Altre azioni
Ottobre - Novembre 1915
Attorno al 18 ottobre le truppe delle Potenze Centrali (Austria, Ungheria, Germania)
entravano in Serbia e gli italiani, per alleggerire gli alleati, scatenavano la III battaglia
dell'Isonzo ed una offensiva in Pusteria. Tra il 18 ottobre ed i primi di novembre, nel settore
della 96° Brigata di Fanteria, si registrarono quasi 100 attacchi che recarono alla divisione
Pustertal più di 1.400 perdite.
In zona Tofane l'accanimento maggiore si registrò nel tratto compreso fra il Sasso di Stria e
Cima Falzarego (Passo di Valparola).
Il 21 ottobre i cannoni della Tofana colpirono violentemente la 7ª/II/1° kaiserjäger a
Fontananegra provocando 7 morti. Il 22 ottobre gli italiani si spingono fino a 100 passi
dalla posizione, ma i 40 uomini di Zeyer inviati dietro l'ala sinistra dal magg. Högn e l'alfiere
Pichler riescono a respingere la minaccia italiana. In quello stesso giorno si trovava in zona una
pattuglia dello Streifkommando Barborka guidata dallo jäger
Jelinek che doveva avvicinarsi al
Pulpito (Kanzelgeschütz): venne però richiesto di procedere verso la Nemesis e da lì fare fuoco
contro gli italiani:
"Mi inerpicai assieme a due giovani Standschützen di Cortina, su per la cengia che si faceva
sempre più stretta, fin quasi sul ciglio di un burrone, indi aprii il fuoco, simultaneamente
ad A., sulle truppe d'assalto italiane, che si trovavano da 30 a 50 metri davanti alla posizione
di Fontana Negra e si celavano alla vista del relativo presidio. Attraverso una trincea d'approccio
seguitavano a venire, alla spicciolata, degli italiani, per rinforzare i gruppi d'attacco contro
il centro della linea dei Cacciatori Imperiali. All'altezza di quasi 200 metri sopra la posizione
nostra e quella nemica, io sparai, assieme ad A., dall'angusta cengia, circa 300 colpi in tre
ore o tre ore e mezza, mentre G., dalla rimanente parte della pattuglia, che era rimasta indietro
per coprirci le spalle, ci forniva le munizioni. Sparammo con un angolo di 45 gradi circa, sul
nemico fittamente assiepato e successivamente concentrammo il nostro tiro sulle file rifluenti;
ed io, come pure il capitano Barborka, che si era unito alla nostra pattuglia, calcolai l'ammontare
delle perdite avversarie, inflitte dal nostro fuoco, a circa trenta uomini."
Altri attacchi contro Fontananegra si ripeterono il 23 ottobre, il 30 (ferita mortale
per Pichler) ed il 31 ottobre.
Le azioni contro il Castelletto rallentano, anche se l'artiglieria italiana per tutto il mese di
novembre lo batte con forza, riuscendo a limitare le molestie dei cecchini ivi annidati.
Il 25 novembre il Belluno parte per il Col di
Lana e le operazioni in Val Costeana si arrestano del tutto.
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