Costanzo Francesco
Caporal Maggiore
50° Brigata Parma
Nato il 5 febbraio 1893 a San Gennuario (VC)
Morto il 9 maggio 1915 all'ospedale di Vercelli
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Francesco nasce a San Genuario, in provincia di Vercelli, il 15 febbraio del 1893. Suo padre,
Domenico Costanzo, lavora come custode ai canali demaniali. Dopo aver frequentato le scuole
elementari, Francesco si avvia al lavoro, ma quando il genitore viene trasferito a Quinto
Vercellese, data la vicinanza col capoluogo, può riprendere gli studi iscrivendosi alla Reale
scuola tecnica di Vercelli dove, all'età di vent'anni, consegue la licenza di perito.
Chiamato alle armi nel 50° Reggimento di Fanteria, alla vigilia della guerra raggiunge la Valle del
Cordevole dove il suo battaglione viene ben presto impiegato nel presidio del Passo San Pellegrino.
Dando prova di coraggio ed attaccamento al dovere, Francesco viene promosso caporale ed in seguito,
per le stesse ragioni, caporalmaggiore.
Inviato con la sua compagnia sul Col di Lana, a metà ottobre partecipa agli assalti contro il
"Panettone" ed il giorno 24, durante un'azione di pattuglia verso le posizioni austriache della
Felsenwache, nella zona che gli italiani hanno denominato "Il Cappello di Napoleone", viene ferito
al ginocchio destro riportando nella caduta anche una frattura al femore sinistro. Ricoverato
dapprima all'ospedale di Belluno, il 9 novembre è trasferito al Cavour di Vercelli. La ferita al
ginocchio s'infetta e per evitare una setticemia i medici decidono di procedere con l'amputazione
della gamba, ma durante l'operazione, nella notte tra l'8 ed il 9 maggio del 1916, all'età di
ventitrè anni, Francesco muore tra le braccia dei suoi affranti genitori.
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Nato il 5 febbraio 1893 a San Gennuario (VC)
Morto il 9 maggio 1915 all'ospedale di Vercelli
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Francesco nasce a San Genuario, in provincia di Vercelli, il 15 febbraio del 1893. Suo padre,
Domenico Costanzo, lavora come custode ai canali demaniali. Dopo aver frequentato le scuole
elementari, Francesco si avvia al lavoro, ma quando il genitore viene trasferito a Quinto
Vercellese, data la vicinanza col capoluogo, può riprendere gli studi iscrivendosi alla Reale
scuola tecnica di Vercelli dove, all'età di vent'anni, consegue la licenza di perito.
Chiamato alle armi nel 50° Reggimento di Fanteria, alla vigilia della guerra raggiunge la Valle del
Cordevole dove il suo battaglione viene ben presto impiegato nel presidio del Passo San Pellegrino.
Dando prova di coraggio ed attaccamento al dovere, Francesco viene promosso caporale ed in seguito,
per le stesse ragioni, caporalmaggiore.
Inviato con la sua compagnia sul Col di Lana, a metà ottobre partecipa agli assalti contro il
"Panettone" ed il giorno 24, durante un'azione di pattuglia verso le posizioni austriache della
Felsenwache, nella zona che gli italiani hanno denominato "Il Cappello di Napoleone", viene ferito
al ginocchio destro riportando nella caduta anche una frattura al femore sinistro. Ricoverato
dapprima all'ospedale di Belluno, il 9 novembre è trasferito al Cavour di Vercelli. La ferita al
ginocchio s'infetta e per evitare una setticemia i medici decidono di procedere con l'amputazione
della gamba, ma durante l'operazione, nella notte tra l'8 ed il 9 maggio del 1916, all'età di
ventitrè anni, Francesco muore tra le braccia dei suoi affranti genitori.