Santovito Ugo
Capitano
1° Artiglieria da Montagna
Nato l’11 marzo 1882 a Manfredonia (FG)
Morto a Manfredonia (FG)
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Durante un combattimento, sotto il tiro aggiustato di grossi calibri avversari, con efficace azione
di fuoco della batteria ai suoi ordini, e dando prova di calma e coraggio esemplari, apriva la via
alle nostre truppe attaccanti, rendendo loro possibile di superare ardue difficoltà di terreno e di
ricacciare il nemico che, in forze, difendeva un’importante posizione.
Val Vanoi, 5-11 ottobre 1916
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Ugo nasce l’11 marzo 1882 a Manfredonia.
Consegue gli studi ed entra all’accademia militare nell’arma dell’artiglieria.
Parte per la guerra Italo-turca prima e per la Libia poi, dove con il grado di tenente nel 36°
Reggimento Artiglieria da Campagna, si meriterà una medaglia d’argento al valor militare:
“Comandò la sua sezione con calma e coraggio durante l’intera giornata. Si distinse per
particolare fermezza e serenità nel ripiegamento, quando la sua sezione fu ultima della batteria a
ritirarsi, mentre questa rischiava di essere sopraffatta da nemico incalzante. Sidi Garbàa, 16
maggio 1913”.
La Grande Guerra
Con lo scoppio della prima guerra mondiale parte quale capitano nel 1° Reggimento Artiglieria da
Montagna, gruppo Torino-Susa, e raggiunge la zona dell’Altopiano di Asiago dove si meriterà una
medaglia di bronzo al valor militare: “Comandante di una batteria da montagna in una posizione
completamente scoperta, nonostante il fuoco violento ed aggiustato delle artiglierie avversarie,
che produceva gravi perdite nel reparto, seppe, col contegno energico e con lo sprezzo del pericolo,
incitare i propri dipendenti ad assolvere il loro compito, cooperando così in modo efficace al buon
esito dell’azione. Si era precedentemente distinto a Monte Giove. Cima delle Saette, 29 giugno – 13
luglio 1916”.
Successivamente il gruppo Torino-Susa viene trasferito sul fronte Dolomitico per essere impiegato
nel tratto del Col di Lana e della Val Vanoi. Anche qui Ugo verrà decorato con la medaglia di bronzo
al valor militare.
Nei primi mesi del 1917 il gruppo Torino-Susa viene trasferito sul fronte dell’Isonzo ed Ugo verrà
promosso maggiore e, anche sul nuovo fronte, si meriterà una croce di guerra al valor militare:
“Comandante di gruppo, in circostanze difficili seppe interpretare intelligentemente le direttive
dei superiori, dirigendo efficacemente il tiro delle proprie batterie e contribuendo così al buon
esito dell’azione. Ponte Doblar-Mesniak-Log Dolenje, 3 agosto-14 settembre 1917”.
Dopo la ritirata di Caporetto il Gruppo Torino-Susa si posiziona sul Monte Grappa dove Ugo si
meriterà due medaglie d’argento al valor militare: “Comandante di gruppo di artiglieria da
montagna in zona vicina al nemico e soggetta al fuoco di fucileria e mitragliatrici, sferratisi
l’offensiva austriaca, con calmo contegno e pronto ardimento collaborava ad infondere energia di
resistenza ad oltranza ai reparti vicini di altre armi, e mentre premeva il pericolo di
accerchiamento della posizione, con pronta intuizione, con rara perizia non disgiunta da audacia,
faceva spostare alcune armi per il più proficuo uso contro il nemico, coadiuvando il pieno successo
delle fanterie nel respingere il formidabile attacco. Monte Grappa, 15 giugno 1918”.
La seconda medaglia d’argento la meriterà nel pieno della seconda battaglia per il Monte Grappa:
“Comandante di un gruppo di artiglieria da montagna, cooperò per vari giorni consecutivi con
tenacia costante, con grande perizia e con mirabile valore personale ad appoggiare e sostenere
l’avanzata delle fanterie per lo sfondamento ed occupazione di una posizione montana, accanitamente
difesa dal nemico. Portandosi arditamente e ripetutamente in prima linea per meglio dirigere il
tiro delle sue batterie, seppe imprimere tale vigore all’azione di fuoco di riuscire ottimo
coadiutore delle truppe attaccanti. Monte Medata-Monte Spinoncia (Monte Grappa), 25-30 ottobre
1918”.
Dopo la guerra
Terminata la prima guerra mondiale, rimane ufficiale di carriera nell’esercito e lo ritroviamo
comandante del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna dal 1° gennaio 1931 fino al 23 aprile 1934 per
poi passare al comando del 2° reggimento artiglieria della Tridentina fino al 28 settembre 1934.
