Catastini Luigi
Sottotenente
13° Artiglieria da Campagna, 1° Gruppo
Nato il 29 marzo 1891 a Firenze
Morto il 2 agosto 1915 sulla Ridotta Lamarmora (Col di Lana)
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Disimpegnando le funzioni di aiutante maggiore di gruppo, in diverse azioni di fuoco, concorse
efficacemente al buon esito di esse, dimostrando intelligenza, serenità e coraggio nella
trasmissione degli ordini e nella osservazione dei colpi.
Prà di Pontin, 11 giugno e 1 luglio 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Luigi nasce a Firenze il 29 marzo 1891 da Silvio e Ida Mannelli.
Studia fino a laurearsi, all’età di 22 anni, all’Università di Pisa sostenendo a pieni voti la
tesi: “Donazione dei titoli nominativi di rendita”. A 23 anni era già iscritto nei volontari
dell’esercito ed ottenne la nomina di procuratore. Fu anche tra i primi fondatori del “Giornale del
Commercio” di Firenze.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale parte quale sottotenente nel 13° reggimento artiglieria
da campagna ed è destinato al fronte dell’Alto Cordevole.
Le sue batterie sono posizionate a Prà Pontin pronte a bersagliare il Col di Lana ed in qualità di
aiutante maggiore in 2ª del 1° Gruppo è spesso inviato negli osservatori avanzati per dirigere il
tiro.
Avendo dimostrato intelligenza, serenità e coraggio nella trasmissione e nell’osservazione mentre
proiettili ad alto esplosivo cadevano contro gli osservatori venne proposto per la concessione di
una medaglia. Con queste parole scriveva al padre di questa proposta: “... non per vana
ambizione, ma perché ciò dimostra che i superiori sono contenti di me ... ”.
Gli venne concessa la medaglia di bronzo al valor militare.
Nel luglio invia una lettera al direttore del “Giornale del Commercio” di Firenze: “Più volte
sono stato al fuoco, ed il gruppo al quale io appartengo ha già avuto l’onore di un encomio solenne
per il coraggio dimostrato in una intera giornata di combattimento. Il nostro
'Dèport' è stato
trasportato ad altezze impensate mercè l’abnegazione di questi artiglieri infaticabili e pieni di
entusiasmo. Sono più giorni che siamo impegnati in una avanzata lenta ma ininterrotta che strapperà
agli austriaci importanti posizioni. Gli ostacoli che si frappongono sono enormi, poiché a quelli
posti dall’uomo si aggiungono quelli della natura. Ma nessun sacrificio, nessuno sforzo è mai
abbastanza grande per la patria nostra”.
Fu una delle ultime lettere scritte da Luigi. Infatti il 2 agosto 1915 raggiunse l’osservatorio
avanzato della Ridotta Lamarmora, sul Col di Lana, dove venne investito dall’esplosione di una
granata austro-ungarica che non gli lasciò scampo. Venne sepolto nel cimitero militare di Andraz.
Il s.ten. Catastini
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Nato il 29 marzo 1891 a Firenze
Morto il 2 agosto 1915 sulla Ridotta Lamarmora (Col di Lana)
Decorazioni
Medaglia di Bronzo
Disimpegnando le funzioni di aiutante maggiore di gruppo, in diverse azioni di fuoco, concorse efficacemente al buon esito di esse, dimostrando intelligenza, serenità e coraggio nella trasmissione degli ordini e nella osservazione dei colpi.Prà di Pontin, 11 giugno e 1 luglio 1915
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Luigi nasce a Firenze il 29 marzo 1891 da Silvio e Ida Mannelli.
Studia fino a laurearsi, all’età di 22 anni, all’Università di Pisa sostenendo a pieni voti la
tesi: “Donazione dei titoli nominativi di rendita”. A 23 anni era già iscritto nei volontari
dell’esercito ed ottenne la nomina di procuratore. Fu anche tra i primi fondatori del “Giornale del
Commercio” di Firenze.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale parte quale sottotenente nel 13° reggimento artiglieria
da campagna ed è destinato al fronte dell’Alto Cordevole.
Le sue batterie sono posizionate a Prà Pontin pronte a bersagliare il Col di Lana ed in qualità di
aiutante maggiore in 2ª del 1° Gruppo è spesso inviato negli osservatori avanzati per dirigere il
tiro.
Avendo dimostrato intelligenza, serenità e coraggio nella trasmissione e nell’osservazione mentre
proiettili ad alto esplosivo cadevano contro gli osservatori venne proposto per la concessione di
una medaglia. Con queste parole scriveva al padre di questa proposta: “... non per vana
ambizione, ma perché ciò dimostra che i superiori sono contenti di me ... ”.
Gli venne concessa la medaglia di bronzo al valor militare.
Nel luglio invia una lettera al direttore del “Giornale del Commercio” di Firenze: “Più volte
sono stato al fuoco, ed il gruppo al quale io appartengo ha già avuto l’onore di un encomio solenne
per il coraggio dimostrato in una intera giornata di combattimento. Il nostro
'Dèport' è stato
trasportato ad altezze impensate mercè l’abnegazione di questi artiglieri infaticabili e pieni di
entusiasmo. Sono più giorni che siamo impegnati in una avanzata lenta ma ininterrotta che strapperà
agli austriaci importanti posizioni. Gli ostacoli che si frappongono sono enormi, poiché a quelli
posti dall’uomo si aggiungono quelli della natura. Ma nessun sacrificio, nessuno sforzo è mai
abbastanza grande per la patria nostra”.
Fu una delle ultime lettere scritte da Luigi. Infatti il 2 agosto 1915 raggiunse l’osservatorio
avanzato della Ridotta Lamarmora, sul Col di Lana, dove venne investito dall’esplosione di una
granata austro-ungarica che non gli lasciò scampo. Venne sepolto nel cimitero militare di Andraz.
Il s.ten. Catastini