Bertarelli Luigi
Sottotenente di complemento
60° Brigata Calabria
Nato il 18 giugno 1893 a Milano
Morto il 19 gennaio 1916 sul Col di Lana
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Luigi nacque il 18 giugno 1893 a Milano, secondogenito dei sette figli di Antonio e Anna Anselmi.
Studiò prima all’Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti e poi al collegio Leone XIII. Frequentò
parecchie associazioni cattoliche tra cui il circolo San Francesco d’Assisi. Fu chiamato poi a
prestare servizio militare ed al 1° gennaio 1913 si trovò sotto le armi e partecipò al corso allievi
ufficiali ricevendo la nomina a sottotenente il 31 marzo 1914. Venne destinato ad una compagnia
presidiaria di fortezza e fu inviato nella località Barcarola per essere addetto al forte Casa Ratti.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale chiese insistentemente di essere mandato al fronte.
Richiesta che venne accettata nell’agosto del 1915. Venne destinato alla 5ª compagnia del 60°
fanteria ed il 23 agosto partì per raggiungere il suo reggimento che era impegnato negli attacchi
alle trincee del “Panettone” sul Col di Lana. Non passarono nemmeno 24 ore dal suo arrivo al fronte
che venne subito ferito e trasportato all’ospedaletto militare. La ferita non era grave ed il 1°
settembre fece ritorno a Milano per essere ricoverato all’Ospedale Militare e poi tornò a casa per
il periodo di convalescenza. Completamente ristabilito, dopo due mesi, fece ritorno al fronte e
tornò al suo reggimento che si trovava a presidiare le medesime posizioni sul Col di Lana.
Il 21 dicembre tutta la brigata Calabria fu inviata nella zona di Caprile ed Alleghe a riposo e da
lì i reggimenti partivano alternativamente a presidiare le posizioni del Col di Lana. Così scriveva
a sua mamma dal fronte: “Grande è il mio sacrificio ma doppiamente tale è il tuo, lo comprendo,
mamma carissima, e col tuo quello d’ogni cristiana donna italiana. Stiamo uniti con Dio,
abbandoniamoci nelle sue sante braccia e compiamo tutto il nostro dovere; troveremo il coraggio per
compiere i più grandi sacrifici”.
Mentre si apprestavano i lavori di mina sotto la vetta del Col di Lana, i fanti della Calabria
presidiavano le prime linee effettuando lavori di rafforzamento o di pattuglie. Il 19 gennaio 1916
Luigi ricevette ordine di effettuare una ricognizione notturna nella zona antistante al
“Montucolo Austriaco”. Con i suoi uomini oltrepassò i reticolati e poco prima di raggiungere
l’obbiettivo la pattuglia notturna venne scoperta. Una mitragliatrice austro-ungarica aprì il fuoco
e colpì in pieno Luigi che subito si accasciò al suolo. I suoi soldati fecero per raccoglierlo ma
Luigi intimò loro di proseguire. Poco dopo cominciò a nevicare, la pattuglia rientrò nelle
posizioni di partenza e riferirono dell’accaduto. Alcuni volenterosi si fecero avanti per
recuperare Luigi, vivo o morto, ma la neve coprì tutto e non fu più trovato. Venne inserito tra i
dispersi e subito informarono la famiglia. Luigi venne ritrovato alla fine del maggio del 1916,
grazie allo scioglimento della neve, e subito venne portato al cimitero militare di Pian di
Salesei. Così il cappellano militare del 60°, don
Settimio Pambianco, scrisse al padre Antonio: “Si è
trovato addosso al suo Luigi numerosa corrispondenza ed appunti. In mezzo alle carte ho trovato un
libriccino con appunti in materia di pratiche cristiane. Sono rimasto colpito e commosso per il
fatto, perché, sebbene sapessi il profondo sentimento religioso e le virtù cristiane di Luigi, non
credevo che la sua anima bella tendesse con tanto ardore all’ideale della perfezione cristiana.
Iddio nella sua imperscrutabile sapienza ha creduto di non concedere la grazia chiesta con
infantile innocenza dal suo Luigi, e cioè come egli si esprime in una sua preghiera alla Vergine:
'Che l’ultimo mio cibo sia la santa Eucaristia; che l’Olio santo mi purghi da ogni mio fallo'. Ma
creda pure, egregio signore, sulla sorte delle anime che hanno i sublimi sentimenti cristiani del
suo compianto figlio non si può dubitare nemmeno per un momento. Quella fede che ella con tanto
amore avrà istillato nel cuore del compianto suo figlio valga a concederle la rassegnazione
necessaria per sopportare la perdita crudele”.
Luigi riposa ancor oggi al Sacrario Militare di Pian di Salesei, loculo n° 42.
