Bruni Federico
Capitano
3° Alpini, battaglione Fenestrelle
Nato il 21 ottobre 1866 a Vercelli
Morto il 13 giugno 1915 presso Furcia Rossa
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Incaricato colla sua compagnia di attaccare le trincee di Furcia Rossa allo scopo di permettere
ad altre truppe l'avanzata dal basso, conduceva il suuo reparto con slancio, energia ed
arditezza, fino a raggiungere una delle trincee, ove cadde ferito a morte.
Val Fiorenza, 13 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Federico nacque a Vercelli il 21 ottobre 1866 da Giovacchino e Claudia Alciati.
Studiò e scelse di intraprendere la carriera militare e già nel 1895 è tenente nel 72°
Reggimento Fanteria.
Il 7 febbraio 1896 si sposò a Torino con Ernesta Maxia.
Nel 1910 venne trasferito al 4° Reggimento Alpini dove venne promosso capitano e fu trasferito
al 2° Reggimento Alpini.
Il 27 ottobre 1910, con determinazione ministeriale, venne trasferito, per sua domanda, al 3°
Reggimento Alpini.
Già dalla fine dell’agosto 1914 il suo battaglione si trovava impegnato nella sorveglianza dei
confini nel tratto di frontiera dalla Val Cordevole a quella del Boite.
La Grande Guerra
E con lo scoppio delle ostilità si ritrovò subito sulla linea del fronte. Pattuglie vennero subito
inviate a riconoscere il terreno ed a prendere contatto con gli austro-ungarici.
La sera del 27 maggio il suo battaglione oltrepassò il confine nella zona del Monte Porè e del
rifugio Nuvolau e nella notte del 28 spinsero pattuglie in ricognizione nella conca di Cortina
d’Ampezzo, il rio d’Andraz ed il castello di Buchenstein.
Il 4 giugno, sostituiti dalla brigata Torino, si trasferirono
al completo in Val Boite e furono quasi subito chiamati ad agire. Già il giorno 9 occuparono la
cima Vallone.
Nella giornata del 12 giugno, unitamente a reparti della brigata
Ancona e a due plotoni di guardie di finanza respinsero due
violenti attacchi austro-ungarici.
Il giorno dopo Federico ebbe l’ordine di attaccare i trinceramenti della Furcia Rossa. Riuscì a
raggiungere con i suoi alpini la prima trincea austro-ungarica ma cadde al suolo fulminato.
Alla sua memoria venne concessa la medaglia d’argento al valor militare.
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Nato il 21 ottobre 1866 a Vercelli
Morto il 13 giugno 1915 presso Furcia Rossa
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Incaricato colla sua compagnia di attaccare le trincee di Furcia Rossa allo scopo di permettere ad altre truppe l'avanzata dal basso, conduceva il suuo reparto con slancio, energia ed arditezza, fino a raggiungere una delle trincee, ove cadde ferito a morte.Val Fiorenza, 13 giugno 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Federico nacque a Vercelli il 21 ottobre 1866 da Giovacchino e Claudia Alciati.Studiò e scelse di intraprendere la carriera militare e già nel 1895 è tenente nel 72° Reggimento Fanteria. Il 7 febbraio 1896 si sposò a Torino con Ernesta Maxia. Nel 1910 venne trasferito al 4° Reggimento Alpini dove venne promosso capitano e fu trasferito al 2° Reggimento Alpini. Il 27 ottobre 1910, con determinazione ministeriale, venne trasferito, per sua domanda, al 3° Reggimento Alpini.
Già dalla fine dell’agosto 1914 il suo battaglione si trovava impegnato nella sorveglianza dei confini nel tratto di frontiera dalla Val Cordevole a quella del Boite.
La Grande Guerra
E con lo scoppio delle ostilità si ritrovò subito sulla linea del fronte. Pattuglie vennero subito inviate a riconoscere il terreno ed a prendere contatto con gli austro-ungarici. La sera del 27 maggio il suo battaglione oltrepassò il confine nella zona del Monte Porè e del rifugio Nuvolau e nella notte del 28 spinsero pattuglie in ricognizione nella conca di Cortina d’Ampezzo, il rio d’Andraz ed il castello di Buchenstein.Il 4 giugno, sostituiti dalla brigata Torino, si trasferirono al completo in Val Boite e furono quasi subito chiamati ad agire. Già il giorno 9 occuparono la cima Vallone. Nella giornata del 12 giugno, unitamente a reparti della brigata Ancona e a due plotoni di guardie di finanza respinsero due violenti attacchi austro-ungarici.
Il giorno dopo Federico ebbe l’ordine di attaccare i trinceramenti della Furcia Rossa. Riuscì a raggiungere con i suoi alpini la prima trincea austro-ungarica ma cadde al suolo fulminato.
Alla sua memoria venne concessa la medaglia d’argento al valor militare.
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