La reazione austriaca
18 Aprile 1916
Sul lato occidentale la linea di resistenza era ricavata sulla traccia del Camminamento B
(Bergsappe) e si componeva di 8 posti. Il primo gruppo di tre postazioni, disposte su un'altura,
formava la Rothschanze. I posti N.1 e 2 erano costituiti da 8 uomini e 2 graduati, il N.3 da 6
uomini ed 1 graduato. Gli italiani lo avevano chiamato Trincea Rossa o Montucolo Austriaco. Le
restanti posizioni, che gli italiani chiamavano Ridottini Bianchi erano così costituiti: i posti
N.4, 5 e 6 con 8 uomini e 2 graduati, il N.7 da 12 uomini, 2 graduati ed una mitragliatrice, mentre
il posto N.8 (Lunetta 2 per gli italiani) contava su 14 uomini, 2 graduati ed una mitragliatrice.
Il comando di questa linea, indipendente dal presidio di Cima Lana era affidato ad un ufficiale che
stava nella Rothschanze. I posti dal N.4 al N.8 erano alle dipendenze di un cadetto che si trovava
nel posto N.7.
Di fronte a questa linea gli italiani avevano costituito i due capisaldi noti come Montucolo
Italiano e Ridotta Calabria (Grünestellung). Da questa, dopo lo scoppio della mina, avrebbe dovuto
muoversi la 9ª/59° Calabria per dar man forte alla
colonna Mezzetti, ma ciò non avvenne.
Quarantacinque minuti prima dello scoppio una squadra di guastatori aprì due varchi nei reticolati
al prezzo di 5 feriti. Al segnale, due plotoni d'assalto ed una squadra tagliafili uscirono dalla
galleria ricovero, ma furono arrestati subito dopo la linea dei reticolati e si ripararono in un
valloncello tra le due linee. Accorre di rincalzo il 3° plotone che riesce a raggiungere la prima
linea austriaca, ma nel tentativo di aggiramento del posto N.8 (FW8 o Lunetta 2) rimane ucciso
l'ufficiale (s.ten. Puca) e l'azione perse
il suo slancio.
Il comando austriaco ricevette solo i messaggi del ten. Walther (comandante della Rothschanze) e
non seppe nulla della sorte del presidio della cima. Alle 1.30 decise di inviare una pattuglia con
una mitragliatrice leggera (serg. Guffler) che alle 2.20 invia il seguente messaggio:
"La piccola galleria del Col di Lana è già in possesso degli italiani, i quali ci hanno intimato
il 'chi va là'. Io ho risposto: 'Qui ci sono i Kaiserjäger!' ed essi ci hanno sparato contro una
fitta scarica di fucileria."
Il magg. Gastaiger iniziò a radunare le truppe per il contrattacco, ma a sua disposizione aveva
solo due compagnie di cui una di Standschützen di Marebbe ed una di truppe della riserva, per cui
l'azione venne rimandata a condizioni più favorevoli.
Gli italiani piazzarono sulle posizioni appena conquistate alcune mitragliatrici ed una sezione
della 34ª batteria da montagna per battere il camminamento che congiungeva Cima Lana con il Sief.
Nella mattina del 18 aprile il II/59° andò ad occupare le posizioni di partenza del I/59°, il
I/60° si portò ad Agai ed altre due compagnie a Salesei. Ma ciò non contribuì alla riuscita del
piano di attacco contro il Sief, cui dovevano collaborare anche truppe della 17ª Divisione. Infatti
le riserve erano dislocate troppo lontane dall'unico battaglione operativo e gli austriaci ebbero
il tempo di rafforzarsi e superare la crisi della notte del 17.
L'artiglieria austriaca in grado di battere la zona era costituita da:
- Gruppo d'Artiglieria Arabba: 4 cannoni da campagna da
8 cm; 2 cannoni da campagna da
9 cm; 2 cannoni da
12 cm;
- Gruppo d'Artiglieria Cherz: 4 cannoni da campagna da 8 cm; 2 cannoni da campagna da 9 cm;
4 cannoni da 12 cm; 2 obici da 15 cm mod.99; 2 mortai da 15 cm;
- Gruppo d'Artiglieria Sief: 2 cannoni da montagna da
7 cm; 3 cannoni da montagna da
7,5 cm; 2 cannoni da campagna da 8 cm; 2 obici da
montagna da 10 cm; 2 obici in cupola da 10 cm; 2 cannoni
da 12 cm; 1 mortaio da 15 cm;
- Gruppo d'Artiglieria Valparola: 3 cannoni da montagna da 7 cm; 1 cannone da montagna da
7,5 cm; 4 cannoni da campagna da 8 cm; 2 cannoni da 8 cm a cannoniera minima; 4 obici campali da
10 cm mod.99; 2 obici campali da 10 cm mod.14; 2 obici
da 15 cm mod.99; 3 mortai da 15 cm; 1 mortaio da 24 cm.
per un totale di 58 pezzi.
Tale schieramento era però stato messo in crisi dopo l'esplosione della mina a causa della
vecchiaia dei pezzi e dallo sforzo cui furono sottoposti; un mortaio da 240, 2 pezzi da 120 ed uno
da campagna risultarono fuori uso ed altri 2 pezzi da campagna leggermente avariati. A ciò si
aggiunga la scarsità delle munizioni a disposizione, e quindi è giustificabile il ritardo con cui
tale parco di artiglieria entrò in funzione.
Il teatro degli scontri (da Schemfil)
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