Dell'Oro Arturo
Sergente
Volontario Pilota da Caccia
Nato a Vallenar (Cile)
Morto nel cielo di Belluno l'1 settembre 1917
Decorazioni
Medaglia d'Oro
Audacissimo pilota da caccia, infaticabilmente sorvolando le alte vette del Cadore, Ardito fra
gli Arditi, piuttosto che rinunciare alla vittoria, si slanciava contro un velivolo nemico, lo
abbatteva coll'urto, precipitando insieme col vinto, esempio altissimo di coraggio e di mirabile
abnegazione.
Cielo di Belluno, 1 settembre 1917
Note biografiche (da Wikipedia)
Nato a Vallenar (Cile) il 7 settembre 1896, da una famiglia emigrata in America del Sud per cercare
fortuna. Il padre era nato a Vagna, mentre la madre era di Pallanza. Dopo aver frequentato le
scuole elementari, giovanissimo iniziò a collaborare con i genitori nella gestione della piccola
vigna che suo padre aveva impiantato, con grande fatica, nella fertilissima valle del Rio Huasco.
Nei primi giorni del mese di maggio del 1915, avuto notizia dell'imminente ingresso in guerra
dell'Italia, si recò a Valparaíso, dove nel frattempo era stato costituito un Comitato per il
reclutamento dei giovani destinati al fronte europeo. Arruolatosi subito si imbarcò quello stesso
giorno su un piroscafo che fece rotta verso Genova. Arrivato in Italia si arruolò tra i volontari
del Corpo Aeronautico, una nuova specialità allora inquadrata nell'Arma del Genio del Regio
Esercito. Dopo aver completato il corso di pilotaggio e conseguito il relativo brevetto di pilota
aviatore, venne destinato a prestare servizio nella 2ª Sezione dell'83ª Squadriglia Caccia. Presso
questo reparto si distinse subito eseguendo rischiosissime missioni di contrasto alle frequenti,
e numerose, incursioni nemiche. Nel novembre 1915 gli fu assegnata una Medaglia d’argento al valor
militare per un'azione eseguita nel cielo della Val Clusa (Vipacco), e qualche tempo dopo
ricevette anche una promozione per merito di guerra al grado di Sergente. Il 1º settembre 1917 nei
cieli di Belluno, per conseguire l’abbattimento di un Hansa-Brandenburg C.I austriaco, non esitò
a gettarsi con il proprio velivolo contro quello nemico dopo che la mitragliatrice gli si era
inceppata, sacrificando la sua vita. La sua salma, e quella dei due aviatori austriaci da lui
abbattuti, al termine delle esequie a cui prese parte una folta rappresentanza popolare, furono
solennemente traslate nel cimitero di Belluno. Per questa azione gli venne assegnata la Medaglia
d'oro al valor militare alla memoria, massima decorazione militare italiana.
Alla sua memoria, il 19 giugno 1921, gli fu intitolato il Campo d'Aviazione di Pisa San Giusto,
mentre qualche tempo dopo avvenne lo stesso per l’Aeroporto di Belluno. Molte sono le strade a
lui intitolate sia in Italia che in Cile. Nel paese sudamericano gli fu intitolata anche la Scuola
Italiana di Valparaiso, ubicata in Avenida Pedro Montt.
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Nato a Vallenar (Cile)
Morto nel cielo di Belluno l'1 settembre 1917
Decorazioni
Medaglia d'Oro
Audacissimo pilota da caccia, infaticabilmente sorvolando le alte vette del Cadore, Ardito fra gli Arditi, piuttosto che rinunciare alla vittoria, si slanciava contro un velivolo nemico, lo abbatteva coll'urto, precipitando insieme col vinto, esempio altissimo di coraggio e di mirabile abnegazione.Cielo di Belluno, 1 settembre 1917
Note biografiche (da Wikipedia)
Nato a Vallenar (Cile) il 7 settembre 1896, da una famiglia emigrata in America del Sud per cercare
fortuna. Il padre era nato a Vagna, mentre la madre era di Pallanza. Dopo aver frequentato le
scuole elementari, giovanissimo iniziò a collaborare con i genitori nella gestione della piccola
vigna che suo padre aveva impiantato, con grande fatica, nella fertilissima valle del Rio Huasco.
Nei primi giorni del mese di maggio del 1915, avuto notizia dell'imminente ingresso in guerra
dell'Italia, si recò a Valparaíso, dove nel frattempo era stato costituito un Comitato per il
reclutamento dei giovani destinati al fronte europeo. Arruolatosi subito si imbarcò quello stesso
giorno su un piroscafo che fece rotta verso Genova. Arrivato in Italia si arruolò tra i volontari
del Corpo Aeronautico, una nuova specialità allora inquadrata nell'Arma del Genio del Regio
Esercito. Dopo aver completato il corso di pilotaggio e conseguito il relativo brevetto di pilota
aviatore, venne destinato a prestare servizio nella 2ª Sezione dell'83ª Squadriglia Caccia. Presso
questo reparto si distinse subito eseguendo rischiosissime missioni di contrasto alle frequenti,
e numerose, incursioni nemiche. Nel novembre 1915 gli fu assegnata una Medaglia d’argento al valor
militare per un'azione eseguita nel cielo della Val Clusa (Vipacco), e qualche tempo dopo
ricevette anche una promozione per merito di guerra al grado di Sergente. Il 1º settembre 1917 nei
cieli di Belluno, per conseguire l’abbattimento di un Hansa-Brandenburg C.I austriaco, non esitò
a gettarsi con il proprio velivolo contro quello nemico dopo che la mitragliatrice gli si era
inceppata, sacrificando la sua vita. La sua salma, e quella dei due aviatori austriaci da lui
abbattuti, al termine delle esequie a cui prese parte una folta rappresentanza popolare, furono
solennemente traslate nel cimitero di Belluno. Per questa azione gli venne assegnata la Medaglia
d'oro al valor militare alla memoria, massima decorazione militare italiana.
Alla sua memoria, il 19 giugno 1921, gli fu intitolato il Campo d'Aviazione di Pisa San Giusto,
mentre qualche tempo dopo avvenne lo stesso per l’Aeroporto di Belluno. Molte sono le strade a
lui intitolate sia in Italia che in Cile. Nel paese sudamericano gli fu intitolata anche la Scuola
Italiana di Valparaiso, ubicata in Avenida Pedro Montt.