Nazione Borgognone Dario

Grado Tenente medico

Mostrina  Sanità Militare

Ritratto

Nato il 10 agosto 1884 a Genova

Morto il 2 gennaio 1918 a Castelfranco Veneto (TV)

Note biografiche (Archivio Franco Licini)

Prima della guerra

Figlio di Pietro Borgognone e di Anna Alberti, Dario nasce a Genova il 10 agosto del 1884.
Tra il 1897 ed il 1904 è allievo, nella sua città, dell’Istituto D’Oria ed acquisito il diploma, si iscrive all’Università di Medicina e Chirurgia laureandosi a pieni voti il 25 luglio del 1910. A Genova viene quindi assunto come assistente nella Regia Clinica Medica passando poi al reparto pediatrico, divenendo successivamente medico assistente degli Ospedali Civili ed infine direttore della sezione pediatrica dell’Ospedale di S. Carlo in Voltri.

La Grande Guerra

Chiamato alle armi nel marzo del 1917, viene subito inviato, come tenente medico, nell’Alto Codrevole. In quel periodo sul Col di Lana si continua a combattere aspramente per la conquista della montagna ormai insanguinata, lungo i costoni che si spingono verso il Sief ed anche sotto terra, nelle gallerie di mina e contromina. Al tenente medico Borgognone non manca di certo il lavoro, purtroppo! I feriti da curare sono molti, vuoi per qualche incidente capitato ai minatori, vuoi per lo scoppio di un colpo d’artiglieria, la sventagliata di una mitragliatrice o la pallottola di qualche “ta-pum”, lo Steyr-Mannlicher maneggiato dai kaiserjager.
Ad Andraz la sua esperienza, unita all’innata sensibilità ed all’assoluta dedizione, vale a salvare la vita di chi gli viene affidato e grande è la sua delusione quando, scuotendo la testa, deve ordinare ai portantini di liberare il tavolo operatorio. Per otto mesi il dott. Borgognone è impegnato il quello che, più che un doveroso servizio, lui considera una missione, sino ai fatidici giorni in cui, dalle parti di Caporetto, il fronte isontino cede di schianto. Preparati i carriaggi con tutto quello che può servire, fatti partire i feriti per le retrovie, giù per Caprile e poi verso Agordo, Borgognone si attarda assieme ai reparti che proteggono la ritirata fino alla sera del 7 novembre quando anche lui è costretto a ripiegare lungo la Valle del Cordevole inseguito dalle avanguardie degli imbaldanziti soldati del Kaiser.

L'OdC di Castelfranco

Tra mille peripezie raggiunge in fine Castelfranco Veneto dove prende subito servizio presso il locale ospedale da campo.
Quel mercoledì, il 2 gennaio del 1918, compaiono in cielo alcuni Gotha G.IV, pesanti biplano che sorvolano la città. Il dottor Borgognone è a riposo quel giorno, ma prevedendo il peggio corre all’ospedale mettendosi subito a disposizione. Qualche momento più tardi gli aerei lasciano cadere le loro bombe ed i feriti, straziati dalle schegge o schiacciati dal crollo degli edifici, non tardano ad arrivare. Gli aerei ritornano e sganciano ancora i loro ordigni, ed uno di questi colpisce in pieno l’ospedale dove il tenente medico Borgognone è impegnato in sala operatoria.

A Genova, la sua città natale, il suo nome sarà inciso con altri sul monumento ai caduti che verrà edificato in Piazza Goffredo Villa. Gli sarà inoltre concessa una medaglia di bronzo alla memoria perché: “Durante forte bombardamento aereo, pur non obbligato, accorreva volenteroso a curare i feriti che affluivano all’ospedale, nonostante i segnali d’allarme, finché le bombe nemiche, colpendo in pieno la camera di medicazione, lo travolgevano fra le rovine, uccidendolo all’istante”. Castelfranco Veneto, 2 gennaio 1918.

Ospedale di Castelfranco
L'OdC di Castelfranco colpito dagli aerei austriaci