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Nato il 18 giugno 1893 a Milano
Morto il 19 gennaio 1916 sul Col di Lana
Note biografiche (Archivio Danilo Morell)
Luigi nacque il 18 giugno 1893 a Milano, secondogenito dei sette figli di Antonio e Anna Anselmi.
Studiò prima all’Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti e poi al collegio Leone XIII. Frequentò
parecchie associazioni cattoliche tra cui il circolo San Francesco d’Assisi. Fu chiamato poi a
prestare servizio militare ed al 1° gennaio 1913 si trovò sotto le armi e partecipò al corso allievi
ufficiali ricevendo la nomina a sottotenente il 31 marzo 1914. Venne destinato ad una compagnia
presidiaria di fortezza e fu inviato nella località Barcarola per essere addetto al forte Casa Ratti.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale chiese insistentemente di essere mandato al fronte.
Richiesta che venne accettata nell’agosto del 1915. Venne destinato alla 5ª compagnia del 60°
fanteria ed il 23 agosto partì per raggiungere il suo reggimento che era impegnato negli attacchi
alle trincee del “Panettone” sul Col di Lana. Non passarono nemmeno 24 ore dal suo arrivo al fronte
che venne subito ferito e trasportato all’ospedaletto militare. La ferita non era grave ed il 1°
settembre fece ritorno a Milano per essere ricoverato all’Ospedale Militare e poi tornò a casa per
il periodo di convalescenza. Completamente ristabilito, dopo due mesi, fece ritorno al fronte e
tornò al suo reggimento che si trovava a presidiare le medesime posizioni sul Col di Lana.
Il 21 dicembre tutta la brigata Calabria fu inviata nella zona di Caprile ed Alleghe a riposo e da
lì i reggimenti partivano alternativamente a presidiare le posizioni del Col di Lana. Così scriveva
a sua mamma dal fronte: “Grande è il mio sacrificio ma doppiamente tale è il tuo, lo comprendo,
mamma carissima, e col tuo quello d’ogni cristiana donna italiana. Stiamo uniti con Dio,
abbandoniamoci nelle sue sante braccia e compiamo tutto il nostro dovere; troveremo il coraggio per
compiere i più grandi sacrifici”.
Mentre si apprestavano i lavori di mina sotto la vetta del Col di Lana, i fanti della Calabria
presidiavano le prime linee effettuando lavori di rafforzamento o di pattuglie. Il 19 gennaio 1916
Luigi ricevette ordine di effettuare una ricognizione notturna nella zona antistante al
“Montucolo Austriaco”. Con i suoi uomini oltrepassò i reticolati e poco prima di raggiungere
l’obbiettivo la pattuglia notturna venne scoperta. Una mitragliatrice austro-ungarica aprì il fuoco
e colpì in pieno Luigi che subito si accasciò al suolo. I suoi soldati fecero per raccoglierlo ma
Luigi intimò loro di proseguire. Poco dopo cominciò a nevicare, la pattuglia rientrò nelle
posizioni di partenza e riferirono dell’accaduto. Alcuni volenterosi si fecero avanti per
recuperare Luigi, vivo o morto, ma la neve coprì tutto e non fu più trovato. Venne inserito tra i
dispersi e subito informarono la famiglia. Luigi venne ritrovato alla fine del maggio del 1916,
grazie allo scioglimento della neve, e subito venne portato al cimitero militare di Pian di
Salesei. Così il cappellano militare del 60°, don
Settimio Pambianco, scrisse al padre Antonio: “Si è
trovato addosso al suo Luigi numerosa corrispondenza ed appunti. In mezzo alle carte ho trovato un
libriccino con appunti in materia di pratiche cristiane. Sono rimasto colpito e commosso per il
fatto, perché, sebbene sapessi il profondo sentimento religioso e le virtù cristiane di Luigi, non
credevo che la sua anima bella tendesse con tanto ardore all’ideale della perfezione cristiana.
Iddio nella sua imperscrutabile sapienza ha creduto di non concedere la grazia chiesta con
infantile innocenza dal suo Luigi, e cioè come egli si esprime in una sua preghiera alla Vergine:
'Che l’ultimo mio cibo sia la santa Eucaristia; che l’Olio santo mi purghi da ogni mio fallo'. Ma
creda pure, egregio signore, sulla sorte delle anime che hanno i sublimi sentimenti cristiani del
suo compianto figlio non si può dubitare nemmeno per un momento. Quella fede che ella con tanto
amore avrà istillato nel cuore del compianto suo figlio valga a concederle la rassegnazione
necessaria per sopportare la perdita crudele”.
Luigi riposa ancor oggi al Sacrario Militare di Pian di Salesei, loculo n° 42.