Guglielmi Guglielmo
Maggiore
81° Brigata Torino
Nato il 2 settembre 1874 a Roma
Morto il 26 maggio 1916 nell’OdC 61 di Andraz
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Incaricato dell’attacco di una posizione, insieme ai due comandanti di compagnia, si spinse fin
presso le trincee avversarie. Costretto a ripiegare in posizione retrostante al sopraggiungere
dell’alba, benchè la colonna fosse intensamente battuta, specialmente dal fuoco dell’artiglieria
nemica, mantenne energicamente i legami tattici della truppa ai suoi ordini. Alle ore dodici una
granata lo colpiva mortalmente, e, benchè in così gravi condizioni, agli ufficiali che accorrevano
per sollevarlo e adagiarlo su di una barella egli esprimeva tutta la preoccupazione per la sua
truppa, consigliando e dando ordine a tutti di rimanere al coperto dai tiri di artiglieria, senza
preoccuparsi minimamente del suo stato e della sua prossima fine.
Boschetto, 26 maggio 1916
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Guglielmo viene alla luce a Roma il 2 settembre 1874. Discendente di un'antica famiglia presente già
nel 1532 con il cognome di Guglielmi di Vallebona. Successivamente la famiglia si trasferì a Roma e
nel 1869 fu investita dal Pontefice del Feudo delle Rocchette, al confine tra il Lazio e l'Umbria,
con il titolo trasmissibile di Marchese anche per i discendenti.
Guglielmo partecipa alla guerra di Libia e prende parte alle battaglie di Henni e Zanzur. Rientrato
in patria rimarrà orfano di madre e verrà assegnato all'81° reggimento fanteria
Torino con sede a Roma.
Il 13 ottobre 1913 sposa Carlotta Ravagnan ed un anno più tardi verrà alla luce un bimbo a cui darà
il nome di Massimo, in ricordo del padre.
Nel gennaio 1915 verrà chiamato a prestare soccorso ad Avezzano in seguito al violento terremoto
della Marsica avvenuto alle ore 7:48 del 13 gennaio 1915.
La Grande Guerra
Quattro mesi più tardi partì con tutto il reggimento per la frontiera. Si avvicinava lo scoppio
della prima guerra mondiale.
Raggiunge così il fronte dell'Alto Cordevole dove sarà promosso capitano comandante del III
battaglione dell'81° fanteria il 12 agosto 1915 fino al 30 novembre 1915, data in cui verrà promosso
maggiore e assumerà il comando del II battaglione sempre del 81° fanteria.
Così annota il capitano Cesare De Lollis dell'81° fanteria sul suo taccuino in quel fatale 26 maggio
1916: "26. Una granata è penetrata nella baracca del maggiore Guglielmi al Boschetto
(I Batt.). Morto lui, e l’aiutante maggiore, ed altri".
Guglielmo venne colpito verso le ore 12 e successivamente trasportato all'Ospedaletto da campo n. 061
di Andraz.
Presentava un'ampia ferita lacera della regione anteriore del torace, a destra, con frattura della terza e
quinta costola con lacerazione del polmone. Presentava anche la frattura del braccio sinistro e ferite
multiple al capo.
Conservò la coscienza fino all’ultimo, ma parlava a stento. Ebbe i conforti religiosi ed al cappellano che
l'interrogava su qualche desiderio, mormorò con un fil di voce le sue ultime parole: “La pace per
tutti, la famiglia, mio figlio!...”
Alla sua memoria gli fu conferita la medaglia d’argento al valor militare.
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Nato il 2 settembre 1874 a Roma
Morto il 26 maggio 1916 nell’OdC 61 di Andraz
Decorazioni
Medaglia d'Argento
Incaricato dell’attacco di una posizione, insieme ai due comandanti di compagnia, si spinse fin presso le trincee avversarie. Costretto a ripiegare in posizione retrostante al sopraggiungere dell’alba, benchè la colonna fosse intensamente battuta, specialmente dal fuoco dell’artiglieria nemica, mantenne energicamente i legami tattici della truppa ai suoi ordini. Alle ore dodici una granata lo colpiva mortalmente, e, benchè in così gravi condizioni, agli ufficiali che accorrevano per sollevarlo e adagiarlo su di una barella egli esprimeva tutta la preoccupazione per la sua truppa, consigliando e dando ordine a tutti di rimanere al coperto dai tiri di artiglieria, senza preoccuparsi minimamente del suo stato e della sua prossima fine.Boschetto, 26 maggio 1916
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Prima della guerra
Guglielmo viene alla luce a Roma il 2 settembre 1874. Discendente di un'antica famiglia presente già nel 1532 con il cognome di Guglielmi di Vallebona. Successivamente la famiglia si trasferì a Roma e nel 1869 fu investita dal Pontefice del Feudo delle Rocchette, al confine tra il Lazio e l'Umbria, con il titolo trasmissibile di Marchese anche per i discendenti.Guglielmo partecipa alla guerra di Libia e prende parte alle battaglie di Henni e Zanzur. Rientrato in patria rimarrà orfano di madre e verrà assegnato all'81° reggimento fanteria Torino con sede a Roma. Il 13 ottobre 1913 sposa Carlotta Ravagnan ed un anno più tardi verrà alla luce un bimbo a cui darà il nome di Massimo, in ricordo del padre. Nel gennaio 1915 verrà chiamato a prestare soccorso ad Avezzano in seguito al violento terremoto della Marsica avvenuto alle ore 7:48 del 13 gennaio 1915.
La Grande Guerra
Quattro mesi più tardi partì con tutto il reggimento per la frontiera. Si avvicinava lo scoppio della prima guerra mondiale.Raggiunge così il fronte dell'Alto Cordevole dove sarà promosso capitano comandante del III battaglione dell'81° fanteria il 12 agosto 1915 fino al 30 novembre 1915, data in cui verrà promosso maggiore e assumerà il comando del II battaglione sempre del 81° fanteria. Così annota il capitano Cesare De Lollis dell'81° fanteria sul suo taccuino in quel fatale 26 maggio 1916: "26. Una granata è penetrata nella baracca del maggiore Guglielmi al Boschetto (I Batt.). Morto lui, e l’aiutante maggiore, ed altri". Guglielmo venne colpito verso le ore 12 e successivamente trasportato all'Ospedaletto da campo n. 061 di Andraz. Presentava un'ampia ferita lacera della regione anteriore del torace, a destra, con frattura della terza e quinta costola con lacerazione del polmone. Presentava anche la frattura del braccio sinistro e ferite multiple al capo. Conservò la coscienza fino all’ultimo, ma parlava a stento. Ebbe i conforti religiosi ed al cappellano che l'interrogava su qualche desiderio, mormorò con un fil di voce le sue ultime parole: “La pace per tutti, la famiglia, mio figlio!...”
Alla sua memoria gli fu conferita la medaglia d’argento al valor militare.
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