Zoppi Ottavio
Maggiore
23° Brigata Como
Nato il 16 gennaio 1870 a Novara
Morto il 17 marzo 1962 a Milano
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Dava efficace cooperazione al comando del reggimento nell’impiego dei reparti per l’attacco al
forte Son Pauses, e, sulla linea del fuoco, dava mirabile esempio di coraggio ai propri dipendenti.
Son Pauses, 14 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Prima della guerra
Nasce a Novara il 16 gennaio del 1870 e muore a Milano il 17 marzo del 1962.
Suo padre, Vittorio, appartiene a un’antica casata piemontese e ricopre le cariche di prefetto e
poi di senatore; sua madre, Maria Roissard de Bellet è di origini nizzarde.
A soli tredici anni Ottavio frequenta il Collegio militare di Milano e nel 1886 entra alla Scuola
militare dando così inizio alla sua lunga carriera nell’Arma della fanteria. Tra il 1911 ed il 1912
prende parte alla Guerra Italo-Turca dove si distingue, in particolare, nella conquista di Rodi.
Il 4 giugno del 1914 è nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
La Grande Guerra
La prima guerra mondiale lo vede, fra le Dolomiti cadorine, come comandante di battaglione del 23°
fanteria della brigata Como. Nel 1917, alla testa della brigata Salerno, partecipa sul fronte
carsico all’offensiva per la conquista del monte Hermada. Per meriti di guerra, il 30 dicembre del
1917 gli viene conferito il titolo di Cavaliere ufficiale.
Il 21 giugno del 1918, nella decisiva battaglia del Solstizio, comanda la prima divisione d’assalto
dell’VIII Armata. Si trova impegnato con pochi battaglioni nella Piana della Sernaglia e con
un’unità d’assalto occupa le posizioni austriache fino a Soligo dove però rimane isolato per due
giorni, in attesa di rinforzi, mentre il grosso della divisione è bloccato dalla piena e dalla
distruzione dei ponti sulla riva destra del Piave. Le sue imprese gli valgono, tra l’altro, il
titolo di Commendatore (13 settembre 1918).
Il dopoguerra
Nel dopoguerra gli viene assegnato il comando della
Divisione di Verona.
Il 28 dicembre del 1924, è nominato Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.
Pur provenendo dalla fanteria, dal 3 aprile del 1926 al 24 febbraio del 1928 è Ispettore delle
truppe alpine e organizza, tra l’altro, un raid sciistico che si svolge lungo tutto il crinale
delle Alpi.
Il 23 febbraio diventa Generale del corpo d'armata di Bologna.
Ricopre in seguito la carica di ispettore della fanteria.
L’11 ottobre del 1933 è nominato Membro del Consiglio dell'esercito ed alla fine dello stesso mese
viene eletto Senatore.
Dal 17 aprile 1939 al 5 agosto 1943 è membro della Commissione delle Forze armate e della
Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia.
Il suo medagliere si compone di una Croce d'oro per anzianità di servizio, della Medaglia
commemorativa per la guerra italo-turca, di tre medaglie di bronzo al valore militare, due
distintivi d'onore, la medaglia commemorativa della guerra 1915-1918, la medaglia interalleata
della Vittoria, la medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia, una croce al merito di guerra e la
medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri.
Rifiutando ogni onore civile o militare, pago della stima di chi aveva avuto il piacere di
conoscerlo, il generale Ottavio Zoppi si spegne a Milano all’età di 92 anni.
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Nato il 16 gennaio 1870 a Novara
Morto il 17 marzo 1962 a Milano
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Dava efficace cooperazione al comando del reggimento nell’impiego dei reparti per l’attacco al forte Son Pauses, e, sulla linea del fuoco, dava mirabile esempio di coraggio ai propri dipendenti.Son Pauses, 14 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Prima della guerra
Nasce a Novara il 16 gennaio del 1870 e muore a Milano il 17 marzo del 1962. Suo padre, Vittorio, appartiene a un’antica casata piemontese e ricopre le cariche di prefetto e poi di senatore; sua madre, Maria Roissard de Bellet è di origini nizzarde. A soli tredici anni Ottavio frequenta il Collegio militare di Milano e nel 1886 entra alla Scuola militare dando così inizio alla sua lunga carriera nell’Arma della fanteria. Tra il 1911 ed il 1912 prende parte alla Guerra Italo-Turca dove si distingue, in particolare, nella conquista di Rodi. Il 4 giugno del 1914 è nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.La Grande Guerra
La prima guerra mondiale lo vede, fra le Dolomiti cadorine, come comandante di battaglione del 23° fanteria della brigata Como. Nel 1917, alla testa della brigata Salerno, partecipa sul fronte carsico all’offensiva per la conquista del monte Hermada. Per meriti di guerra, il 30 dicembre del 1917 gli viene conferito il titolo di Cavaliere ufficiale. Il 21 giugno del 1918, nella decisiva battaglia del Solstizio, comanda la prima divisione d’assalto dell’VIII Armata. Si trova impegnato con pochi battaglioni nella Piana della Sernaglia e con un’unità d’assalto occupa le posizioni austriache fino a Soligo dove però rimane isolato per due giorni, in attesa di rinforzi, mentre il grosso della divisione è bloccato dalla piena e dalla distruzione dei ponti sulla riva destra del Piave. Le sue imprese gli valgono, tra l’altro, il titolo di Commendatore (13 settembre 1918).Il dopoguerra
Nel dopoguerra gli viene assegnato il comando della Divisione di Verona. Il 28 dicembre del 1924, è nominato Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia. Pur provenendo dalla fanteria, dal 3 aprile del 1926 al 24 febbraio del 1928 è Ispettore delle truppe alpine e organizza, tra l’altro, un raid sciistico che si svolge lungo tutto il crinale delle Alpi. Il 23 febbraio diventa Generale del corpo d'armata di Bologna. Ricopre in seguito la carica di ispettore della fanteria. L’11 ottobre del 1933 è nominato Membro del Consiglio dell'esercito ed alla fine dello stesso mese viene eletto Senatore.Dal 17 aprile 1939 al 5 agosto 1943 è membro della Commissione delle Forze armate e della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia.
Il suo medagliere si compone di una Croce d'oro per anzianità di servizio, della Medaglia commemorativa per la guerra italo-turca, di tre medaglie di bronzo al valore militare, due distintivi d'onore, la medaglia commemorativa della guerra 1915-1918, la medaglia interalleata della Vittoria, la medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia, una croce al merito di guerra e la medaglia mauriziana al merito militare di dieci lustri.
Rifiutando ogni onore civile o militare, pago della stima di chi aveva avuto il piacere di conoscerlo, il generale Ottavio Zoppi si spegne a Milano all’età di 92 anni.
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