Venne promosso brigadiere generale il 1° dicembre 1937 e Generale di Divisione l’anno dopo passando
al comando della 2ª Divisione Alpina Tridentina il 1° settembre 1938.
La seconda guerra mondiale
Con lo scoppio della seconda
guerra mondiale parte per il fronte francese al comando della Divisione Alpina Tridentina dove si
meriterà una medaglia di bronzo: “Comandante di una divisione alpina in operazioni offensive di
eccezionale difficoltà per asprezza del terreno e munite difese nemiche, spezzava per manovra,
condotta con audacia, successive resistenze, persistendo con fede indomita e ferma volontà per
quattro giorni nell’irresistibile slancio impresso alle sue truppe con azione di comando
coraggiosa, energica, inspirata alle più alte tradizioni alpine. Colle della Seigne – Piccolo S.
Bernardo, 21-24 giugno 1940”.
Ugo seguirà la sua divisione anche sul fronte Greco Albanese dove verrà promosso Generale di Corpo
d’Armata: “Ufficiale generale di eccezionale capacità, reduce di quattro guerre, otto volte
decorato al valor militare, di vasta e completa preparazione professionale, faceva della sua
divisione un magnifico strumento di battaglia e di vittoria, animato dalla sua personalità e dalla
sua fede. Per oltre cinque mesi di dura, cruenta campagna combattuta nel terreno più aspro del
fronte greco albanese, ininterrottamente alla testa delle sue truppe dalle alture del Morava alla
Valle Devoli arrestava ed infrangeva tutti i reiterati, violenti attacchi nemici. Chiamato a
reggere temporaneamente il comando di un corpo d’armata dimostrava di possedere nel modo più
completo i requisiti per un tale comando e predisponeva studi ed ordini per l’ultima decisiva
battaglia che doveva riportare le nostre truppe ai confini dell’Albania. Ritornato alla testa della
sua divisione durante oltre una settimana di marce forzate e di continui combattimenti conduceva
vittoriosamente le colonne ai suoi ordini al raggiungimento degli obbiettivi assegnati,
determinando con ardita manovra la caduta per aggiramento dello schieramento avversario. Albania,
16 novembre 1940-22 aprile 1941".
Passerà successivamente al comando del XXVI° Corpo d’armata, al XIX° Corpo d’armata nel 1942 e nel
1943 al VI° Corpo d’armata.
Si spegnerà all’ospedale Militare EMMA della Riserva a Merano per grave setticemia.
In onore del generale Santovito la sua Manfredonia gli intitolerà una via della città.
Il gen. Santovito negli anni '40
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Nato l’11 marzo 1882 a Manfredonia (FG)
Morto a Manfredonia (FG)
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Durante un combattimento, sotto il tiro aggiustato di grossi calibri avversari, con efficace azione di fuoco della batteria ai suoi ordini, e dando prova di calma e coraggio esemplari, apriva la via alle nostre truppe attaccanti, rendendo loro possibile di superare ardue difficoltà di terreno e di ricacciare il nemico che, in forze, difendeva un’importante posizione.Val Vanoi, 5-11 ottobre 1916
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Ugo nasce l’11 marzo 1882 a Manfredonia.Consegue gli studi ed entra all’accademia militare nell’arma dell’artiglieria. Parte per la guerra Italo-turca prima e per la Libia poi, dove con il grado di tenente nel 36° Reggimento Artiglieria da Campagna, si meriterà una medaglia d’argento al valor militare: “Comandò la sua sezione con calma e coraggio durante l’intera giornata. Si distinse per particolare fermezza e serenità nel ripiegamento, quando la sua sezione fu ultima della batteria a ritirarsi, mentre questa rischiava di essere sopraffatta da nemico incalzante. Sidi Garbàa, 16 maggio 1913”.
La Grande Guerra
Con lo scoppio della prima guerra mondiale parte quale capitano nel 1° Reggimento Artiglieria da Montagna, gruppo Torino-Susa, e raggiunge la zona dell’Altopiano di Asiago dove si meriterà una medaglia di bronzo al valor militare: “Comandante di una batteria da montagna in una posizione completamente scoperta, nonostante il fuoco violento ed aggiustato delle artiglierie avversarie, che produceva gravi perdite nel reparto, seppe, col contegno energico e con lo sprezzo del pericolo, incitare i propri dipendenti ad assolvere il loro compito, cooperando così in modo efficace al buon esito dell’azione. Si era precedentemente distinto a Monte Giove. Cima delle Saette, 29 giugno – 13 luglio 1916”.Successivamente il gruppo Torino-Susa viene trasferito sul fronte Dolomitico per essere impiegato nel tratto del Col di Lana e della Val Vanoi. Anche qui Ugo verrà decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Nei primi mesi del 1917 il gruppo Torino-Susa viene trasferito sul fronte dell’Isonzo ed Ugo verrà promosso maggiore e, anche sul nuovo fronte, si meriterà una croce di guerra al valor militare: “Comandante di gruppo, in circostanze difficili seppe interpretare intelligentemente le direttive dei superiori, dirigendo efficacemente il tiro delle proprie batterie e contribuendo così al buon esito dell’azione. Ponte Doblar-Mesniak-Log Dolenje, 3 agosto-14 settembre 1917”.
