Cusmano Ottolino
Sottotenente
70° Brigata Ancona
Nato il 20 novembre 1896 a Campo nell’Elba (LI)
Morto l'11 novembre 1915 nell'OdC 219 di San Floriano (GO)
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Prima della guerra
Da Giuseppe e Maria Cusmano, Ottorino nasce a Campo nell’Elba, in provincia di Livorno, il 20
novembre del 1896. Dopo le scuole inferiori lascia la sua isola per recarsi a Cagliari dove
frequenta gli studi classici e, nel luglio del 1914, ottiene a pieni voti la licenza liceale.
Entra quindi alla scuola militare di Modena ed il 20 giugno del 1915 consegue il grado di
sottotenente in servizio permanente. Sebbene sofferente per la frattura ad un braccio, causata da
una caduta da cavallo durante un’esercitazione, raggiunge subito l’88° Fanteria a Livorno dov’é
stato assegnato per il periodo d’istruzione. Dopo sue ripetute sollecitazioni, ad agosto ottiene
di raggiungere il 70° fanteria della brigata Ancona sul fronte del Cadore.
La Grande Guerra
La compagnia alla quale è stato assegnato, si appresta in quei giorni ad un attacco frontale contro
lo sbarramento di Sexten verso il Passo della Sentinella in quanto, il 6 settembre, il generale
Piacentini, comandante del I Corpo d’Armata, ha ricevuto l’ordine di avanzare. All’operazione sono
destinati il 69° e il 70° reggimento dell’Ancona agli ordini del colonnello Porta, il 91° e il 92°
della brigata Basilicata, guidati dal generale
Ferrero, e il 55° della Marche.
La brigata Ancona attacca con 12 compagnie la linea Burgstall-Seikofel, la
Basilicata avanza con 7 battaglioni verso la linea
Rotheck-Cima Vanscuro, mentre altre 6 compagnie restano a presidiare il tratto a cavallo della
rotabile del passo di Montecroce. Nonostante il valore e l’ardimento che i singoli combattenti
hanno saputo dimostrare, nel suo svolgimento l’azione fallisce a causa del mancato coordinamento
tra i reparti. Il sottotenente Cusmano prende parte valorosamente a questi e ad altri combattimenti
nell’Ampezzano e nella zona di Sexten spingendosi, non di rado, in ardite ricognizioni ad alta
quota, anche oltre i 3.000 metri.
La morte sul Carso
Ai primi di novembre del 1915 si trasferisce alla fronte carsica assieme al suo reggimento chiamato
a prender parte alle operazioni per l’avanzata su Oslava. Il 7 novembre Ottorino scrive a suo
fratello: “[...] in questa colossale battaglia il valore italiano splende vivissimo. Abbiamo
contro grandi ostacoli naturali, grandi forze, e il tempo è orribile. Da più giorni combattiamo
gelati e affamati, col fango sino alla cintola, ma nulla ci abbatte e procediamo verso la vittoria.
Caro Guido, non ti preoccupare per la mia salute, per la mia vita: sono inezie che vaniscono in
mezzo a questo turbine di eroismi. E ti dico con franchezza militare: dubito ormai che la fortuna
continui ad assistermi benevola; per cui bisogna essere preparati a tutto, e attendere con animo
italiano qualsiasi brutto annunzio [...]”
Dopo otto giorni di lotta, all’alba dell’11 novembre, poco lontano dalla vetta da conquistare, il
sottotenente Cusmano viene colpito da un proiettile di fucile austriaco che lo trapassa da un
fianco all’altro. Trasportato all’ospedaletto da campo n. 219 dell’11ª Sezione di Sanità, a San
Floriano, la sua vita si spegne alla vigilia dei vent’anni. Il corpo viene sepolto nel piccolo
cimitero presso il bivio Hum-Quisca-Cormons e Sabotino, lungo la strada che scende a San Floriano.
Ottolino Cusmano
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Nato il 20 novembre 1896 a Campo nell’Elba (LI)
Morto l'11 novembre 1915 nell'OdC 219 di San Floriano (GO)
Note biografiche (Archivio Franco Licini)
Prima della guerra
Da Giuseppe e Maria Cusmano, Ottorino nasce a Campo nell’Elba, in provincia di Livorno, il 20 novembre del 1896. Dopo le scuole inferiori lascia la sua isola per recarsi a Cagliari dove frequenta gli studi classici e, nel luglio del 1914, ottiene a pieni voti la licenza liceale. Entra quindi alla scuola militare di Modena ed il 20 giugno del 1915 consegue il grado di sottotenente in servizio permanente. Sebbene sofferente per la frattura ad un braccio, causata da una caduta da cavallo durante un’esercitazione, raggiunge subito l’88° Fanteria a Livorno dov’é stato assegnato per il periodo d’istruzione. Dopo sue ripetute sollecitazioni, ad agosto ottiene di raggiungere il 70° fanteria della brigata Ancona sul fronte del Cadore.La Grande Guerra
La compagnia alla quale è stato assegnato, si appresta in quei giorni ad un attacco frontale contro lo sbarramento di Sexten verso il Passo della Sentinella in quanto, il 6 settembre, il generale Piacentini, comandante del I Corpo d’Armata, ha ricevuto l’ordine di avanzare. All’operazione sono destinati il 69° e il 70° reggimento dell’Ancona agli ordini del colonnello Porta, il 91° e il 92° della brigata Basilicata, guidati dal generale Ferrero, e il 55° della Marche. La brigata Ancona attacca con 12 compagnie la linea Burgstall-Seikofel, la Basilicata avanza con 7 battaglioni verso la linea Rotheck-Cima Vanscuro, mentre altre 6 compagnie restano a presidiare il tratto a cavallo della rotabile del passo di Montecroce. Nonostante il valore e l’ardimento che i singoli combattenti hanno saputo dimostrare, nel suo svolgimento l’azione fallisce a causa del mancato coordinamento tra i reparti. Il sottotenente Cusmano prende parte valorosamente a questi e ad altri combattimenti nell’Ampezzano e nella zona di Sexten spingendosi, non di rado, in ardite ricognizioni ad alta quota, anche oltre i 3.000 metri.La morte sul Carso
Ai primi di novembre del 1915 si trasferisce alla fronte carsica assieme al suo reggimento chiamato a prender parte alle operazioni per l’avanzata su Oslava. Il 7 novembre Ottorino scrive a suo fratello: “[...] in questa colossale battaglia il valore italiano splende vivissimo. Abbiamo contro grandi ostacoli naturali, grandi forze, e il tempo è orribile. Da più giorni combattiamo gelati e affamati, col fango sino alla cintola, ma nulla ci abbatte e procediamo verso la vittoria. Caro Guido, non ti preoccupare per la mia salute, per la mia vita: sono inezie che vaniscono in mezzo a questo turbine di eroismi. E ti dico con franchezza militare: dubito ormai che la fortuna continui ad assistermi benevola; per cui bisogna essere preparati a tutto, e attendere con animo italiano qualsiasi brutto annunzio [...]”Dopo otto giorni di lotta, all’alba dell’11 novembre, poco lontano dalla vetta da conquistare, il sottotenente Cusmano viene colpito da un proiettile di fucile austriaco che lo trapassa da un fianco all’altro. Trasportato all’ospedaletto da campo n. 219 dell’11ª Sezione di Sanità, a San Floriano, la sua vita si spegne alla vigilia dei vent’anni. Il corpo viene sepolto nel piccolo cimitero presso il bivio Hum-Quisca-Cormons e Sabotino, lungo la strada che scende a San Floriano.
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