Marmolada

"La montagna col suo immenso ghiacciaio si leva enorme di contro al nostro accampamento, alta sopra i pascoli verdi, e le ore che passano sul cielo, la tingono successivamente dei piú fantastici colori. Certi tramonti accendono le rocce come carboni, o le placcano d'oro, o le arroventano alla sommità, o la fioriscono di violette cupe, finché la cenere della sera, non spenga nel suo uniforme mantello ogni altro colore. Nelle notti di luna la valle è di smeraldo, la roccia è di lapislazzuli, e il ghiacciaio di madreperla scintillante, tacito e freddo sotto il mistero concavo e profondo del cielo d'oltremare." (Soldato Vincenzo Valentini, 51° Alpi)

Marmolada

Cronologia essenziale
(da Museo Marmolada Grande Guerra)


- 1915 -
L'attività bellica si concentra sulle catene parallele dei monti Padon e Mesola a nord, Costabella, Cima Uomo e Passo Ombretta.
- 1916 -
Gli Austriaci occupano Forcella Marmolada, Punta Penia, Punta Rocca, Sass delle Undici, Sass delle Dodici e Forcella Vu. Le truppe italiane si installano a Forcella Serauta e su "Quota 3.065" con un presidio del 51° Alpi, ma ne sono scacciati da una controffensiva austriaca. Il 30 aprile Alpini del 7° e Fanti del 51° conquistano la postazione austriaca di Forcella Serauta dopo un attacco frontale. Il 2 maggio, gli Italiani occupano q.3065 facendo ripiegare gli Austriaci su Forcella Vu, posizione di fondamentale importanza per il controllo del ghiacciaio. Inizia così un'estenuante guerra di posizione avendo come nemico supplementare il Generale Inverno. L'Oberleutnant Leo Handl idea la Eisstadt, la Città di Ghiaccio, costruita dentro i numerosi crepacci del ghiacciaio, invisibile agli italiani ed al riparo dalle cannonate: un insieme di baracche di legno adibite a dormitori, magazzini, locali per ritrovo, infermeria, cappella, ecc. per circa 300 soldati austriaci. Su entrambi i versanti della Marmolada precipitano colossali valanghe: nel marzo del 1916 provocano numerose vittime italiane, civili e militari a Tabià Palazza, Malga Ciapèla ed ai Serrai di Sottoguda. La più disastrosa, il 13 dicembre 1916, travolge la baraccopoli del Gran Poz, causando la morte di circa 300 Austriaci.
- 1917 -
Gli opposti schieramenti sono impegnati a rafforzare le rispettive posizioni finché il 4 luglio gli Italiani, dopo reiterati, vani e sanguinosi attacchi alla Forcella Vu scavano una galleria di attacco per conquistarla. Il 21 settembre, dopo 79 giorni di lavori, cade l'ultimo diaframma di roccia e si scatena un furioso corpo a corpo. Un plotone del 51° Alpi comandato dal Tenente Flavio Rosso conquista la caverna superiore austriaca sulla spalla orientale della forcella.