Tamanti Giovanni
Sottotenente di Complemento
3° Genio
Nato il 6 aprile 1881 a Montalcino (SI)
Morto sul Col di Lana il 13 febbraio 1916
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Ufficiale del genio addetto ai lavori di baraccamenti in Caprile, avendo saputo che sulle prossime
linee del Col di Lana sarebbe stata utile l'opera ed il consiglio d'un ufficiale della sua arma,
sebbene non comandato a tale pericoloso servizio, vi si recò spontaneamente, e percorrendo un
trattto violentemente battuto dalla fucileria nemica; sprezzante come semprre del pericolo e tutto
assorto nell'alto suo caro ideale e sereno compimento del dovere per la patria, colpito a morte da
piombo nemico esalava sul campo, col nome della patria sulle labbra, l'ultimo suo respiro.
Col di Lana, 13 febbraio 1916
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Giovanni nacque a Montalcino il 6 aprile 1881 da Francesco Antonio e da Maria Giuliani. Studiò e si
laureò nel 1904 in ingegneria civile a Roma. Fu addetto all’Impresa Parisi di Roma come ingegnere
alla costruzione della Livorno-Vada e nel 1907 era ingegnere-capo alla costruzione del tronco
Aulla-Monzone della ferrovia Lucca-Aulla dimostrando eminenti doti personali ed una geniale
iniziativa. Appena trentenne assunse, direttamente dallo Stato, la costruzione del tronco
ferroviario Bivio Margonia-Favara delle Complementari Sicule, lavoro che portò a termine.
Era in trattative di assumere altre opere pubbliche quando scoppiò la guerra europea. Egli non era
solo un abile costruttore, ma anche un animo aperto alle più alte e più pure idealità ed ebbe
sicura visione della necessità dell’intervento italiano nella grande guerra. Quando scoppiò la
guerra anche per l’Italia, anche se aveva diritto all’esenzione dal servizio militare quale
direttore di un importante opera dello Stato, volle spontaneamente rispondere all’ordine di
mobilitazione. Inquadrato quale sergente di un battaglione di Milizia Territoriale volle prendere
il posto di un sorteggiato e raggiunse, in giugno, il fiume Isonzo. Su quel fronte fu addetto ad
importanti e rischiosi lavori ma tutto questo non gli bastava. Infatti chiese ed ottenne la nomina
ad ufficiale di complemento nell’arma del Genio. Non volendo essere addetto a qualche ufficio venne
inquadrato nel 3° reggimento genio e fu inviato nell’Alto Cordevole, più precisamente a Caprile,
dove venne addetto alla costruzione dei baraccamenti. Il 13 febbraio 1916, mentre ispezionava per
lavori le primissime linee del Col di Lana, venne ferito all’addome da una fucilata
austro-ungarica. Non gli venne meno il suo abituale coraggio; pronunciò poche e tenerissime parole
per tutti i suoi cari e spirò quasi subito. La sua salma fu trasportata al cimitero di Caprile con
solenni celebrazioni religiose e militari. Giovanni lasciò la moglie e tre piccoli figli. Alla sua
memoria gli fu concessa la medaglia d’argento al valor militare.
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Nato il 6 aprile 1881 a Montalcino (SI)
Morto sul Col di Lana il 13 febbraio 1916
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Ufficiale del genio addetto ai lavori di baraccamenti in Caprile, avendo saputo che sulle prossime linee del Col di Lana sarebbe stata utile l'opera ed il consiglio d'un ufficiale della sua arma, sebbene non comandato a tale pericoloso servizio, vi si recò spontaneamente, e percorrendo un trattto violentemente battuto dalla fucileria nemica; sprezzante come semprre del pericolo e tutto assorto nell'alto suo caro ideale e sereno compimento del dovere per la patria, colpito a morte da piombo nemico esalava sul campo, col nome della patria sulle labbra, l'ultimo suo respiro.Col di Lana, 13 febbraio 1916
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Giovanni nacque a Montalcino il 6 aprile 1881 da Francesco Antonio e da Maria Giuliani. Studiò e si
laureò nel 1904 in ingegneria civile a Roma. Fu addetto all’Impresa Parisi di Roma come ingegnere
alla costruzione della Livorno-Vada e nel 1907 era ingegnere-capo alla costruzione del tronco
Aulla-Monzone della ferrovia Lucca-Aulla dimostrando eminenti doti personali ed una geniale
iniziativa. Appena trentenne assunse, direttamente dallo Stato, la costruzione del tronco
ferroviario Bivio Margonia-Favara delle Complementari Sicule, lavoro che portò a termine.
Era in trattative di assumere altre opere pubbliche quando scoppiò la guerra europea. Egli non era
solo un abile costruttore, ma anche un animo aperto alle più alte e più pure idealità ed ebbe
sicura visione della necessità dell’intervento italiano nella grande guerra. Quando scoppiò la
guerra anche per l’Italia, anche se aveva diritto all’esenzione dal servizio militare quale
direttore di un importante opera dello Stato, volle spontaneamente rispondere all’ordine di
mobilitazione. Inquadrato quale sergente di un battaglione di Milizia Territoriale volle prendere
il posto di un sorteggiato e raggiunse, in giugno, il fiume Isonzo. Su quel fronte fu addetto ad
importanti e rischiosi lavori ma tutto questo non gli bastava. Infatti chiese ed ottenne la nomina
ad ufficiale di complemento nell’arma del Genio. Non volendo essere addetto a qualche ufficio venne
inquadrato nel 3° reggimento genio e fu inviato nell’Alto Cordevole, più precisamente a Caprile,
dove venne addetto alla costruzione dei baraccamenti. Il 13 febbraio 1916, mentre ispezionava per
lavori le primissime linee del Col di Lana, venne ferito all’addome da una fucilata
austro-ungarica. Non gli venne meno il suo abituale coraggio; pronunciò poche e tenerissime parole
per tutti i suoi cari e spirò quasi subito. La sua salma fu trasportata al cimitero di Caprile con
solenni celebrazioni religiose e militari. Giovanni lasciò la moglie e tre piccoli figli. Alla sua
memoria gli fu concessa la medaglia d’argento al valor militare.