Attacchi di primavera sul Lagazuoi
Febbraio-Giugno 1916
La pausa invernale sul fronte delle Tofane si protrasse fino a primavera inoltrata in quanto i
lavori per le mine richiesero più tempo di quanto preventivato.
Dapprima riprese l'attività delle artiglierie e dei lanciamine (circa 70 proiettili al giorno
sulle linee del Lagazuoi). Le posizioni più colpite erano Cima Falzarego (Taubenkofel), il Sasso
Spaccato, il Castelletto e Forcella Lagazuoi.
La posizione più critica per gli austriaci era Fontana Negra; il cap.
Barborka sperava di poterla
abbandonare (e con essa l'intero settore di Travenanzes) ma non potendo ottenere ciò si dedicò a
rinforzarla per quanto possibile. Fece scavare delle grotte (Kavernenfels) che sulla parte sinistra
furono munite di mitragliatrici; nel versante nord della Tofana I occupò le Tre Dita e in primavera
anche q.2578 (Tofana Piccola o Nemesis).
Il 10 maggio (marzo?) completò l'occupazione guidando la pattuglia con il cap. Prixner (degli Standschützen) e lo jäger Jelinek con 30 uomini. Ancora però tra i due capisaldi (Fontananegra e Nemesis) rimanevano dei tratti di roccia non occupati.
Il 12 marzo il s.ten. Sild respinse un attacco italiano preceduto da 2 ore di fuoco di artiglieria, attacco che confidava nel fatto che le precedenti valanghe avessero sepolto parte del presidio.
Anche nella parte sud della valle il Raschin si adoperò con cura al consolidamento delle posizioni; subito iniziò lo scavo di una grotta sull'anticima del Lagazuoi per una mitragliatrice puntata contro Cengia Martini ma già a luglio la grotta venne distrutta. Un'altra caverna fu scavata sul terrazzo sud del Grande Lagazuoi (presso la vedetta 14, FW14). Ai primi di giugno, Forcella Lagazuoi era talmente munita da essere considerata pressochè imprendibile.
Oltre alla difesa il Raschin organizzò e condusse con la sua Streifkompanie numerose incursioni di pattuglie soprattutto contro la Cengia Martini e Punta Berrino.
Il Raschin nella primavera aveva elaborato un piano per lo sfondamento delle difese italiane di Forcella e Col dei Bos che avrebbero reso vana la mina del Castelletto: il 6 maggio fece eseguire una sorta di "prova generale" utilizzando varie pattuglie:
- alf. Mumelter contro Forcella Col dei Bos;
- alf. Gusel contro Punta Berrino;
- alf. Richter contro la depressione tra Cima Falzarego e Cima Bos;
- s.ten Von Call contro il Castelletto.
La prova risultò soddisfacente e vennero promesse al Raschin due compagnie per la fine di maggio ma non se ne fece nulla.
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