Lai Luigi
Tenente
46° Brigata Reggio
Nato il 15 aprile 1891 a Cagliari
Morto il 16 giugno 1915 presso la 17ª Sezione Sanità di Pocol
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Ferito una prima volta, rimase con la compagnia per partecipare all'assalto delle trincee nemiche.
Ferito una seconda volta, gravemente, volle ancora restare tra i suoi soldati, per non
scoraggiarli, e, solo in seguito alle imposizioni dei superiori, si recava al posto di medicazione,
ricevendo allora altra ferita, per la quale spirò il giorno dopo.
Passo Falzarego, 15 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Luigi nasce a Cagliari il 15 aprile 1891 da Stefano e Speranza Contu.
Studia al Liceo classico e consegue nel 1910 la licenza liceale senza esame e con menzione onorevole.
Allievo della Scuola Militare di Modena dal 1910 al 1912.
Nominato Sottotenente in servizio attivo permanente con decreto Reale il 19 maggio 1912 fu
destinato al 46° Fanteria Reggio.
Fece domanda di recarsi in Libia e fu subito aggregato al 52° Fanteria Alpi,
col quale prese parte a molti fatti d’arme in Tripolitania e in Cirenaica nelle due campagne 1912-13 e 1913.
Rimpatriato con il reggimento frequenta la scuola d’applicazione di fanteria di Parma, rientrando poi al 46°
Fanteria e venendo nominato Tenente con R.D. del 20 maggio 1915.
La Grande Guerra e la morte
Allo scoppio della grande guerra si trova già lungo il confine.
Il 3 giugno comincia lo spostamento dalle zone di ammassamento di Tai di Cadore e Perarolo verso Pocol e la Val
Costeana.
Il 15 giugno 1915 prende parte all’assalto del Passo Falzarego.
La brigata Reggio è costretta ad avanzare allo scoperto ed in piena vista del nemico verso le pendici meridionali
del Piccolo Lagazuoi.
Luigi viene ferito per ben due volte e la ferita paraombelicare non gli lascerà scampo.
Venne trasportato nell’infermeria temporanea della 17ª Sezione Sanità di Pocol dove spirò la mattina del 16 giugno
1915 alle ore 3:00.
Così scrive il caporale del 46° Fanteria, Oreste Agnelli detto “Zampa” di Roma (brano estratto da: Avanti Savoia –
Gaspari editore maggio 2003):
“15 giugno 1915
Abbiamo l’ordine di avanzare e prendere la trincea nemica del sasso d’Istria. Giunti a ... metri si
apre il fuoco. Io sono sempre a fianco del tenente Lais (Lai) bravo e coraggioso ufficiale che a
preso a benvolermi. Sembra che siamo invulnerabili, tanto le pallottole ci rispettano. Verso le ore
16 il nostro battaglione à quasi terminato le cartucce. Il sig. capitano Diana, comandante la 7ª
compagnia, domanda al tenente Lais un soldato senza paura e di buona gamba. Vengo presentato;
ricevo un biglietto da portare a tre plotoni che sono di riserva. Mi fa posare il tascapane e via
di corza (corsa) per scapicolli tra il continuo fischiare delle pallottole.
Dopo circa un’ora di corsa, giungo senza fiato e consegno l’ordine al sig. tenente Schinardi;
l’ordine che 2 plotoni a qui (cui) io dovevo essere di guida venissero a rinforzare la linea di
fuoco ed andare a rifornirsi di cartucce per tutto il battaglione.
Mi fanno riposare alquanto eppoi facendo di guida avanziamo a sbalzi, tanto che siamo presi di mira
dal nemico il quale ci fa piovere una vera grandine di palle.
In questo mentre si alza un nebbione fittissimo. Il nostro battaglione ha l’ordine di dare
l’assalto alla baionetta; ciò che avviene per ben 4 volte al grido: 'Avanti Savoia!'; ma la
fucileria nemica da dietro le trincee fa una vera strage dei nostri.
Fra i tanti cadde colpito da 2 palle il tenente Lais. Lo mettiamo dentro un telo da tenda e lo
trasportiamo alla Croce Rossa; ma il tenente medico appena lo ha visitato, scuote la testa. Capisco
che dovrà soccombere; medicato, lo adagiamo su una barella e in quattro lo si trasporta all’albergo
Pocol trasformato in ospedale.
Il tenente Marino l’accompagna per vari chilometri incoraggiandolo con dolci parole; egli però si
lamenta sempre per la ferita al ventre ed ogni poco fa fermare.
Per la strada si incontra un carro; vi si mette sopra la barella con il ferito e noi si da il
cambio ad altri 4 che trasportavano un capitano M. ferito. (Molto probabilmente si trattava del
Sottotenente Melis). Verso le ore 24 si giunge all’ospedale.
Consegnati i feriti alla Croce Rossa, il tenente Lais mi dice di portare i suoi saluti al tenente
Marino e si fa ritorno. Giunti all’accampamento apprendo che i nostri si erano ritirati.
16. Si apprende la morte del tenente Lai avvenuta in ospedale ... “.
Fu sepolto nel cimitero militare di Pocol dove ancor
oggi riposa (Tomba n. 62).
