Pieri Piero
Sottotenente di Complemento
7° Alpini, 77ª cp. battaglione Belluno
Nato nel 1893 a Sondrio
Morto nel 1979 a Torino
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
In ripetute circostanze, dava belle prove di ardimento, compiendo, sotto il fuoco nemico,
ricognizioni e dirigendo lavori in luoghi alpinisticamente molto difficili e pericolosi.
Nell'azione per la presa del Castelletto, tentava un pericolosissimo passaggio per recarsi a
dominare una posizione nemica, ma, ferito gravemente ad un ginocchio, doveva abbandonare l'impresa,
e ridiscendendo per scale di corda, riusciva a portare in salvo anche un alpino ferito.
Castelletto Tofana I, 11 luglio 1916
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Nasce a Sondrio nel 1893 e muore a Torino nel 1979.
Di famiglia toscana dalle antiche tradizioni umanistiche, allo scoppio della prima Guerra Mondiale è studente alla Scuola Normale di Pisa. Sulle orme del suo maestro, Gaetano Salvemini, è un interventista democratico. Si arruola quindi come volontario e dopo il corso ufficiali, viene inquadrato, dapprima come aspirante ufficiale, diventando poi tenente, nel battaglione alpini Belluno dove assume il comando di un plotone della 77ª compagnia.
Impegnato in varie imprese belliche, tra l'altro, sulla Tofana di Rozes per la presa del Castelletto, quindi sul Lagazuoi, per il suo ardimento si merita una medaglia d'argento e una di bronzo.
Durante un’azione per la conquista del Castelletto viene ferito.
Alla fine del 1917 è nominato capitano e comanda una compagnia di alpini mitraglieri nella zona di Caporetto. In queste drammatiche giornate è fatto prigioniero con i suoi uomini. Viene internato e trasferito in diversi campi di prigionia, da quello di Sigmundsheberg a quello di Aschash vicino a Linz sul Danubio, tentando sempre la fuga.
Liberato nel 1919, dopo la guerra, dal 1927 al 1935, è incaricato di storia medievale e moderna, poi di storia del secolo XIX presso l'Università di Napoli. Nel 1935 passa all'Università di Messina come professore di storia e Preside della Facoltà di Magistero. Dal 1939 al 1963 è ordinario di storia della Facoltà di Magistero dell'Università di Torino dove ricopre anche la carica di Preside di facoltà. Ottiene due volte il premio ministeriale dei Lincei, nel 1929 e nel 1934. E' uno dei maggiori studiosi italiani di storia civile e militare e pubblica numerose opere, fra cui:
- Il Regno di Napoli dal luglio 1799 al marzo 1806 (1928);
- Il Rinascimento e la crisi militare italiana (1934);
- Problemi di storia militare (1947);
- La guerra regia nella pianura padana (1948);
- Guerra e politica negli scrittori italiani (1955);
- Storia militare del Risorgimento (1962);
- Le forze armate nell'età della Destra (1962);
- L'Italia nella prima guerra mondiale (1965);
- La prima guerra mondiale (1915-1918) dapprima come capitolo della "Storia d'Italia" coordinata da Nino Valeri (1959-60), poi in edizione riveduta, ampliata e più volte ristampata (1965-71).
Per l'intera sua attività di studioso, ha sempre cercato di conciliare le esigenze della ricerca con quelle del patriottismo.
Muore a Torino all'età di 86 anni.
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Nato nel 1893 a Sondrio
Morto nel 1979 a Torino
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
In ripetute circostanze, dava belle prove di ardimento, compiendo, sotto il fuoco nemico, ricognizioni e dirigendo lavori in luoghi alpinisticamente molto difficili e pericolosi. Nell'azione per la presa del Castelletto, tentava un pericolosissimo passaggio per recarsi a dominare una posizione nemica, ma, ferito gravemente ad un ginocchio, doveva abbandonare l'impresa, e ridiscendendo per scale di corda, riusciva a portare in salvo anche un alpino ferito.Castelletto Tofana I, 11 luglio 1916
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Nasce a Sondrio nel 1893 e muore a Torino nel 1979.
Di famiglia toscana dalle antiche tradizioni umanistiche, allo scoppio della prima Guerra Mondiale è studente alla Scuola Normale di Pisa. Sulle orme del suo maestro, Gaetano Salvemini, è un interventista democratico. Si arruola quindi come volontario e dopo il corso ufficiali, viene inquadrato, dapprima come aspirante ufficiale, diventando poi tenente, nel battaglione alpini Belluno dove assume il comando di un plotone della 77ª compagnia.
Impegnato in varie imprese belliche, tra l'altro, sulla Tofana di Rozes per la presa del Castelletto, quindi sul Lagazuoi, per il suo ardimento si merita una medaglia d'argento e una di bronzo.
Durante un’azione per la conquista del Castelletto viene ferito.
Alla fine del 1917 è nominato capitano e comanda una compagnia di alpini mitraglieri nella zona di Caporetto. In queste drammatiche giornate è fatto prigioniero con i suoi uomini. Viene internato e trasferito in diversi campi di prigionia, da quello di Sigmundsheberg a quello di Aschash vicino a Linz sul Danubio, tentando sempre la fuga.
Liberato nel 1919, dopo la guerra, dal 1927 al 1935, è incaricato di storia medievale e moderna, poi di storia del secolo XIX presso l'Università di Napoli. Nel 1935 passa all'Università di Messina come professore di storia e Preside della Facoltà di Magistero. Dal 1939 al 1963 è ordinario di storia della Facoltà di Magistero dell'Università di Torino dove ricopre anche la carica di Preside di facoltà. Ottiene due volte il premio ministeriale dei Lincei, nel 1929 e nel 1934. E' uno dei maggiori studiosi italiani di storia civile e militare e pubblica numerose opere, fra cui:
- Il Regno di Napoli dal luglio 1799 al marzo 1806 (1928);
- Il Rinascimento e la crisi militare italiana (1934);
- Problemi di storia militare (1947);
- La guerra regia nella pianura padana (1948);
- Guerra e politica negli scrittori italiani (1955);
- Storia militare del Risorgimento (1962);
- Le forze armate nell'età della Destra (1962);
- L'Italia nella prima guerra mondiale (1965);
- La prima guerra mondiale (1915-1918) dapprima come capitolo della "Storia d'Italia" coordinata da Nino Valeri (1959-60), poi in edizione riveduta, ampliata e più volte ristampata (1965-71).
Per l'intera sua attività di studioso, ha sempre cercato di conciliare le esigenze della ricerca con quelle del patriottismo.
Muore a Torino all'età di 86 anni.