Vigilia di guerra
Maggio 1915
Il giorno 11 maggio la 96ª compagnia del battaglione alpini
Pieve di Cadore (cap.
Rossi) si attesta sul Monte Piana, Val
Popena Bassa e Val Rimbianco; la 75ª (cap.
Gatto Roissard) su Forcella
Lavaredo e Passo Fiscalino. La 67ª (cap. Busolli) in Val dell'Acqua con piccole guardie a Forcella
Col di Mezzo e Forcella dell'Arghena. Lo stato maggiore (magg. conte
Buffa di Perrero) e 2 batterie da
montagna sono invece acquartierati a Misurina; il comando del battaglione, nello specifico, si
posiziona in Ricovero Val dell'Acqua. La restante compagnia, la 68ª (cap. Baratta) è dislocata sul
Col Quaternà e sui Frugnoni (sopra Sesto).
Il 12 maggio avrebbe dovuto occupare la linea di confine il IX battaglione del Landesschützen Regiment III (cap.
Jaschke): il 1° plotone della 1ª compagnia riceve l'ordine di trincerarsi sulle forcelle Lavaredo,
Pian di Cengia e Giralba ma le trova già occupate dagli italiani. Non potendo scacciarli con la
forza, per non compromettere le trattative diplomatiche in corso, gli austriaci si attestano sulla
Bödenalpe ed alla testata della Valle della Rienza con due manipoli, mentre il resto del plotone si
stabilisce presso il rifugio Tre Cime ed il Frankfurter Würstel. Altri 14 uomini (sotto il comando
dell'asp. Gruber) bloccano la Bacherntal presso il rifugio Zsigmondy.
Il 19 maggio tutta la 1ª compagnia era giunta sull'altopiano delle Tre Cime, mentre la 3ª
avanzava verso il rifugio Tre Scarperi. La linea di resistenza austriaca era dunque occupata dalla
1ª con il seguente schieramento:
- il 4° plotone a nord della Rienztal con una pattuglia sul Wildgrabenjoch ed una sul Gwengalpenjoch;
- il 1° plotone di fronte alla Forcella Lavaredo;
- il 3° plotone sulla Bödenalpe;
- il 2° plotone alla testata dell'Altensteintal.
Non esistendo ancora ricoveri la compagnia fu sistemata per metà nel rifugio Tre Cime (che fungeva
anche da sede del comando) e per la rimanente metà nell'hotel Alpensee. Come rinforzo arrivarono
36 standschützen di Sesto e 35 tra gendarmi e finanzieri.
La sera del 23 maggio il rifugio Tre Cime fu sgomberato e nel contempo si ordinò alla
3ª compagnia (ten. Voitl) di salire sull'altopiano: su di una linea difensiva di 7 Km si trovarono
dunque poco più di 200 fucili austriaci contro 1.000 italiani.