L'azione del gen. Montuori
2-5 Agosto 1915
Dopo la morte del gen. Cantore, le
truppe del settore Ansiei passarono a far parte della 2ª Divisione (al cui comando era subentrato
il gen. Bertotti) che trasferisce la sua sede da Cortina d'Ampezzo al Passo Tre Croci, e
trasferisce la brigata Umbria (gen. Fioretta) dalla
Valgrande alla conca di Misurina. Per gli attacchi alla sella di Cimabanche venne ritenuta più che
sufficiente la sola brigata Como (gen. Ussani).
Già dal 21 luglio la guarnigione austriaca del Monte Piana era stata sostituita dal
III/4° Kaiserjäger (cap. Dereani): ma il complesso di postazioni che si era trovato davanti era
completamente distrutto ed inutilizzabile: la ricostruzione era possibile solo durante le ore
notturne (e comunque si registravano perdite) e veniva regolarmente frustrata nelle ore di luce.
Inoltre si registrava la cronica mancanza d'acqua (per rifornire la sola guarnigione di vetta erano
necessari 30 animali da soma).
Il 27 luglio arriva un contingente di zappatori con il compito di allestire le postazioni
lungo il fronte più avanzato della sommità nord, ma i lavori erano tenacemente ostacolati dai tiri
dell'artiglieria italiana.
La brigata Umbria andò a sostituire la
Marche nelle posizioni dalla Val Popena alla Croda
dell'Arghena, mentre la Marche si ritirò tra Somprade
e Auronzo, all'imbocco della Val Marzon. La stessa brigata venne rinforzata con ufficiali prelevati
dalle altre due brigate e dai depositi di Treviso, allo scopo di agire contro le posizioni
austriache di sutura tra gli sbarramenti di Sesto e Landro, per aggirarli entrambi scendendo a
S. Candido.
Prima di dar seguito a questo piano, il CdA assecondò il desiderio del gen.
Montuori che con la sua divisione tentò
l'assalto al bastione difensivo dello sbarramento di Sesto, con azioni dimostrative sul Paterno,
Monte Piana e Val Boite.
Nell'azione principale un battaglione del 92° Basilicata
il 4 agosto riesce ad impadronirsi della vetta del Monte Rosso (Roteck), ma poi è costretto a
ripiegare.
L'azione sui monti più alti (dal Paterno verso il Bacher) fu eseguita dalla 67ª del
Pieve di Cadore ma non ebbe alcun esito.
Nella piccola operazione alla testata di Val Felizon la 12ª/24°
Como assieme ad alcuni alpini del 3° Reggimento riuscì a
catturare 60 bavaresi che dalla Punta del Forame e dal Panettone si erano infiltrati verso la Forcella
e la Cresta Bianca.
La terza operazione fu eseguita dalla brigata Umbria su Monte Piana, con lo stesso concetto operativo del 15 luglio ma dando maggior peso alla direttrice di Val Popena. Qui infatti venne destinato tutto il 54° (con il comando presso l'Albergo Alpino) mentre sulla cresta furono destinati due battaglioni del 53° (con il comando presso l'Albergo Misurina).
Tutte le batterie del 17° vennero fatte arditamente avanzare fino alla Costa di Popena che scende a Ponte del Paludetto. Nell'ordine del gen. Fioretta si legge: "Il 54° spingerà sottili reparti lungo le pendici occidentali di Monte Piana, formati di elementi scelti, con speciale equipaggiamento, per infiltrarsi ed aggirare le posizioni nemiche." delineando così il concetto operativo che sarà poi proprio degli Arditi. Di conseguenza la 4ª compagnia costituì una specie di plotone gustatori che riesce ad impadronirsi di un blokhaus agli ordini dello zappatore Di Gleria.
Nella giornata del 3 agosto viene conquistato un altro blokhaus ad opera dei plotoni del s.ten. Zanalda e del serg. Lupo. Caduto lo Zanalda, questi viene sostituito dal cap. magg. Solari, che cade anch'egli, ma la conquista viene portata a termine dal solo Lupo. Pur non concordando esattamente sulle date, sia lo Schaumann che Meneghetti riportano la caduta delle 2 ridotte.
Il giorno 4 agosto piove per cui l'azione italiana è sospesa.
Nei giorni 4 e 5 agosto gli austriaci contrattaccano per riprendere i due blokhaus ma vengono respinti dai fanti della 9ª, 11ª e 12ª compagnia.
< Precedente Successivo >