Cassola Giannantonio
												
 Soldato Volontario
												
												
 
												54° Brigata Umbria
												
											
											
											
												
Nato il 13 giugno 1900 a Milano
												
										    
											
												
Decorazioni
												
 Medaglia d'Argento
												Riuscito ad arruolarsi volontario, nonostante che avesse soli 15 anni, dava esempio di grande 
												ardimento, offrendosi a partecipare di giorno ad un'ardita ricognizione verso una posizione nemica 
												rinforzata. Spintosi fin sotto i reticolati, e ferito gravemente alla gola, rimase sul posto per un 
												giorno intero, fingendosi morto, con eccezionale sangue freddo, per salvarsi da una pattuglia 
												nemica. Col favore della notte, rientrato al proprio reparto, riferì con calma e serenità sull’esito 
												della ricognizione, rifiutò il trasporto in barella, e, all'ospedale, con la ferita tuttora aperta 
												e in istato gravissimo, chiedeva di essere immediatamente medicato, per tornare subito a combattere.
												Monte Piana, 7 settembre 1915
											
											Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
											
												Giannantonio nasce a Milano il 13 giugno 1900 dall'avvocato Romualdo e da Saino Alba.
												Poco si sa della sua infanzia ma già nel 1914 si arruola volontario, a soli 14 anni, nella Legione 
												Garibaldina di Peppino Garibaldi. Parte così per la Francia dove i volontari italiani combattono i 
												tedeschi a fianco dell'esercito francese quando l'Italia era ancora neutrale.
												Scoppiata la guerra anche sul fronte italiano si licenzia dalla Legione Garibaldina e fa di tutto 
												per arruolarsi nel regio esercito. Viene inscritto nel 68° reggimento fanteria di stanza a Milano 
												ma, data la sua giovane età, viene subito scoperto. Fece altri vani tentativi fino a quando riuscì 
												ad arruolarsi nel 54° reggimento fanteria della brigata 
												Umbria – 1ª compagnia, di stanza ad Ivrea, utilizzando un falso 
												nome: Giuseppe Fonda di Umago (Istria). Così l'8 agosto parte per il fronte e raggiunge la sua 
												brigata che è impegnata con puntate offensive contro i costoni del monte Piana.
												Durante una ricognizione in previsione di un'azione offensiva, che sarebbe scattata l'11 settembre 
												1915, Giannantonio viene gravemente ferito il 7 settembre da una pallottola che gli perfora il 
												collo. Gli verrà per questo concessa la medaglia d'argento al valor militare.
												Il 2 gennaio 1916 viene dimesso dall'ospedale e in fede alla sua volontà ripartì per il fronte 
												questa volta nel 4° Reggimento Alpini rimanendoci fino al termine della guerra.
												Verrà promosso fino al grado di sottotenente e si meriterà una seconda medaglia d’argento al valor 
												militare perchè:
												“Volontario di guerra in età di soli 15 anni, benchè sofferente ancora per grave ferita 
												riportata, ritornava alla fronte sotto finto nome, e, combattendo con un reparto alpino, si 
												distingueva in difficili prove, per ripetuti atti di valore e per costante sprezzo del pericolo, 
												semplice caporale, riconduceva in trincea, in pieno combattimento e sotto intenso fuoco nemico, un 
												drappello di sbandati. Mirabile esempio di coraggio, di energia e di alto spirito del dovere. 
												Griso (Alta Val Posina), 28 giugno 1916”.
											
											
												
												Giannantonio Cassola
											 
										
								
							
						
					
				
			
			
				
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Nato il 13 giugno 1900 a Milano
Decorazioni
 Medaglia d'Argento
												Riuscito ad arruolarsi volontario, nonostante che avesse soli 15 anni, dava esempio di grande 
												ardimento, offrendosi a partecipare di giorno ad un'ardita ricognizione verso una posizione nemica 
												rinforzata. Spintosi fin sotto i reticolati, e ferito gravemente alla gola, rimase sul posto per un 
												giorno intero, fingendosi morto, con eccezionale sangue freddo, per salvarsi da una pattuglia 
												nemica. Col favore della notte, rientrato al proprio reparto, riferì con calma e serenità sull’esito 
												della ricognizione, rifiutò il trasporto in barella, e, all'ospedale, con la ferita tuttora aperta 
												e in istato gravissimo, chiedeva di essere immediatamente medicato, per tornare subito a combattere.Monte Piana, 7 settembre 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
												Giannantonio nasce a Milano il 13 giugno 1900 dall'avvocato Romualdo e da Saino Alba.
												Poco si sa della sua infanzia ma già nel 1914 si arruola volontario, a soli 14 anni, nella Legione 
												Garibaldina di Peppino Garibaldi. Parte così per la Francia dove i volontari italiani combattono i 
												tedeschi a fianco dell'esercito francese quando l'Italia era ancora neutrale.
												Scoppiata la guerra anche sul fronte italiano si licenzia dalla Legione Garibaldina e fa di tutto 
												per arruolarsi nel regio esercito. Viene inscritto nel 68° reggimento fanteria di stanza a Milano 
												ma, data la sua giovane età, viene subito scoperto. Fece altri vani tentativi fino a quando riuscì 
												ad arruolarsi nel 54° reggimento fanteria della brigata 
												Umbria – 1ª compagnia, di stanza ad Ivrea, utilizzando un falso 
												nome: Giuseppe Fonda di Umago (Istria). Così l'8 agosto parte per il fronte e raggiunge la sua 
												brigata che è impegnata con puntate offensive contro i costoni del monte Piana.
												Durante una ricognizione in previsione di un'azione offensiva, che sarebbe scattata l'11 settembre 
												1915, Giannantonio viene gravemente ferito il 7 settembre da una pallottola che gli perfora il 
												collo. Gli verrà per questo concessa la medaglia d'argento al valor militare.
												Il 2 gennaio 1916 viene dimesso dall'ospedale e in fede alla sua volontà ripartì per il fronte 
												questa volta nel 4° Reggimento Alpini rimanendoci fino al termine della guerra.
												Verrà promosso fino al grado di sottotenente e si meriterà una seconda medaglia d’argento al valor 
												militare perchè:
												“Volontario di guerra in età di soli 15 anni, benchè sofferente ancora per grave ferita 
												riportata, ritornava alla fronte sotto finto nome, e, combattendo con un reparto alpino, si 
												distingueva in difficili prove, per ripetuti atti di valore e per costante sprezzo del pericolo, 
												semplice caporale, riconduceva in trincea, in pieno combattimento e sotto intenso fuoco nemico, un 
												drappello di sbandati. Mirabile esempio di coraggio, di energia e di alto spirito del dovere. 
												Griso (Alta Val Posina), 28 giugno 1916”.
											

Giannantonio Cassola