Nazione Lunelli Italo

Grado Aspirante

Mostrina  7° Alpini

Ritratto

Nato il 6 dicembre 1891 a Trento

Morto di vecchiaia il 25 settembre 1960 a Roma

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Oro

Esempio del più fulgido e cosciente ardimento, instancabile e sprezzante l’ogni pericolo, audace fino alla temerarietà, ponendo in non cale le gravissime conseguenze cui si esponeva come volontario trentino, prodigava l’opera sua indefessa di raggiungimento dell’ideale che lo aveva spinto ad arruolarsi nell’esercito italiano, a liberazione cioè della terra natia dal giogo straniero. Nelle epiche giornate per la conquista del Passo della Sentinella, riusciva ad occupare, scalando pareti di roccia e di ghiaccio, un impervio gruppo montano, compiendo un’impresa alpinisticamente memorabile e militarmente indispensabile per la conquista dell’importante località. Nel giorno dell’attacco, col suo plotone scalava per primo e riusciva ad occupare di sorpresa una posizione dominante il Passo e le linee di rifornimento del nemico, volgendone in fuga i rincalzi e concorrendo efficacemente alla definitiva conquista.
Passo della Sentinella, 16 aprile 1916

Note biografiche (Archivio Franco Licini)

Prima della guerra

Nasce a Trento il 6 dicembre 1891 e muore a Roma il 25 settembre 1960. Compie gli studi medi a Trento (che lascia nell'ottobre del 1914), e quelli universitari a Roma, nella facoltà di lettere. Appassionato alpinista e rocciatore di primissimo ordine, alterna gli studi alle ascensioni ardite. Nel settembre del 1911, in stagione già avanzata, sale sulla cima del Campanile Basso di Brenta per issarvi il tricolore e lasciarvelo ben visibile fino alla primavera. E uno dei fondatori della Sezione Universitaria della S.A.T.
A Roma si iscrive alla facoltà di lettere. Si dedica quindi a un’attivissima propaganda per l’intervento dell’Italia in guerra. Si arruola volontario nel 7° Reggimento Alpini sotto falsa identità assumendo il nome di Raffaele Da Basso.

La Grande Guerra

Su segnalazione di Cesare Battisti viene scelto fra i cinque volontari (Giuseppe Cristofolini, Ruggero Lenzi, Giuseppe Piffer, Riccardo Trenti ed Italo Lunelli) che per ordine del Ministero della Guerra dovevano compiere un'azione ardita in Alto Adige. Accantonato questo progetto, il Ministero lo assegna al fronte dell'Isonzo. Raggiunto il fronte di Tolmino, nel maggio del 1915, combatte a Dolje e sul Vodil. A ottobre è inviato a frequentare un corso per allievi ufficiali e nel gennaio del 1916 è nominato aspirante. Poco dopo viene incaricato dal comandante del settore Padola–Visdende, in Cadore, di tentare l’occupazione del Passo della Sentinella in Val Pusteria. Lunelli, occupata preventivamente Cima Undici alla testa di un plotone speciale di rocciatori da lui appositamente addestrati ed equipaggiati, nella notte sul 16 aprile, cala di sorpresa sul Pianoro del Dito sovrastante il Passo obbligando il presidio austriaco alla resa. Per quell’impresa, con regio decreto del 28 aprile del 1925, gli verrà concessa la medaglia d’oro al valor militare.
Ancora nel 1916 ottiene dal Comando di Corpo d'Armata un encomio solenne per una successiva azione alpinistica alla Torre Trento e quindi la Croce d'Oro al valor militare di San Venceslao di III ordine, decorazione russa. Nel marzo del 1917, promosso tenente, si distingue per il suo coraggio nella battaglia del Monte Fontanel, sul massiccio del Grappa, dove viene decorato di medaglia d’argento. Nel luglio del 1918 passa al 52° reparto alpini d’assalto col quale combatte fino alla conclusione della guerra meritando un encomio e una croce di guerra.

Il dopoguerra

Congedato nell’agosto del 1919, il 12 settembre dello stesso anno partecipa all’impresa di Fiume comandata da Gabriele d’Annunzio. Nel 1922 si laurea in lettere.
Rientrato a Trento, viene assunto quale responsabile della biblioteca comunale frequentando contemporaneamente anche l’università di Bologna alla facoltà di Giurisprudenza dove nel 1930 ottiene anche la laurea in legge. Nell'ottobre 1923 aderisce al Partito Nazionale Fascista nelle cui fila viene eletto deputato, restando in Parlamento per quattro legislature consecutive, dal 1924 al 1943. Nel 1932 sposa Luisa Maccaferri.
Oltre al seggio parlamentare, Lunelli ricoprì importanti cariche politiche, amministrative e culturali. Fu segretario federale della Provincia di Trento, podestà di Rovereto, direttore della Biblioteca civica di Trento, presidente del comitato di Trento dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e consigliere nazionale per la Corporazione viti-vinicola e olearia. Con l'affievolirsi della spinta rivoluzionaria del Fascismo che negli anni trenta si trasformò gradualmente in forza mediatrice e di governo, parzialmente abbandonando le originarie ideologie pattriottico-risorgimentali, anche la posizione di Lunelli si fece via via più critica e distaccata dal nuovo corso del PNF. Nel novembre 1939 le sue iniziative risultarono talmente divergenti dalle direttive del partito che fu sospeso da ogni attività politica "per aver ripetutamente assunto atteggiamenti in contrasto con le più elementari norme di disciplina fascista". Tuttavia le gerarchie non osarono destituirlo dall'ufficio parlamentare, né da consigliere nazionale alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni, nel timore di sollevare malumori nell'opinione pubblica e nelle associazioni degli Arditi e degli Alpini.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, viene assegnato all’11° Reggimento Alpini e prende parte ai combattimenti sul fronte francese. Promosso tenente colonnello, combatte col 6° Alpini sul fronte occidentale e in Grecia. Nel marzo 1942 per insorti problemi di salute, ha contratto il tifo, viene rimpatriato. Trascorre quindi la convalescenza con la famiglia ad Ozzano dell’Emilia. Con la conclusione della guerra riprende la residenza a Bologna dove riapre il suo studio di avvocato.
Dal 1950 al 1952 è presidente della sezione ANA Bolognese-Romagnola.
Colto da improvviso malore, il 25 settembre del 1960 muore a Roma e viene sepolto con tutti gli onori nel cimitero del Verano nel reparto dedicato alle medaglie d’oro. Nel 1961 viene a lui intitolato il rifugio che sorge in località Selvapiana (m. 1500) a nord del quale s’erge il panorama di Cima Undici, Passo della Sentinella. A lui sarà intitolata anche la Sezione Alpini all’estero di Ottawa in Canada.