Cimitero Monumentale Militare Adriano Lobetti Bodoni
Don Angelo nacque a Goima di Zoldo, morì nel 1948 a Belluno e venne seppellito nel cimitero di
Costalissoio. Sempre presente come cappellano militare volontario sui luoghi dei combattimenti,
ben presto divenne popolarissimo fra le truppe e particolarmente amato dai soldati. La sua presenza
al fronte non solo era ben accetta ma addirittura richiesta dalle autorità militari.
Il Cimitero militare di Santo Stefano divenne quindi lo scopo della sua vita, la sua missione.
La sua realizzazione iniziò nel giugno del 1919, dopo l'invito rivolto dalle Autorità Militari
all'allora sindaco di Santo Stefano, Luigi Ianese, a raccogliere le numerose salme di militari
morti in battaglia, ancora sparse nei prati e nei boschi, e seppellirle con onore nei cimiteri dei
paesi del Comelico. L'amministrazione comunale di allora scelse un terreno di proprietà della
Regola di S. Stefano in località "Bajarde", alle pendici del Monte Col sulla sinistra orografica
del Piave, perchè venisse utilizzato come sacra area cimiteriale. Il Cimitero venne intitolato
alla memoria dela sottotenente del 92° Reggimento Fanteria
Adriano Lobetti Bodoni, caduto
sul Roteck (Monte Rosso - Passo Monte Croce) il 4 agosto 1915 e decorato con Medaglia d'Argento
al Valor Militare. Raccoglie le spoglie di 948 soldati della guerra 1915-18, dei quali
831 italiani, 109 austriaci, 1 ascaro ed 1 boemo, caduti sul fronte del Comelico ed in Alta Val
Fiscalina. Nel 1921 il Cimitero fu trasferito all'attuale località "Colarè", un luogo
particolarmente legato alle vicende della Grande Guerra perchè su quei prati sorgevano gli
accampamenti delle retrovie italiane, con i comandi militari della 10° Divisione della 4ª Armata
e un ospedale da campo, il numero
039. Nei pressi del Camposanto scorre ancora
oggi il Torrente Padola, più conosciuto nella sua parte iniziale come "Rio di Confine"
(Grenzenbach) che segnava il confine tra l'Italia e l'Austria di allora, tra i contrafforti del
Quaternà (italiano) e quelli del Roteck (austriaco), luogo di molte cruente battaglie combattute
sul fronte del Comelico. Il 17 agosto 1922 venne inaugurato il monumento ossario posto al centro
del Cimitero, a ricordo degli ufficiali e dei soldati del 92° reggimento di Fanteria caduti il
4 agosto del 1915 sul Roteck. Il monumento in granito lucido di Baveno, voluto e donato da
Alberto Lobetti Bodoni, raccoglie le spoglie di sei ufficiali tra i quali c'è anche il figlio
Adriano al quale il cimitero è intitolato.
Oggi il Cimitero accoglie anche 5 italiani caduti nella guerra 1940-45. L'ultimo soldato ad essere
stato sepolto è stato l'Alpino Ignoto che i ghiacci del Popera restituirono dopo 67 anni nel
1983 e che venne tumulato il 13 agosto dello stesso anno con una solenne cerimonia alla presenza
dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Informazioni tratte da:
Alte Dolomiti
Foto