Cellesi Settimio
Soldato (matr. 4971)
4ª / XX / 3° Bersaglieri
Nato nel 1891 a Siena
Morto il 28 giugno 1915 presso l'OdC di Cencenighe
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Per il bel contegno tenuto durante il combattimento e per la prova di stoicismo data in
seguito a grave ferita riportata.
Passo delle Selle, 18 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Riccardo Baldanzi)
Settimio, già reduce dalla campagna in Tripolitania, dove aveva combattuto da luglio 1912 ad agosto
1913 rimanendo ferito e ricevendo una medaglia di bronzo al valor militare, il 20 aprile 1915
riceve un nuovo richiamo alle armi. Il 23 aprile scrive da Livorno per far sapere che è già vestito
e che il reparto è pronto a partire il giorno dopo per i confini. Poi ci saranno dei rinvii perché
il 26 riscrive assicurando di essere sempre a Livorno sperando in cuor suo che la partenza venga
ulteriormente rinviata. Tuttavia il reparto partirà il giorno 27 se, come scrive da Listolade il
30 aprile, sono arrivati là dopo un viaggio in treno di tre giorni. Fa sapere che il
3° reggimento
è dislocato per compagnie, lui è della 4ª del XX battaglione; dormono otto per camera in un albergo.
Poi il 15 maggio un'altra lettera viene scritta da Falcade, segno che il reggimento si sta
avvicinando al suo settore al quale verrà destinato di lì a pochi giorni: il Passo del San
Pellegrino. Sono giorni in cui si intensificano i servizi di esplorazione, evidentemente sul
confine, servizio che ci dice essere di 48 ore per ciascuno. La censura ancora non è a regime visto
che il 7 giugno a guerra iniziata riesce a far sapere di trovarsi sulle montagne del San Pellegrino,
poi l'ultima lettera del 12, prima dell'assalto che avverrà nella notte tra il 17 ed il 18 al Passo
delle Selle dove il XX riuscì alle 3 del mattino a conquistare la cima Alochet per poi essere
costretto a cederla poche ore dopo. In questa lotta Settimio fu ferito, ma in qualche modo fu
soccorso e trasportato poi all'ospedale da campo posto a Cencenighe dove morì dieci giorni dopo
all'età di 24 anni. Oggi riposa al Sacrario di Pocol.
Settimio Cellesi
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Nato nel 1891 a Siena
Morto il 28 giugno 1915 presso l'OdC di Cencenighe
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Per il bel contegno tenuto durante il combattimento e per la prova di stoicismo data in seguito a grave ferita riportata.Passo delle Selle, 18 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Riccardo Baldanzi)
Settimio, già reduce dalla campagna in Tripolitania, dove aveva combattuto da luglio 1912 ad agosto 1913 rimanendo ferito e ricevendo una medaglia di bronzo al valor militare, il 20 aprile 1915 riceve un nuovo richiamo alle armi. Il 23 aprile scrive da Livorno per far sapere che è già vestito e che il reparto è pronto a partire il giorno dopo per i confini. Poi ci saranno dei rinvii perché il 26 riscrive assicurando di essere sempre a Livorno sperando in cuor suo che la partenza venga ulteriormente rinviata. Tuttavia il reparto partirà il giorno 27 se, come scrive da Listolade il 30 aprile, sono arrivati là dopo un viaggio in treno di tre giorni. Fa sapere che il 3° reggimento è dislocato per compagnie, lui è della 4ª del XX battaglione; dormono otto per camera in un albergo. Poi il 15 maggio un'altra lettera viene scritta da Falcade, segno che il reggimento si sta avvicinando al suo settore al quale verrà destinato di lì a pochi giorni: il Passo del San Pellegrino. Sono giorni in cui si intensificano i servizi di esplorazione, evidentemente sul confine, servizio che ci dice essere di 48 ore per ciascuno. La censura ancora non è a regime visto che il 7 giugno a guerra iniziata riesce a far sapere di trovarsi sulle montagne del San Pellegrino, poi l'ultima lettera del 12, prima dell'assalto che avverrà nella notte tra il 17 ed il 18 al Passo delle Selle dove il XX riuscì alle 3 del mattino a conquistare la cima Alochet per poi essere costretto a cederla poche ore dopo. In questa lotta Settimio fu ferito, ma in qualche modo fu soccorso e trasportato poi all'ospedale da campo posto a Cencenighe dove morì dieci giorni dopo all'età di 24 anni. Oggi riposa al Sacrario di Pocol.
Settimio Cellesi