Dopo la ritirata di Caporetto il Gruppo Torino-Susa si posiziona sul Monte Grappa dove Ugo si meriterà due medaglie d’argento al valor militare: “Comandante di gruppo di artiglieria da montagna in zona vicina al nemico e soggetta al fuoco di fucileria e mitragliatrici, sferratisi l’offensiva austriaca, con calmo contegno e pronto ardimento collaborava ad infondere energia di resistenza ad oltranza ai reparti vicini di altre armi, e mentre premeva il pericolo di accerchiamento della posizione, con pronta intuizione, con rara perizia non disgiunta da audacia, faceva spostare alcune armi per il più proficuo uso contro il nemico, coadiuvando il pieno successo delle fanterie nel respingere il formidabile attacco. Monte Grappa, 15 giugno 1918”.
La seconda medaglia d’argento la meriterà nel pieno della seconda battaglia per il Monte Grappa: “Comandante di un gruppo di artiglieria da montagna, cooperò per vari giorni consecutivi con tenacia costante, con grande perizia e con mirabile valore personale ad appoggiare e sostenere l’avanzata delle fanterie per lo sfondamento ed occupazione di una posizione montana, accanitamente difesa dal nemico. Portandosi arditamente e ripetutamente in prima linea per meglio dirigere il tiro delle sue batterie, seppe imprimere tale vigore all’azione di fuoco di riuscire ottimo coadiutore delle truppe attaccanti. Monte Medata-Monte Spinoncia (Monte Grappa), 25-30 ottobre 1918”.
Dopo la guerra
Terminata la prima guerra mondiale, rimane ufficiale di carriera nell’esercito e lo ritroviamo comandante del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna dal 1° gennaio 1931 fino al 23 aprile 1934 per poi passare al comando del 2° reggimento artiglieria della Tridentina fino al 28 settembre 1934. Venne promosso brigadiere generale il 1° dicembre 1937 e Generale di Divisione l’anno dopo passando al comando della 2ª Divisione Alpina Tridentina il 1° settembre 1938.La seconda guerra mondiale
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale parte per il fronte francese al comando della Divisione Alpina Tridentina dove si meriterà una medaglia di bronzo: “Comandante di una divisione alpina in operazioni offensive di eccezionale difficoltà per asprezza del terreno e munite difese nemiche, spezzava per manovra, condotta con audacia, successive resistenze, persistendo con fede indomita e ferma volontà per quattro giorni nell’irresistibile slancio impresso alle sue truppe con azione di comando coraggiosa, energica, inspirata alle più alte tradizioni alpine. Colle della Seigne – Piccolo S. Bernardo, 21-24 giugno 1940”.Ugo seguirà la sua divisione anche sul fronte Greco Albanese dove verrà promosso Generale di Corpo d’Armata: “Ufficiale generale di eccezionale capacità, reduce di quattro guerre, otto volte decorato al valor militare, di vasta e completa preparazione professionale, faceva della sua divisione un magnifico strumento di battaglia e di vittoria, animato dalla sua personalità e dalla sua fede. Per oltre cinque mesi di dura, cruenta campagna combattuta nel terreno più aspro del fronte greco albanese, ininterrottamente alla testa delle sue truppe dalle alture del Morava alla Valle Devoli arrestava ed infrangeva tutti i reiterati, violenti attacchi nemici. Chiamato a reggere temporaneamente il comando di un corpo d’armata dimostrava di possedere nel modo più completo i requisiti per un tale comando e predisponeva studi ed ordini per l’ultima decisiva battaglia che doveva riportare le nostre truppe ai confini dell’Albania. Ritornato alla testa della sua divisione durante oltre una settimana di marce forzate e di continui combattimenti conduceva vittoriosamente le colonne ai suoi ordini al raggiungimento degli obbiettivi assegnati, determinando con ardita manovra la caduta per aggiramento dello schieramento avversario. Albania, 16 novembre 1940-22 aprile 1941". Passerà successivamente al comando del XXVI° Corpo d’armata, al XIX° Corpo d’armata nel 1942 e nel 1943 al VI° Corpo d’armata.
Si spegnerà all’ospedale Militare EMMA della Riserva a Merano per grave setticemia.
In onore del generale Santovito la sua Manfredonia gli intitolerà una via della città.
Il gen. Santovito negli anni '40
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