Fossati Gerolamo
Soldato
8° Bersaglieri
Nato il 9 marzo 1893 a Verretto (PV)
Morto il 6 ottobre 1916 sul Forame
Note biografiche (fonte: "La Provincia Pavese")
Gerolamo Fossati nacque a Verretto il 9 marzo del 1893. Terzogenito, appena l’età glielo consentì,
iniziò ad aiutare i genitori nella conduzione della loro proprietà terriera. Nel settembre del 1913
si arruolò nell’8° Reggimento Bersaglieri e, quando, il 24 maggio del 1915, l’Italia dichiarò
guerra all’Austria-Ungheria, lui era tiratore scelto nella sezione mitragliatrici Fiat del XII
Battaglione di stanza a Verona. L’8° Reggimento fu presto destinato a Cadore sul fronte dolomitico.
Fossati partì e fu così che iniziò a scrivere. «Non è un dovere santo? Non sono qua io per
difendere voi? Per difendere il nostro Paese? Non è questo un momento di sacrificio per tutti?»,
domandava in una lettera all’inizio del conflitto. Era, infatti, un ragazzo semplice, che credeva
nella cosiddetta “guerra lampo”, di cui tanto i governanti parlavano; faceva il suo dovere di
soldato con orgoglio e onore. Per lui la corrispondenza epistolare era fondamentale perché l’unico
legame che gli rimaneva con casa e con una vita “normale”.
Apparentemente fatalistica una delle ultime lettere dell’autunno del 1916, sempre destinata ai
genitori: «Pensate alla salute e null’altro. Non datevi pensiero per me che sto benissimo,
sopporto con rassegnazione i molteplici disagi, pronto a qualunque sacrificio». E il sacrificio,
infatti, ci fu: Gerolamo Fossati il 6 ottobre di quell’anno morì colpito da schegge di granata alla
testa, al tronco e agli arti. Fu sepolto dai compagni sul monte Forame; poi la salma venne rimossa
nel 1920 e trasportata nel cimitero militare “Eroi del Cadore” di Fiàmes; in definitiva, venne da
qui esumata nel 1936 e deposta nel sacrario militare di Pocol di Cortina d’Ampezzo.
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Nato il 9 marzo 1893 a Verretto (PV)
Morto il 6 ottobre 1916 sul Forame
Note biografiche (fonte: "La Provincia Pavese")
Gerolamo Fossati nacque a Verretto il 9 marzo del 1893. Terzogenito, appena l’età glielo consentì,
iniziò ad aiutare i genitori nella conduzione della loro proprietà terriera. Nel settembre del 1913
si arruolò nell’8° Reggimento Bersaglieri e, quando, il 24 maggio del 1915, l’Italia dichiarò
guerra all’Austria-Ungheria, lui era tiratore scelto nella sezione mitragliatrici Fiat del XII
Battaglione di stanza a Verona. L’8° Reggimento fu presto destinato a Cadore sul fronte dolomitico.
Fossati partì e fu così che iniziò a scrivere. «Non è un dovere santo? Non sono qua io per
difendere voi? Per difendere il nostro Paese? Non è questo un momento di sacrificio per tutti?»,
domandava in una lettera all’inizio del conflitto. Era, infatti, un ragazzo semplice, che credeva
nella cosiddetta “guerra lampo”, di cui tanto i governanti parlavano; faceva il suo dovere di
soldato con orgoglio e onore. Per lui la corrispondenza epistolare era fondamentale perché l’unico
legame che gli rimaneva con casa e con una vita “normale”.
Apparentemente fatalistica una delle ultime lettere dell’autunno del 1916, sempre destinata ai
genitori: «Pensate alla salute e null’altro. Non datevi pensiero per me che sto benissimo,
sopporto con rassegnazione i molteplici disagi, pronto a qualunque sacrificio». E il sacrificio,
infatti, ci fu: Gerolamo Fossati il 6 ottobre di quell’anno morì colpito da schegge di granata alla
testa, al tronco e agli arti. Fu sepolto dai compagni sul monte Forame; poi la salma venne rimossa
nel 1920 e trasportata nel cimitero militare “Eroi del Cadore” di Fiàmes; in definitiva, venne da
qui esumata nel 1936 e deposta nel sacrario militare di Pocol di Cortina d’Ampezzo.