Occupazione italiana dello Spiz de Cenglei
17 luglio 1915
Il 10 luglio il comando di Corpo d'Armata ordina di riprendere l'attacco. Due
battaglioni del 59° Calabria devono conquistare il
Costone Castello mentre le colonne di destra e sinistra (un battaglione del 52°
Alpi e due compagnie del 59°) devono puntare sulla cima
del Col di Lana.
"Due batterie da montagna avrebbero appoggiato l'attacco. Il comando del reggimento, fatto
accorto dall'esperienza del giorno innanzi, fece tempestivamente presente che il Costone Castello -
del quale doveva completare l'occupazione - era spazzato da tiri d'infilata e di rovescio di
artiglierie e mitragliatrici e chiese di sapere quali batterie avrebbero cercato di paralizzarne
l'azione [...] Intanto non si riusciva a prendere contatto con il reggimento che era alla destra
dello schieramento, poichè molto lontano e più in basso. Fu così possibile il giorno 10 riprendere
l'attacco che venne rimandato al giorno successivo, nel quale due battaglioni di bersaglieri
avrebbero sostituito i due del 59°. [...]
Il giorno 11, dalle nostre trincee assistemmo all'avanzata del reggimento bersaglieri
che, essendo alquanto più in basso di noi, doveva portarsi alla nostra altezza. Fu uno spettacolo
che mai dimenticherò: un battaglione saliva, zaino in spalla, con le squadre affiancate, con
movimenti precisi, come se fosse in piazza d'armi. Ad un tratto, dal Sasso di Stria gli austriaci
aprirono il fuoco alle sue spalle. Per qualche tempo i bersaglieri continuarono a salire. Ne
vedemmo qualcuno lanciato in aria dagli scoppi delle granate e sul terreno macchie scure sempre più
numerose segnarono i caduti. Qualche gruppetto scendeva con i feriti, qualche cappello ruzzolava
come sasso per la china. Dovettero retrocedere."
Nel pomeriggio qualche qualche batteria italiana tira contro il Sasso di Stria; il comando ordina
di riprendere l'attacco l'indomani avvertendo che i molesti cannoni austriaci erano nel frattempo
stati messi a tacere. Il mattino del 12 luglio i bersaglieri riprendono l'avanzata per
portarsi all'altezza dei reparti del 59°, ma giunti sul ciglio del pianoro vennero nuovamente
arrestati dal fuoco austriaco che li colse nuovamente alle spalle. Polemizza il
Mezzetti:
"Gli attacchi venivano diretti da Franza, villaggio situato parecchie centinaia di metri sotto di
noi e da dove quasi nulla potevasi vedere. Chiaro appariva lo slegamento dell'azione fra i corpi di
fanteria, nonchè tra la fanteria e l'artiglieria nonostante che qualche batteria da montagna,
frazionata in sezioni, ci avesse raggiunto; ci sarebbe voluto ben altro!"
Nei giorni 13 e 14 luglio l'azione venne interrotta per riordinare i reparti e
consentire lo sgombero di morti e feriti. Il 15 luglio l'avanzata delle 3 colonne
riprese con l'usuale azione preparatoria di artiglieria di 15 minuti. Questa permise l'irruzione di
3 compagnie del 52° negli avamposti del Costone di Salesei: 20 uomini occuparono alcuni elementi di
trincea sul lato sinistro. Il comandante austriaco degli avamposti (ten. Schnell) inviò 10 uomini
ed una mitragliatrice per riprendere la posizione occupata dagli italiani. Da cima Lana scesero
altri due reparti (ten. Bruntrager e Reichert) che contribuirono a cacciare gli occupanti che
lasciarono sul campo una decina di vittime.
Quasi identica era la situazione sul Costone Castello dove il giorno 17 luglio una
compagnia di bersaglieri aveva occupato la trincea di q. 2221 cacciandone il presidio (1 plotone
agli ordini del ten. Steinhamer) verso q. 2250. In aiuto il ten. Braun invia il plotone
dell'aiutante Gieseler (I Jäger prussiani); questi partirono alle 5.45 dalla Sella del Sief.
Ricorda lo stesso Gieseler (che venne promosso sottotenente sul campo):
"Gli italiani non riuscirono a reggere il nostro tiro e si ritirarono tra gli ontani (Velme) che
ricoprono le pendici nord della montagna. Così potemmo constatare che essi lasciarono sul terreno
30 morti e 50 feriti.[...] Alle 2.45 ricevetti l'ordine dal tenente Braun di ritornare alla Sella
del Sief con la metà dei miei uomini, il resto ci raggiunse alla sera."
Così la 2ª/XX/3° bersaglieri occupò la
cosiddetta Collina della Banderuola (Spiz de Cenglei) sulla quale venne costruita una ridotta
semicircolare che venne chiamata Ridotta La Marmora. Gli austriaci si trincerarono a q. 2250
(Pala de Lom o Fortino Austriaco) sbarrando comunque in tal modo la via del Costone Castello verso
la cima.
Il Costone Castello (Arch. Morell)
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