego, 21 agosto 1915
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Mario Benazzoli nasce a Rovigo il 16 settembre del 1893.
Dopo le scuole elementari, frequenta il collegio "Cesare Aricci" di Brescia e quindi l'Istituto
tecnico di Verona. Qui, nell'imminenza della guerra, si iscrive al corso allievi ufficiali di
complemento del 6° alpini e il 20 aprile del 1915, col grado di sottotenente, viene assegnato al
3° reggimento a Torino. Parte subito per il fronte sulle Dolomiti raggiungendo a Caprile il
battaglione Val Chisone. In Val Costeana prende parte agli attacchi al Sasso di Stria e, a Col
dei Bos, il 21 agosto, alla testa del suo plotone, si lancia all'attacco di Cima Falzarego, azione
che vede impegnate due compagnie del "Val Chisone" e due battaglioni del 45° Fanteria della brigata
Reggio. Presso Forcella Travenanzes gli alpini sono investiti
sul fianco dal tiro delle mitragliatrici e il sottotenente Benazzoli è colpito alla testa da una
sventagliata di proiettili. E' il primo ufficiale del Val Chisone a cadere sul campo. Il
sottotenente Lonardi, che col suo plotone ha partecipato anch'egli all'assalto, scrive al padre di
Mario raccontandogli l'accaduto:
"[...] Sento il dovere di dirle che il suo Mario è caduto da Eroe, a pochi passi da me, mentre,
con raro ardimento, portava il plotone all'assalto di una trincea nemica. [...]. Non ha sofferto,
e la sua cara salma riposa in un piccolo cimitero, posto in una pineta, qui vicino [Pocol]; ne
abbiamo segnato il posto, e sarà nostra cura di vegliare il breve recinto. [...] In mezzo a tanto
dolore lo conforti il pensiero d'aver dato un eroe alla nostra Patria, un eroe, che io mi son fatto
un dovere di proporre per una ricompensa al valor militare, una ricompensa, che ricordi alla
famiglia un glorioso sacrificio. Io pure, signor Benazzoli, posso cadere da un momento all'altro,
e m'auguro solo di poter fare quello che ha fatto Mario."
Al sottotenente Mario Benazzoli è assegnata una medaglia di bronzo al Valor Militare.