Soave Amedeo
Sottotenente
7° Alpini, 267ª cp. battaglione Val Piave
Nato il 9 luglio 1886 a Venezia
Morto il 4 luglio 1915 su Forcella Lavaredo
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Amedeo nacque a Venezia il 9 luglio 1886 da Salomone Gerolamo, regio impiegato, ed Elisa Soave.
Ultimò gli studi ginnasiali all’Istituto Marco Foscarini e cominciò a lavorare alla Banca
Commerciale Italiana dove gli si prometteva una brillante carriera.
Scoppiata la guerra chiese ed ottenne di arruolarsi volontario nel corpo degli Alpini e si meritò
fin da subito il grado di sottotenente.
Partì per il fronte nei ranghi della 267ª compagnia del 7° Reggimento Alpini Battaglione Val Piave
che, all’inizio delle ostilità, si trovava dislocato nella zona di Misurina in servizio agli
avamposti di Valbona e Popena.
Dopo un breve periodo passato in Val dell’Acqua ed a Monte Cengia vennero riuniti a Misurina ed
impiegati in vari lavori e nel traino delle artiglierie.
Il 4 giugno il battaglione venne trasferito a Forcella Longeres ed inviò le sue compagnie in prima
linea sulla forcella Lavaredo e sul Monte Piana.
Dopo un periodo di riposo dal 21 al 30 giugno in Val Marzon il battaglione rientrò in linea il 1°
luglio alla forcella Longeres e Lavaredo con distaccamenti nella regione del Monte Paterno e sulla
Cima Passaporto. Gli austro-ungarici attaccarono le posizioni tenute dal Val Piave il 4 e 5 luglio
1915 ma vennero respinti. Durante l’attacco austro-ungarico del 4 luglio 1915 su Forcella Lavaredo,
alle ore 5, Amedeo venne colpito da una scheggia di granata che non gli lasciò scampo. Venne
sepolto nel cimitero di Pian di Lavaredo per poi essere traslato nel Sacrario Militare di Pocol
dove ancor oggi riposa nel loculo n° 107.
Tre mesi più tardi, sul Monte San Michele, cadrà anche suo fratello Attilio, capitano del 3°
Reggimento Fanteria.
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Nato il 9 luglio 1886 a Venezia
Morto il 4 luglio 1915 su Forcella Lavaredo
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Amedeo nacque a Venezia il 9 luglio 1886 da Salomone Gerolamo, regio impiegato, ed Elisa Soave.
Ultimò gli studi ginnasiali all’Istituto Marco Foscarini e cominciò a lavorare alla Banca
Commerciale Italiana dove gli si prometteva una brillante carriera.
Scoppiata la guerra chiese ed ottenne di arruolarsi volontario nel corpo degli Alpini e si meritò
fin da subito il grado di sottotenente.
Partì per il fronte nei ranghi della 267ª compagnia del 7° Reggimento Alpini Battaglione Val Piave
che, all’inizio delle ostilità, si trovava dislocato nella zona di Misurina in servizio agli
avamposti di Valbona e Popena.
Dopo un breve periodo passato in Val dell’Acqua ed a Monte Cengia vennero riuniti a Misurina ed
impiegati in vari lavori e nel traino delle artiglierie.
Il 4 giugno il battaglione venne trasferito a Forcella Longeres ed inviò le sue compagnie in prima
linea sulla forcella Lavaredo e sul Monte Piana.
Dopo un periodo di riposo dal 21 al 30 giugno in Val Marzon il battaglione rientrò in linea il 1°
luglio alla forcella Longeres e Lavaredo con distaccamenti nella regione del Monte Paterno e sulla
Cima Passaporto. Gli austro-ungarici attaccarono le posizioni tenute dal Val Piave il 4 e 5 luglio
1915 ma vennero respinti. Durante l’attacco austro-ungarico del 4 luglio 1915 su Forcella Lavaredo,
alle ore 5, Amedeo venne colpito da una scheggia di granata che non gli lasciò scampo. Venne
sepolto nel cimitero di Pian di Lavaredo per poi essere traslato nel Sacrario Militare di Pocol
dove ancor oggi riposa nel loculo n° 107.
Tre mesi più tardi, sul Monte San Michele, cadrà anche suo fratello Attilio, capitano del 3°
Reggimento Fanteria.