Nazione Schenardi Luigi

Grado Tenente

Mostrina  33° Artiglieria da Campagna

Ritratto

Nato il 4 ottobre 1891 a Viterbo

Morto il 21 giugno 1915 nell'OdC 073 di Agordo

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Argento

Dal 7 all'8 giugno 1915, quale comandante interinale di batteria, postò questa, blindandola, sotto il fuoco nemico, e diresse il tiro con calma e successo, benchè il suo osservatorio fosse stato individuato dall'avversario. Il 14 detto, quale comandante di sezione, mentre i proiettili cadevano intorno ai pezzi, solo curando di fare ben coprire i serventi, lasciò se stesso scoperto finchè una scheggia lo ferì molto gravemente.
- , 20 giugno 1915

Note biografiche (Archivio Danilo Morell)

Luigi nasce a Viterbo da Raffaele ed Erba Isabella il 4 ottobre 1891.
Frequentò le scuole classiche nel Ginnasio e il Liceo di Roma con grandissimo successo. Ammesso all'Accademia militare di Torino ne uscì per la scuola di Applicazione riuscendo tra i primi. Con lo scoppio della prima guerra mondiale parte per il fronte quale tenente del 33° Reggimento Artiglieria da Campagna. Raggiungerà così il fronte dell'Alto Cordevole.
La sua batteria entra in azione nel giugno del 1915 in concomitanza con i primi piani di attacco dell'esercito italiano sul fronte dolomitico. Il 12 giugno viene ferito leggermente durante una ricognizione allo scopo di effettuare alcuni rilievi necessari al tiro, ma non abbandona la posizione. La mattina del 14 giugno comincia il fuoco della sua batteria. Si trovava al posto di comando quando una scheggia di granata lo colpì gravemente al collo. Anche questa volta non volle allontanarsi dal pezzo per recarsi al posto di medicazione e si fasciò alla meglio. Dopo tre ore di fuoco ininterrotto una granata austro-ungarica cadde sulla ruota del pezzo investendo in pieno un sergente, un sottotenente e lo stesso Luigi che ricevette schegge ad una coscia e al capo. Venne trasportato all'ospedaletto da campo 073 di Agordo dove subì l'amputazione della gamba. Il 21 giugno 1915 le sue condizioni si aggravarono sempre più fino a che spirò alle ore 12:50. Sul punto di morte riferì le sue ultime parole ad una dama della Croce Rossa: "Dite a mio padre che ho fatto il mio dovere, che non sono morto vicino ai miei cannoni, perché mi hanno portato via contro mia volontà."
Gli fu conferita la medaglia d'argento al valor militare alla memoria di motu proprio del Re Vittorio Emanuele III. Da quel 21 giugno 1915 riposa nel cimitero comunale di Agordo, secondo il volere del fratello.

Ritratto di Luigi Schenardi
Ritratto

Tomba di Luigi Schenardi
La tomba di Luigi restaurata dagli Alpini di Agordo