Nazione Duca Tarcise (anche Tarcisio, Narciso)

Grado Sottotenente

Mostrina  54° Brigata Umbria

Ritratto

Nato S. Maria Nuova (AN)

Morto presso Ponte de la Marogna il 21 ottobre 1915

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Argento

Comandante di plotone, sotto violente raffiche di fuoco, con serenità e con mirabile coraggio, portò il reparto all'attacco fin sotto i reticolati nemici, ove rimaneva mortalmente ferito. Caduto a terra continuò, sino all'ultimo, ad incitare i suoi uomini ad avanzare.
Ponte Marogna, 21 ottobre 1915

Note biografiche (Archivio Danilo Morell)

Tarcise nacque a Santa Maria Nuova il 21 novembre 1892 da Antonio e Anna Maria Moreschi.
Laureando in agraria nell’Università di Perugia entrò poi nella Scuola Allievi Ufficiali di Modena uscendone con il grado di Sottotenente.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale partì per il fronte con la 4ª compagnia del 54° Fanteria della Brigata Umbria e raggiunse la zona di operazioni ad est di Cortina d’Ampezzo. L’8 giungo la 2ª Divisione, di cui faceva parte la Brigata Umbria, attaccò lo sbarramento di Som Pauses con scarsi risultati. Fino a luglio svolsero attività di ricognizioni e scontri di pattuglie in direzione soprattutto della Croda d’Ancona e le Punte del Forame.

Il 28 luglio l’intera Brigata Umbria venne trasferita nella zona del Monte Piana. Il suo compito era quello di puntare sul Monte Piana con il 53° Fanteria ed in Val Popena con il 54° fanteria. L’azione iniziò il 3 agosto ma fin da subito ci si rese conto che le difese austro-ungariche erano insuperabili. Solo l’11 agosto due compagnie del 54° fanteria riuscirono a mettere piede all’interno di due trinceramenti austro-ungarici catturando una quarantina di prigionieri. L’azione offensiva verrà ripresa per tre volte ancora, senza però riuscire a raggiungere gli obbiettivi principali. Durante una pausa dei combattimenti così Tarcise scrisse a casa:

Da queste montagne vertiginose il mio cuore pensa e vola alla mamma per infonderle il coraggio che infiamma il cuore. Dal figlio Tarcise
Baci a babbo e alle sorelle tutte.
Arrivederci presto
54° Fanteria
4a compagnia
1° Corpo d’Armata

Cengia Martini Cartolina alla famiglia di Tarcise Duca

L’11 settembre le operazioni ripresero e si protrassero fino alla fine di settembre sempre senza notevoli risultati. Azioni che poi ripresero dal 18 al 25 ottobre 1915 sempre con i soliti obbiettivi. Prima dell’azione del 21 ottobre così Tarcise scrisse a casa: “... se io dovrò cadere, vi sia di conforto il pensiero che io ho fatto fino all’ultimo il mio dovere”. Il 21 ottobre 1915, il 54° fanteria scattò all’attacco in Val Popena, nella zona del Ponte della Marogna. Tra le compagnie che attaccavano c’era anche la 4ª compagnia di Tarcise. I combattimenti, per l’asprezza del clima e del terreno, assunsero talvolta caratteri di intensa drammaticità ed alle ore cinque, una fucilata, colpì in pieno Tarcise sul fianco sinistro e si accasciò al suolo. Per lui non ci fu più niente da fare. Verrà raccolto al termine dell’azione sul campo di battaglia e verrà sepolto sulla destra del Torrente Popena. Alla sua memoria verrà concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare e la sua città gli dedicherà una via tra via Roma e via S. Francesco.
Una cartolina postale alla memoria recita testualmente:
"In memoria del giovinetto eroe ventiduenne TRACISE DUCA, dottore in Agraria - Sottotenente di fanteria, caduto il 21 ottobre 1915 presso Ponte Marogna (Trentino), fulminato da piombo austriaco, mentre con impareggiabile eroismo e fortezza d'animo conduceva il suo plotone all'assalto di un'aspra posizione nemica. La sua vita non fu che una serie continua di azioni dimostranti il suo entusiasmo per tutto ciò che fosse bello, buono, grande: la sua fine gloriosa ne fu la prova suprema! E dal fronte, presago forse della sua fine imminente e pensando allo strazio che ne avrebbe provato la mamma sua diletta, scriveva alla sorella maggiore in Macerata raccomandando d'esser ben cauti nel comunicare a lei la triste notizia! [...] E cadeva da prode, rivolgendo il suo ultimo palpito ai suoi due affetti più intensi: Famiglia e Patria".