Alla sua memoria fu concessa la medaglia d’argento al valor militare.
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Nato il 15 aprile 1891 a Cagliari
Morto il 16 giugno 1915 presso la 17ª Sezione Sanità di Pocol
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Ferito una prima volta, rimase con la compagnia per partecipare all'assalto delle trincee nemiche. Ferito una seconda volta, gravemente, volle ancora restare tra i suoi soldati, per non scoraggiarli, e, solo in seguito alle imposizioni dei superiori, si recava al posto di medicazione, ricevendo allora altra ferita, per la quale spirò il giorno dopo.Passo Falzarego, 15 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Luigi nasce a Cagliari il 15 aprile 1891 da Stefano e Speranza Contu. Studia al Liceo classico e consegue nel 1910 la licenza liceale senza esame e con menzione onorevole. Allievo della Scuola Militare di Modena dal 1910 al 1912. Nominato Sottotenente in servizio attivo permanente con decreto Reale il 19 maggio 1912 fu destinato al 46° Fanteria Reggio. Fece domanda di recarsi in Libia e fu subito aggregato al 52° Fanteria Alpi, col quale prese parte a molti fatti d’arme in Tripolitania e in Cirenaica nelle due campagne 1912-13 e 1913. Rimpatriato con il reggimento frequenta la scuola d’applicazione di fanteria di Parma, rientrando poi al 46° Fanteria e venendo nominato Tenente con R.D. del 20 maggio 1915.La Grande Guerra e la morte
Allo scoppio della grande guerra si trova già lungo il confine. Il 3 giugno comincia lo spostamento dalle zone di ammassamento di Tai di Cadore e Perarolo verso Pocol e la Val Costeana. Il 15 giugno 1915 prende parte all’assalto del Passo Falzarego. La brigata Reggio è costretta ad avanzare allo scoperto ed in piena vista del nemico verso le pendici meridionali del Piccolo Lagazuoi. Luigi viene ferito per ben due volte e la ferita paraombelicare non gli lascerà scampo. Venne trasportato nell’infermeria temporanea della 17ª Sezione Sanità di Pocol dove spirò la mattina del 16 giugno 1915 alle ore 3:00. Così scrive il caporale del 46° Fanteria, Oreste Agnelli detto “Zampa” di Roma (brano estratto da: Avanti Savoia – Gaspari editore maggio 2003):“15 giugno 1915
Abbiamo l’ordine di avanzare e prendere la trincea nemica del sasso d’Istria. Giunti a ... metri si apre il fuoco. Io sono sempre a fianco del tenente Lais (Lai) bravo e coraggioso ufficiale che a preso a benvolermi. Sembra che siamo invulnerabili, tanto le pallottole ci rispettano. Verso le ore 16 il nostro battaglione à quasi terminato le cartucce. Il sig. capitano Diana, comandante la 7ª compagnia, domanda al tenente Lais un soldato senza paura e di buona gamba. Vengo presentato; ricevo un biglietto da portare a tre plotoni che sono di riserva. Mi fa posare il tascapane e via di corza (corsa) per scapicolli tra il continuo fischiare delle pallottole. Dopo circa un’ora di corsa, giungo senza fiato e consegno l’ordine al sig. tenente Schinardi; l’ordine che 2 plotoni a qui (cui) io dovevo essere di guida venissero a rinforzare la linea di fuoco ed andare a rifornirsi di cartucce per tutto il battaglione. Mi fanno riposare alquanto eppoi facendo di guida avanziamo a sbalzi, tanto che siamo presi di mira dal nemico il quale ci fa piovere una vera grandine di palle. In questo mentre si alza un nebbione fittissimo. Il nostro battaglione ha l’ordine di dare l’assalto alla baionetta; ciò che avviene per ben 4 volte al grido: 'Avanti Savoia!'; ma la fucileria nemica da dietro le trincee fa una vera strage dei nostri. Fra i tanti cadde colpito da 2 palle il tenente Lais. Lo mettiamo dentro un telo da tenda e lo trasportiamo alla Croce Rossa; ma il tenente medico appena lo ha visitato, scuote la testa. Capisco che dovrà soccombere; medicato, lo adagiamo su una barella e in quattro lo si trasporta all’albergo Pocol trasformato in ospedale. Il tenente Marino l’accompagna per vari chilometri incoraggiandolo con dolci parole; egli però si lamenta sempre per la ferita al ventre ed ogni poco fa fermare. Per la strada si incontra un carro; vi si mette sopra la barella con il ferito e noi si da il cambio ad altri 4 che trasportavano un capitano M. ferito. (Molto probabilmente si trattava del Sottotenente Melis). Verso le ore 24 si giunge all’ospedale. Consegnati i feriti alla Croce Rossa, il tenente Lais mi dice di portare i suoi saluti al tenente Marino e si fa ritorno. Giunti all’accampamento apprendo che i nostri si erano ritirati.
16. Si apprende la morte del tenente Lai avvenuta in ospedale ... “.
Fu sepolto nel cimitero militare di Pocol dove ancor oggi riposa (Tomba n. 62). Alla sua memoria fu concessa la medaglia d’argento al valor militare.
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